Condividi

Piazza Affari sfiora quota 28 mila ma il crollo del Nasdaq frena tutti

Seconda giornata di rialzo per la Borsa italiana nel 2022 che nel finale risente però della brusca inversione di rotta dei titoli tecnologici americani mentre i T-bond sfondano l’1,67% – Risorge Iveco, corre la galassia Agnelli-Elkann – Banche ok -Vendite invece sui titoli farmaceutici – Borse a due velocità negli Usa

Piazza Affari sfiora quota 28 mila ma il crollo del Nasdaq frena tutti

Da Babbo Natale alla Befana è ancora una festa di acquisti sui listini europei, che chiudono la seconda seduta del nuovo anno in rialzo, nonostante l’andamento contrastato di Wall Street, positiva in avvio, ma ora debole con il Nasdaq, a causa delle vendite sui titoli tecnologici e farmaceutici. Perde quota anche Apple, dopo aver superato ieri i tremila miliardi di dollari di capitalizzazione, primo titolo nella storia a toccare questo traguardo.

PIAZZA AFFARSI AGGANCIA 28MILA PUNTI POI RIPIEGA, IN VETTA LONDRA

Piazza Affari si apprezza dello 0,81% e chiude a un passo dai 28mila punti, superati nel corso degli scambi come non accadeva da oltre dieci anni. Traina il listino principale Iveco +5,96% che recupera gran parte delle perdite del debutto. Rimbalza pure Cnh, +1,57%

Brillano le banche, a partire da Unicredit +3,81% (14,276 euro per azione), reduce da un 2021 da incorniciare, nel quale ha registrato il maggiore rialzo tra le blue chip. La banca non superava la soglia dei 14 euro dal febbraio 2020.

In evidenza nel settore sono Intesa +2,09%; Mediobanca +2,01%; Banco Bpm +1,4%.

Nell’auto sono in pole position Ferrari +3,02% e Stellantis +2,23%. I progressi sono consistenti per i titoli petroliferi, in particolare Eni +1,63% e Tenaris +1,38%.

Il rosso veste soprattutto i titoli difensivi, Amplifon -2,06%; Diasorin -2,6%. Ribassi per le utility, Snam -1,83%, Italgas -1,22%, quest’ultima mentre il prezzo del gas sale, poiché la Russia ha ulteriormente ridotto il flusso di rifornimenti.

Nel resto d’Europa: Parigi +1,39%; Francoforte +0,82%; Madrid +0,39%; Amsterdam +0,12%. Su tutte svetta Londra +1,63%, che ha riaperto i battenti oggi dopo il weekend di Capodanno.

I titoli che registrano le performance migliori sono quelli dei settori auto, banche, viaggi e tempo libero, nel rafforzarsi della convinzione che Omicron non soffocherà la ripresa economica.

In Germania, a dicembre, la disoccupazione ha registrato un calo superiore alle attese, secondo i dati ufficiali pubblicati in giornata, a dimostrazione che il mercato del lavoro della prima economia europea resta resiliente nonostante l’aumento dei contagi da Covid-19.

Oggi anche l’Oms apre alla speranza e dice che stanno emergendo ulteriori prove che la nuova variante di Sars-Cov-2 colpisca soprattutto le vie aeree superiori e meno i polmoni. Si tratta di una buona notizia, che si scontra però con il fatto che il virus è molto più contagioso e destinato a diventare dominante in molte parti del mondo. Negli Usa si è toccato il nuovo record di un milione di casi in 24 ore. Ma non sono tanto gli Stati Uniti a preoccupare quanto i paesi dove i vaccinati sono pochi.

SALGONO I TASSI DEI TITOLI DI STATO

Il quadro favorisce l’acquisto di azioni e allontana gli investitori dai titoli di Stato, nella previsione che il percorso più restrittivo tracciato dalle banche centrali, soprattutto dalla Fed, verrà rispettato.

Il decennale Usa tratta con prezzo in calo e rendimento in rialzo intorno a +1,675%, in attesa, domani, del rapporto Adp sulle assunzioni nel settore privato. Giovedì ci sarà invece il consueto dato settimanale sulle richieste dei sussidi di disoccupazione; venerdì il rapporto sull’occupazione di dicembre. La settimana prevede inoltre la pubblicazione, domani, dei verbali dell’ultima riunione della Fed, quando i banchieri centrali hanno annunciato un’accelerazione del processo che porterà alla fine del programma di acquisto di bond.

Nella zona euro, intanto, si è ridotto nel mese di dicembre il paniere del debito governativo con un rendimento con il segno meno davanti, come emerge dai dati resi noti da Tradeweb, a prova che si guarda a un rialzo dei tassi d’interesse a livello globale. Il valore del debito denominato in euro con rendimento negativo è risultato intorno a 5.100 miliardi di euro a fine dicembre, in ribasso dai circa 6.200 miliardi di euro rilevati a novembre.

Chiude in rosso oggi il secondario italiano, con il rendimento del Btp 10 anni che sale a +1,21% e il tasso del Bund di pari durata a -0,13%, per uno spread di 134 punti base (+1,94%).

Per quanto riguarda l’Italia gli investitori guardano anche al destino di Mario Draghi, mentre è stata fissata al 24 gennaio la data per la prima votazione del nuovo presidente della Repubblica da parte del parlamento riunito in seduta comune.

Intanto il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica di aver affidato a Barclays Bank Ireland, BNP Paribas, Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo e J.P. Morgan il mandato per il collocamento sindacato di un nuovo benchmark a 30 anni BTP – scadenza 1° settembre 2052. La transazione sarà effettuata nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato.

PETROLIO IN CRESCITA. L’OPEC+ AUMENTA LA PRODUZIONE COME PREVISTO 

Sono in rialzo i future del petrolio, mentre il cartello allargato dei Paesi produttori Opec+ ha confermato la politica di un aumento di 400mila barili al giorno anche per il mese di febbraio, come atteso, considerando gli effetti della variante Omicron meno devastanti delle precedenti ondate epidemiche.

Il Wti febbraio sale dello 0,57% a 76,51 dollari e il Brent marzo dello 0,73% a 79,57 dollari.

Sul mercato valutario è piatto l’euro/dollaro, sui livelli di ieri, con il cross poco sotto 1,13.

Il dollaro nel pomeriggio ha esteso invece il suo rialzo contro lo yen, a un nuovo massimo da cinque anni, con gli investitori che scommettono sull’impatto limitato di Omicron sull’economia e su una Fed falco, che alzerà i tassi nel corso dell’anno.

Commenta