Condividi

Piazza Affari galvanizzata dall’industria, banche in recupero

Contrastati i listini europei, in calo Madrid mentre si inasprisce la crisi catalana. A Milano, ancora sui massimi, brilla Tenaris dopo il trimestre oltre le attese. Volano Ubi, Bper e Unicredit in linea con il credito europeo. Ferrari sotto pressione per i realizzi, nonostante il trimestre record. Tra le small caps Centrale del latte d’Italia è tra i titoli più brillanti

Piazza Affari è la Borsa europea più brillante grazie alla spinta della ripresa. L’indice Ftse Mib (+0,4%) torna sopra quota 23 mila. Più cauti gli altri listini: Parigi -0,10%, Francoforte -0,20%. In terreno positivo Londra (+0,30%), in attesa delle decisioni sui tassi della Bank of England.

L’economia italiana accelera. L’attività manifatturiera è cresciuta a ottobre al ritmo più rapido da oltre sei anni e mezzo. L’indice Pmi (Purchasing Managers Index) è balzato a ottobre a 57,8 punti dai 56,3 di settembre: è il quattordicesimo mese consecutivo oltre la soglia dei 50 punti, che separa la crescita da contrazione.

Si riduce ancora lo spread tra Btp e Bund, a 141 punti. Il differenziale di rendimento fra i decennali di riferimento italiano e spagnolo si è spinto a 32 punti base in seduta, toccando i minimi da inizio dicembre 2016, con il debito spagnolo che risente dell‘impatto della crisi catalana.

Stabile il rapporto tra euro e dollaro a 1,16429. Oggi Donald Trump dovrebbe designare Jerome Powell alla presidenza della Fed. Debole il petrolio dopo i dati sulle scorte Usa: il Brent tratta a 61,29 dollari (-0,13%), Wti a 54,30 (-0,15%).
 
Sotto i riflettori Tenaris (+7,7% a 12,74 euro) che riduce la perdita da inizio anno a -25%, comunque una delle peggiori performance del FtseMib. La società ha chiuso il terzo trimestre 2017 con vendite nette a 1,303 miliardi di dollari, in aumento del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e sopra le attese degli analisti (1,28 miliardi). L’utile netto si è attestato a 105 milioni di euro, decisamente al di sopra delle aspettative del consensus ferme a 49 milioni. Il Cda ha approvato l’acconto sul dividendo di 0,13 dollari per azione in pagamento il 22 novembre. Eni arretra dello 0,3%, Saipem +0,42%.

Le Banche europee si muovono in rialzo, con l’indice Eurostoxx Banks in guadagno dello 0,5% dopo i risultati oltre le attese per una serie di grosse banche come Credit Suisse, ING e Danske Bank. L’indice Ftse delle banche italiane si comporta meglio con un +1,5% a 11.670 punti. Il settore beneficia anche di un report del Credit Suisse, dove gli analisti si dicono selettivamente costruttivi sul settore perché si aspettano una normalizzazione dei costi del rischio e un’ondata di ristrutturazioni.

Tirano la volata le popolari. Ubi +1,7%: stamattina gli analisti di Credit Suisse hanno annunciato di avere avviato la copertura sul titolo con un giudizio Outperform e un target price a 5,15 euro. Bper Banca guadagna il 3,4%, portandosi a 4,31 euro. Keefe Bruyette & Woods ha ribadito il giudizio Outperform, alzando il target price a 6,40 euro da 4,96 euro. Il mese scorso Moody’s ha abbassato il rating su Bper banca a BA3 da BA2, con outlook negativo. 

Ancor meglio Unicredit, +2,25%. In una nota il gruppo ha confermato “che la transazione Fino è stata completata, come già comunicato al mercato il 17 luglio 2017. La seconda fase di Fino sta procedendo come da piano e UniCredit si aspetta di ridurre la propria quota al di sotto del 20 per cento entro fine anno”. Fino è un pacchetto di 17,7 miliardi di sofferenze ceduto a Pimco e Fortress e sulla cui operazione a Bce ha chiesto maggiore chiarezza sui costi da commissione, ipotizzando che non fossero stati inclusi nei calcoli di Unicredit. 

Fca +0,47% in attesa dei dati delle vendite sul mercato italiano. Negli Usa I modelli venduti sarebbero circa 18,1 milioni, grazie alla coda di acquisti post uragani. L’evoluzione del mix resta stabile con le automobili in calo del 9,1% e i light trucks in crescita del 3,6%. Fiat Chrysler Automobiles riporta vendite sostanzialmente in linea con le attese con un calo del 13,2% rispetto ad ottobre 2016, e dell’8% da inizio anno.

Arretra Ferrari (–1,5%) dopo aver segnato in avvio di seduta i nuovi massimi di sempre a 105,30 euro. Stamane il cavallino rampante ha annunciato i conti del terzo trimestre: l’azienda ha chiuso il terzo trimestre del 2017 con un utile netto di 141 milioni di euro, in rialzo del 24% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. 

Pirelli perde l‘1,6% dopo il deciso rialzo di ieri. Jefferies ha avviato oggi la copertura con “hold”; la valutazione del titolo, dice, riflette già la forte crescita dei profitti.

Avanza Atlantia (+0,85%) mentre si intensificano le grandi manovre su Abertis +0,16% a Madrid. Secondo El Confidential alcune banche del consorzio che sostiene l’opas del gruppo italiano, ovvero Bbva, Commerzbank, Société Générale , Hsbc e Natixis, avrebbero deciso di cambiare bandiera e sostenere l’offerta della rivale Acs disposta a pagare commissioni più elevate.

Tra le small caps, Centrale del Latte d’Italia è tra i titoli più brillanti della seduta con un rialzo del 2,5% a 3,84 euro. Da inizio anno +18%. La società ha inaugurato a Vicenza un nuovo magazzino completamente automatizzato per un investimento complessivo di 2,5 milioni di euro. L’investimento va quindi nella direzione di sostenere la partnership strategica siglata poche settimane fa con Alibaba, la società cinese tra i mondiali nel commercio online, per la commercializzazione di latte intero a lunga conservazione sul mercato cinese.

Commenta