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Phygital: un nuovo neologismo per esprimere la moda primavera-estate 2021

Phygital: un nuovo neologismo per esprimere la moda primavera-estate 2021

Phygital è un neologismo ottenuto dall’unione di physical e digital. Non esiste una definizione univoca, non esiste un’associazione immediata ad un contenuto o ad un evento. Eppure appare chiaramente identificare il terreno in cui si sta muovendo la moda in questo momento storico.
Alessadro Sartori, creative director di Zegna, ha scelto di presentare la collezione all’interno dell’Oasi Zegna, un parco naturale dove si trova la sede della storica azienda di Trivero che quest’anno festeggia centodieci anni.

Una presentazione a porte chiuse, che si muove fisicamente fra i pendii delle Alpi Biellesi e i corridoi del lanificio. E digitalmente, grazie ad un video che integra inquadrature tradizionali ed effetti speciali, realizza una nuova narrazione che viene appunto definita phygital da Sartori.

A Milano, Prada ha intitolato l’ultima collezione “the show that never happened”. I tradizionali look sono presentati attraverso un filmato dove le riprese sono alternate a foto di Juergen Teller, Willy Vanderperre, Joanna Piotrowska, Martine Syms e Terence Nance.

Ad offrire una moltitudine di punti di vista per quella che viene definita la prima digital fashion week.
Valentino e Maison Margiela hanno introdotto le collezioni alta moda attraverso video eseguiti dal celebre fotografo inglese Nick Knight. Ai look tradizionali si sono sostituite delle vere e proprie performance dove la realtà fisica assume contorni così astratti da far prevalere una dimensione digitale.

Differentemente, Dior e Jacquemus hanno realizzato le proprie presentazioni includendo pochi e fortunati invitati. Nel primo caso si tratta di una passerella disegnata da una linea serpentinata nei campi di grano, ad un’ora da Parigi. Gli ospiti siedono all’interno di piccoli corner ricavati fra le spighe, nel pieno rispetto del social distancing. Le inquadrature video, offrono tuttavia una restituzione dall’alto e dal basso, secondo prospettive che non riguardano comunemente l’occhio dell’osservatore.

Anche la sfilata Dior si è tenuta lontano dalle tradizionali venue, in particolare in Puglia, nel centro storico di Lecce. Una serie di video ha anticipato la location e le sue tradizioni secolari. A seguire, balli e canti locali come la pizzica e la taranta accompagnano le modelle nella cornice di piazza Duomo. Le caratteristiche luminarie, ora reinterpretate dall’artista Marinella Senatore, contrastano con un luogo semi-deserto. Un luogo che, visivamente appartiene ad una dimensione metafisica ma che restituito digitalmente, riproduce movimenti e suoni che pertengono ad una nuova dimensione, la dimensione phygital.

Riccardo Bianchin. Nato a Treviso, studia al Politecnico di Milano dove si laurea in Scienze dell’Architettura con lode. Da sempre appassionato di cultura iconografica nel settore del design, moda e arte. Libero professionista che lavora nella direzione artistica. 

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