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Piano Biden al via e Yellen nega l’inflazione: in Borsa grande rotazione

Il bazooka di Biden che metterà 1.400 dollari nelle tasche di ogni americano potrebbe scattare già stasera e le previsioni anti-inflazione di Yellen danno la carica ai listini – La Borsa di Shangai crolla, ma poi ci pensa il partito a proteggerla – Exor sugli scudi a Piazza Affari

Piano Biden al via e Yellen nega l’inflazione: in Borsa grande rotazione

Il bazooka di Joe Biden potrebbe entrare in funzione già questa sera, dopo il voto della Camera dei rappresentanti che, tra le altre novità, metterà nelle tasche di ciascun americano 1.400 dollari. Dati i precedenti, non è difficile prevedere che una parte dei quattrini prenderà la via della Borsa, mentre un’altra servirà a riavviare le attività chiuse in questi mesi. Notizie positive che, però, s’incrociano con i timori dei mercati. Stasera, quasi in parallelo con il voto del Parlamento, il Tesoro dà il via ad una serie di aste di titoli di Stato per 120 miliardi di dollari necessarie per iniziare a finanziare il maxipiano di stimoli da 1.900 miliardi di dollari approvato nel fine settimana. Janet Yellen non nutre alcun dubbio sull’esito positivo delle aste, forte del consenso dei listini europei, i meno coinvolti dal rally dei tecnologici. Altri temono che lo stress per il cambio repentino di rotta possa creare gravi danni. E i diversi sentiment si scontrano, in attesa che, finalmente, la terza ondata dell’epidemia venga sconfitta.

SHANGHAI CROLLA, POI CI PENSA IL PARTITO

La battaglia più incerta tra ottimisti e pessimisti si è combattuta, a sorpresa, in Cina. Stanotte le Borse di Shanghai e Shenzhen sono arrivate a perdere il 3,5%, spingendo l’indice Csi 300 giù del 18% rispetto ai massimi. Un calo che gli esperti collegano ai timori per l’aumento dei rendimenti dei bond americani.

Nel cuore della notte europea è però scattata la controffensiva coordinata dalle autorità politiche. Bloomberg narra che una cordata di fondi vicini al governo sia scesa in campo per arrestare la frana con una prima serie di acquisti per un totale di mezzo miliardo di dollari. A questi soggetti semi pubblici si sarebbero accodati, con altri acquisti, soggetti privati. È probabile che Pechino sia intervenuta per evitare brutte figure al congresso del partito in corso in questi giorni.

La mossa ha avuto effetto anche sugli altri listini asiatici. Il Nikkei di Tokyo è in rialzo dello 0,9%, l’Hang Seng di Hong Kong dell’1,2%. Ha ridotto le perdete, ma resta in ribasso, il Kospi di Seul (-0,4%). Il BSE Sensex di Mumbai ha aperto in rialzo dello 0,7%.

NEW YORK DIVISA: NASDAQ GIÙ, RIPARTE LA OLD ECONOMY

La rotazione ha, in pratica, spaccato in due i mercati Usa. Il Nasdaq (-2,41%) ha perduto più del 10% dai massimi, entrando così in area di correzione. Positivi, invece, i listini più legati alla old economy: Dow Jones +0,97%, S&P 500 +0,55%.

A guidare il rimbalzo sono i titoli finanziari, quelli legati al settore viaggi (+5% le compagnie aeree) e al turismo. Walt Disney guadagna il 6,1% nell’attesa della riapertura dei parchi tematici.

Il Treasury Note a dieci anni rialza la testa, allontanandosi da quota 1,60% di rendimento. Stamane i future di Wall Street salgono, soprattutto quello del Nasdaq (+1,3%). Più contenuto il guadagno del Dow Jones (+0,5%).

L’euro dollaro, sceso ieri sui minimi di periodo a 1,184, stanotte accenna ad un debole rimbalzo e si porta a 1,186.

Il petrolio Brent tratta a 68,6 dollari il barile, +0,7%. Oro a 1.689 dollari l’oncia.

EUROPA, YELLEN DÀ LA CARICA ALLA GRANDE ROTAZIONE

“Se tutto va bene, la nostra economia tornerà alla piena occupazione, dove eravamo prima della pandemia, il prossimo anno”. Ma tutto questo grazie agli stimoli votati dal Congresso Usa, perché “altrimenti il mercato del lavoro potrebbe non riprendersi fino al 2024”. Le parole della responsabile al Tesoro Usa Janet Yellen hanno messo le ali ai listini sia in Usa che in Europa grazie al propellente del dollaro in forte ascesa sull’euro (-0,46%). L’inflazione? “Non ci sarà”, replica convinta Yellen. “Avevamo un tasso di disoccupazione del 3,5% prima della pandemia e non c’era alcun segno di aumento dell’inflazione. Era troppo bassa piuttosto che troppo alta”.

La svolta del Tesoro americano favorisce la rotazione tra i settori: meno tecnologia, ma più finanza, energia e il ritorno dell’attenzione sui ciclici. Una miscela che, con il passare delle ore, ha favorito il rally di Milano. Unica nota negativa: i nuovi record della pandemia. “Mai avremmo pensato un anno fa che il conto ufficiale delle vittime si sarebbe avvicinato alla terribile soglia dei centomila morti”, riconosce il premier Mario Draghi: “La pandemia non è ancora sconfitta, ma si intravede, con l’accelerazione del piano dei vaccini, una via d’uscita non lontana”.

MILANO E FRANCOFORTE AL TOP. AIRBUS SPINGE PARIGI

Piazza Affari, spinta dalla rotazione tra i settori, è balzata nel plotone di testa ai listini: +3,16%, fino a quota 23.681 punti.

La piazza migliorano è Francoforte (+3,41%), nonostante le ombre sollevate da Greensil, il secondo scandalo finanziario nel giro di pochi mesi. Accelera però l’auto: Daimler +3,23%, Bmw +5,25%, Volkswagen +1,33%.

Bene anche Parigi (+2,22%). Airbus e Safran (+5,3% entrambe) hanno tratto immediato beneficio dalla tregua transatlantica tra il costruttore europeo e Boeing.

Londra +1,33%. La pace aerea favorisce anche Rolls Royce (+3%). Il titolo del London Stock Exchange arretra del 5,7%: la società prevede costi maggiori per integrare Refinitiv, la piattaforma di dati e analisi acquisita a gennaio per 27 miliardi di dollari.

Madrid +1,90%, al traino delle banche, ai massimi dell’anno. Il Banco de Sabadell balza del 5,7%, in testa allo STOXX 600.

POCO MOSSO LO SPREAD, BCE FRENA GLI ACQUISTI

Il Btp ha concluso poco mosso una seduta in cui i periferici hanno fatto meglio dei core, con il mercato che attende di capire come si muoverà la Bce in occasione della riunione di questa settimana.

In chiusura, lo spread sul Bund sul tratto a dieci anni è a 104 punti base, dai 105 dell’avvio e dai 107 del finale di venerdì. Il tasso del decennale si è attestato in area 0,755%.

La scorsa settimana la Bce ha acquistato nell’ambito del programma Pepp titoli per 11,9 miliardi, in lieve flessione rispetto all’ottava precedente: “Francoforte, c’è un problema”, titola il report di Pictet, sottolineando la delusione del mercato.

SEDUTA D’ORO PER IL CLAN AGNELLI: IL VALORE SALE DI 4,3 MILIARDI

1) Exor entra in Louboutin

Corre Exor (+5,09%) sui tacchi a spillo di Louboutin, la griffe dalle suole rosse in cui ieri, centenario della nascita dell’Avvocato, la finanziaria ha investito 541 milioni di euro per il 24%, affiancando così i soci fondatori nella gestione con 2 consiglieri su 7. Trova così conferma la volontà della capofila del gruppo Agnelli di sviluppare una presenza nel lusso, senza peraltro andare in collisione con Hermès (alleata in Cina) o Lvmh (ieri premiata da Citi con l’upgrade del target a 620 euro), presente in Cda con Delphine Arnault, moglie di Bernard. Prendono così consistenza, in vista della nomina del successore di Lou Cammilleri, le voci su Ferrari (+4,2%), ormai più giudicata alla stregua di icona luxury che non gruppo automotive.

2) Faurecia dà la carica a Stellantis (+5,9%)

Anche i motori hanno però contribuito al lunedì d’oro di casa Agnelli. Prende il volo Stellantis (+5,86%), che festeggia il via libera dei soci alla distribuzione di azioni Faurecia.

3) Cnh (+7,6%) avanza sul trattore elettrico

Fa ancora meglio Cnh Industrial (+7,56%) sotto la spinta dell’ingresso nel business dei trattori elettrici e le speculazioni sulla possibile cessione di Iveco, cui però il governo opporrà il golden power.

In una sola seduta il valore di borsa del gruppo è cresciuto di 4,3 miliardi di euro, da 108,3 miliardi ai 111,6 miliardi di fine seduta.

 BANCHE RECORD. AL TOP UNICREDIT E BPER/BPM

In grande evidenza il settore bancario. L’indice Stoxx europeo ha toccato nuovi massimi da fine febbraio. La risalita dei rendimenti di mercato in corso a livello globale, generata dalle aspettative di una ripartenza dell’economia globale, è un evento che avvantaggia il settore finanziario, in Europa e negli Stati Uniti. Venerdì l’indice settoriale ha completato la quinta settimana positiva di seguito con un balzo del 5,5%, diventando il miglior indice settoriale europeo dal primo gennaio ad oggi con un guadagno del +20%. Ieri l’indice è salito di altri due punti: Unicredit +4,74%; Bper +4,21%; Intesa +3,35%; Banco Bpm +4,04%. Quest’ultima dopo l’accordo con Cattolica (+1,89%) sulla partnership nel bancassurance. La compagnia ha anche reso noto, venerdì, il via libera del cda al piano di rimedio Ivass.

Bene Mediobanca (+1,72%), con gli investitori che attendono le mosse sia di Leonardo Del Vecchio, sia di Francesco Gaetano Caltagirone.

ENI: PIACE LO SCORPORO DELLE RINNOVABILI

Ben comprati i petroliferi, in coincidenza con il volo del Brent oltre i 70 dollari. A sostenere la quotazione di Eni è inoltre la prospettiva dello scorporo della nuova divisione retail e di energia rinnovabile entro l’anno prossimo per poi quotare una partecipazione di minoranza e così raccogliere risorse per finanziare la transizione energetica. La divisione, che include la generazione di energia rinnovabile e la vendita di energia ai clienti, potrebbe valere circa 10 miliardi di euro.

Saipem avanza del 3%, ma il titolo viene da sedute molto pesanti in scia ai risultati 2020. Bene anche l’altra oil service, Tenaris (+1,8%), già premiata dal mercato per i risultati del quarto trimestre.

VERSO GLI USA: CERVED +14,6%, OPA AMERICANA SU ISAGRO (+101,6%)

Si respira aria di buoni affari tra i recinti virtuali del mercato milanese. Strappa Cerved (+14,6%) sulle indiscrezioni, poi confermate, che il gruppo è in trattative avanzate con il fondo Usa Centerbridge per la vendita della sua divisione di recupero crediti, valutata circa 400 milioni di euro.

C’è anche un’Opa a sostenere l’avanzata del mercato. Volano le azioni di Isagro, con un balzo superiore al 100% dopo che il gruppo Usa Gowan ha annunciato il lancio dell’Opa totalitaria a 2,76 euro per azione. Il prezzo valorizza l’intero gruppo 106,9 milioni di euro ed è superiore del 120% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni venerdì scorso a 1,25 euro. Il titolo ha reagito con un balzo del 101,6% a 2,52 euro dopo avere raggiunto un massimo di 2,67 euro prossimo al prezzo dell’Opa.

Nella top ten del giorno figura anche Inwit (+5,61%), dopo i recenti cali.      

NELL’AIM CORRE ENERGICA (20,8%), LA MOTO ELETTRICA

Nell’Aim corre Energica Motors (+20,83%) dopo che la società ha reso noto di aver concluso positivamente l’operazione di aumento di capitale con una raccolta complessiva di 14,9 milioni di euro.

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