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Piazza Affari maglia nera d’Europa

Francia declassata, si attende l’annuncio ufficiale dell’agenzia di rating – In Grecia trattativa sospesa con le banche – Rendimenti in discesa per i Btp ma spread a 485 – Negli Stati Uniti delude la bilancia commerciale e Wall Street segue l’Europa nel ribasso – Mps -5,47%, Viola esclude l’aumento di capitale – In rialzo la galassia Ligresti, Fonsai +5,02%

Piazza Affari maglia nera d’Europa

L’annuncio ufficiale è atteso a mercati chiusi (alle 21 italiane) ma già dal pomeriggio le piazze europee e usa sono in fibrillazione: il rating di Sarkozy è stato tagliato a AA+ dall’agenzia S&P. Il portavoce francese si è affrettato a “non confermare” dopo che voci vicine all’Eliseo avevano confermato il downgrade all’agenzia Afp. Con la Francia, sarebbe caduto pure il rating dell’Austria mentre la Germania sarebbe stata risparmiata, insieme al Belgio, i Paesi Bassi e Lussemburgo. I rumors, che nel pomeriggio mettono nel mirino anche Italia, Spagna e Portogallo, innescano le vendite sui mercati in Europa e oltreoceano che limitano poi le perdite sul finale: il Ftse Mib, che guida i ribassi, perde l’1,20%, mentre Parigi limita il ribasso a -0,11%, il Dax cede lo 0,58% e il Ftse 100 lo 0,46%. Il Dow Jones, alla chiusura dell’Europa, perde circa lo 0,70% e il Nasdaq lo 0,61%. L’euro cade a 1,2668 mentre arretra anche il greggio Wti a 98,6 dollari al barile.

La notizia è attesa da tempo, ma sono troppi i nodi ancora sul tavolo perché non desti scompiglio: il fondo Salva stati, che deve ancora essere rafforzato, potrebbe perdere ora il rating massimo di tripla A, l’Ungheria è a rischio default e in Grecia l’Institute of international finance (Iif), rappresentante dei creditori privati, ha annunciato la sospensione delle trattative sulle modalità di ristrutturazione del debito pubblico di Atene per una “riflessione sui benefici di un approccio volontario”. Sfortunatamente, nonostante gli sforzi della leadership greca- ha spiegato l’Iif – la proposta elaborata dal comitato di creditori e investitori privati, una riduzione nominale senza precedenti del 50% dei bond sovrani greci, non ha prodotto una risposta costuttiva coerente da entrambe le parti. Martedì prossimo la troika Ue-Fmi -Bce sarà ad Atene per avviare le trattative sul secondo piano di aiuti il cui ammontare dipenderà proprio dai risultati delle trattative con il settore privato.

Crolla il rendimento del bund a 5 e 30 anni ai minimi storici dall’introduzione dell’euro (rispettivamente allo 0,733% e 2,338%), entra in tensione il differenziale tra gli Oat decennali francesi e il bund che sale a 135 punti base dai 121 del mattino mentre il differenziale con i Btp a dieci anni sfonda di nuovo la soglia dei 500 punti base con rendimento al 6,79%. Lo spread torna poi a quota 485. Il differenziale Btp-bund, che in mattinata era sceso sotto quota 470, è tornato in agitazione dopo l’asta Btp di questa mattina: se i rendimenti si sono confermati in calo, non si è avuto lo stesso boom della domanda di ieri per i Bot. E mentre i nuvoloni di S&P si addensavano all’orizzonte, il via definitivo alle vendite è scattato con i dati trimestrali di JpMorgan e i dati sulla bilancia commerciale Usa che hanno fatto peggio delle attese. Sale invece con decisione, ed aiuta ad allentare la pressione sui mercati, ll’indice Università del Michigan sul sentimento dell’economia. Le stime preliminari di gennaio indicano un rialzo a 74 punti da 69,9 di dicembre contro attese di 71,5.

A Piazza Affari contrastate le banche che si erano mosse in territorio positivo in mattinata: Unicredit, che correva del 3%, è poi tornata in rosso ma ha recuperato sul finale il segno + con un rialzo dello 0,48%; Bper +2,03%; invariata Intesa. Chiudono in rosso: Bpm -4,08%, Banco -1,36% e Ubi -1,84% e Mps -5,47 %. Oggi Fabrizio Viola ha escluso un aumento di capitale e il ricorso ai Tremonti bond per il piano di rafforzamento voluto dall’Eba mentre Giuseppe Mussari ha detto che lascerà la banca alla scadenza naturale di aprile. Intanto, secondo fonti vicine all’Eba, gli stress test di luglio sono stati rinviati in attesa del pieno compimento dei piani di ricapitalizzazione.

Sul Ftse Mib cali consistenti riguardano anche Fiat Industrial -3,78% ed Exor – 4,26%. Nella bufera resiste il rimbalzo della galassia Ligresti galvanizzata dall’accordo con Unipol: Premafin balza del 16,55%, Fondiaria del 5,02%, Milano Assicurazioni dell’8,37%. Inverte la rotta Unipol che in mattinata saliva dell’1% e chiude invece in calo del 2,39%.

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