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Piazza Affari regina d’Europa: Ftse Mib ancora sopra quota 26 mila

Il dollaro ai massimi da 4 mesi – Scende invece il petrolio – Oro in altalena – Piazza Affari in controtendenza: guadagna lo 0,5% , scavalca di nuovo la soglia psicologica dei 26 mila punti base ed è la Borsa che brilla di più tra i maggiori listini azionari

Piazza Affari regina d’Europa: Ftse Mib ancora sopra quota 26 mila

Piazza Affari compie un altro passo avanti e chiude in progresso dello 0,54% a 26.139 punti, in un contesto europeo poco mosso e con Wall Street mista, dopo i record della scorsa ottava. 

Il dollaro consolida i suoi guadagni, mentre crollano metalli e petrolio, soffrono di coseguenza i titoli minerari e gli energetici. A New York si guarda inoltre in queste ore al piano bipartisan da 1.000 miliardi di dollari per le infrastrutture Usa, con una possibile votazione domani, dopo che i dettagli della proposta di legge hanno trovato sostegno in Senato durante il weekend. In Europa: Francoforte -0,09%, Parigi -0,06%, Madrid -0,17%, Londra +0,13%. Brilla Zurigo +1,01%. 

A influenzare i corsi di una giornata tutto sommato placida è un mix di fattori: l’aumento dei contagi da Covid negli Usa e in Cina con la variante Delta; la revisione al ribasso delle previsioni di crescita per i celeste impero da parte delle principali banche americane a causa del coronavirus e dell’inatteso rallentamento delle esportazioni; la possibilità che si avvicini il tapering della Fed dopo i dati sul lavoro della scorsa ottava, mentre nei prossimi giorni è atteso il dato sull’inflazione americana nel mese di luglio. Un cocktail che scuote soprattutto materie prime e dollaro. Lo spot gold, dopo essere sceso nella notte sotto 1700 dollari, sembra aver rallentato la caduta e al momento tratta in ribasso di un punto e mezzo percentuale, intorno a 1735 dollari. Tutti i metalli sono sotto pressione, stimando oggi più probabile che la banca centrale Usa possa avviare il ritiro degli stimoli in tempi maggiormente rapidi. L’argento perde più del 3%, così come il nichel.

Il calo percentuale è importante per il petrolio: arretrano di oltre il tre per cento sia i future del Brent (68,34 dollari al barile) sia quelli del Wti (65,90 dollari al barile). 

L’oro nero teme la risalita dei contagi da coronavirus insieme alle restrizioni per contenerli, il rischio di limitazione di viaggi, mobilità e crescita e conseguentemente caduta della domanda di petrolio. Anche le valutazioni dell’Onu sulla crisi climatica gettano una luce sinistra sul futuro del consumo di carburanti e di ambiente, mentre gli incendi devastano molti territori in questa estate torrida e l’Italia si appresta ad accogliere Lucifero, un’ondata di caldo africano estremo che avvolgerà questi tutta la penisola.

Pesa sulle materie prime che trattano in dollari anche il rincaro del biglietto verde, che venerdì è decollato con il balzo di oltre 900mila nuovi occupati negli Usa nel mese di luglio. Oggi l’euro-dollaro è poco mosso intorno a 1,1735. La seduta di Piazza Affari in ogni caso è positiva, anche se i volumi risultano contenuti visto il periodo.

La blue chip migliore del listino è Unipol +3,67%, su cui Equita ha alzato il prezzo obiettivo a 6,40 euro con giudizio ‘buy’ post risultati del semestre. “Il titolo continua a trattare con valutazioni particolarmente a sconto sul Nav. Inoltre la distribuzione di 0,28 euro di dividendo il prossimo ottobre è un ulteriore elemento a sostegno delle valutazioni”.

Si riprende Nexi -1,97% dopo qualche seduta debole. Bene i farmaceutici con Recordati +2,12% e il risparmio gestito con Azimut +1,89%. Nel lusso Moncler +1,95% e fuori dal listino principale si apprezza Ferragamo +6,6%. Tra i titoli oil Saipem sale dell’1,38%. I cali delle big cap sono inferiori al punto percentuale e toccano in primo luogo Cnh -0,9%; Pirelli -0,81%; Interpump -0,55%; Tenaris -0,55%. 

Le banche sono in prevalenza positive dopo i recenti guadagni. Fra le utility regolamentate, si mette in evidenza Terna, +0,73% dopo avere toccato nuovi massimi storici a 6,87 euro. Fuori dal paniere principale brilla il comparto espositivo con Fiera Milano in salita del 8,57% e Italian Exhibition Group del 5,5% dopo che è passata la deroga agli aiuti di Stato al settore da parte della Commissione europea. Nell’obbligazionario lo spread scende a 105 base, mentre il rendimento del Btp decennale si ferma a +0,55%.

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