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Piano vaccini: immunità di gregge entro settembre

Il nuovo piano varato dal commissario Figliuolo prevede mezzo milione di somministrazioni al giorno a partire da metà aprile, il triplo di adesso. Ma molto dipenderà anche dalla puntualità delle consegne. L’obiettivo è uscire dal tunnel entro settembre

Piano vaccini: immunità di gregge entro settembre

Subito 300.000 vaccinati al giorno, che poi diventeranno 500.000 da metà aprile, secondo il nuovo piano di vaccinazione varato dal commissario Paolo Figliuolo: se tutto andrà secondo i piani, gli italiani saranno immunizzati verso metà o al massimo fine settembre. Intorno al 15 infatti, o poco dopo, è previsto il raggiungimento della fatidica immunità di gregge: «La copertura dell’80 per cento della popolazione, compresi gli under 16», come specifica il nuovo Piano vaccinale nazionale diffuso sabato.

Perché ciò accada, nei sei mesi che ci separano da quel momento, verrà dispiegato il più grande sforzo di sanità pubblica e logistica mai immaginato: 500 mila somministrazioni al giorno, tre volte di più di quelle che si fanno adesso. Partecipano tutti i pezzi dello Stato: l’esercito, i Carabinieri, le forze di Polizia, i Vigili del Fuoco nella logistica e nella sicurezza. Ma anche la Protezione civile, le Regioni, i Comuni, la Croce rossa. A fare le punture, oltre ai medici di base, saranno chiamati odontoiatri, farmacisti, medici sportivi, specializzandi. I palazzetti, i teatri, le caserme e le cittadelle militari come la Cecchignola a Roma, le scuole, i siti produttivi e della grande distribuzione potranno diventare hub vaccinali.

Scenderanno in campo le grandi aziende (Eni, Poste, Enel, Stellantis) con i loro medici interni. Anche la Conferenza episcopale italiana si è impegnata a mettere a disposizione parrocchie e oratori. Il tutto, però, partendo da un presupposto: che arrivino i vaccini promessi. Nel prossimo semestre attendiamo 137 milioni di dosi: 52 milioni da aprile a giugno, il resto entro settembre. La maggior parte delle consegne sarà di Pfizer (61 milioni), poi AstraZeneca (25 milioni), Johnson & Johnson (23) che ha la caratteristica di essere monodose, Moderna (17) e Curevac (14).

Il grande problema della prima fase della campagna di immunizzazione sono stati i tagli alle forniture: erano previsti 16 milioni di vaccini entro il 30 marzo, a oggi ne sono stati consegnati la metà. Gli altri dovrebbero arrivare entro la fine del mese. Ma, visti i precedenti non favorevoli, il commissario Figliuolo ha stilato il cronoprogramma dell’immunità di gregge calcolando anche una certa quota di possibili mancate consegne.

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