Condividi

Petrolio in tensione e incognita tassi, un rebus per i mercati

Prese tra le tensioni nel Golfo e l’attesa sulle prossime mosse della Fed e della Bce, le piazze finanziarie sono intonate alla prudenza. In arrivo le trimestrali Saipem, Eni e Fincantieri. Enel stacca la cedola

Petrolio in tensione e incognita tassi, un rebus per  i mercati

Regna la prudenza sui mercati finanziari, in attesa di decifrare le prossime mosse delle banche centrali. Un report della Fed ha raffreddato le attese sulle prossime mosse di Washington: il taglio dei tassi a fine luglio, come anticipa il Wall Street Journal, sarà solo dello 0,25%, meno di quanto sperato dai mercati. Previsioni più soft per la Bce. Der Spiegel dà per molto probabile l’annuncio giovedì della ripresa degli acquisti di titoli da parte della Banca centrale europea per contrastare il deterioramento dell’economia. A complicare il quadro contribuiscono le tensioni sul fronte del petrolio: oltre alla crisi tra Iran e Regno Unito per il sequestro una petroliera britannica nel Golfo, pesa il blackout della produzione in Libia dopo l’attacco di una milizia antigovernativa.

IN CINA ESORDIO RECORD DEL NUOVO NASDAQ: +520%

Le Borse asiatiche aprono così al ribasso. Frena Hong Kong (-0,9%), scossa ieri da una nuova gigantesca ondata di proteste.

In ribasso di oltre l’1% i mercati cinesi. Il ribasso dell’indice Csi 300 di Shanghai e Shenzhen è in parte legato all’avvio dello “Star Market”, la nuova Borsa sul modello del Nasdaq che ospiterà i titoli tech più innovativi: il nuovo listino parte con 140 matricole che nel giorno del debutto hanno messo a segno rialzi tra il 120 e il 520 per cento.

Frena anche Tokyo (-0,3%); il partito del premier Shinzo Abe ha prevalso nelle elezioni di domenica, ma non ha raggiunto il quorum necessario per le modifiche alla Costituzione. Il colosso della birra Asahi perde il 6,8% dopo l’acquisto del produttore australiano Carlton per 11,3 miliardi di dollari.

LIBIA E IRAN: IL BRENT PRENDE IL VOLO

Sale il petrolio: Brent a 63,35 dollari al barile (+1,6%). L’oro tratta a 1.430 dollari l’oncia. L’euro/dollaro apre sui livelli di venerdì a 1,123.

I MERCATI ASPETTANO LE PAROLE DI DRAGHI: IN VISTA IL QE 2 

I future sulle borse europee anticipano un avvio poco sopra la parità. L’attenzione dei mercati europei è concentrata sull’attesa delle parole di Mario Draghi. Giovedì 25, per la penultima volta, i mercati finanziari penderanno dalle labbra del banchiere italiano, che annuncerà le decisioni della Banca Centrale Europea, stavolta più che mai attese. Tra le misure allo studio del direttorio figura senz’altro un nuovo taglio alla remunerazione dei depositi presso l’istituto (da -0,40 a -0,50%) assieme ad altri interventi più robusti, tra cui il taglio dei tassi (dieci punti). Ma anche l’annuncio della ripresa degli acquisti di titoli, un QE bis con l’avallo di Christine Lagarde, prossima presidente dalla Banca.

VOLATA FINALE A LONDRA: STERLINA SOTTO TIRO

Politica in primo piano sia in Europa che in Usa. Si avvicina la resa dei conti nel Regno Unito. Domani verrà scelto il successore di Theresa May alla guida del Partito Conservatore e del Governo: favorito l’ex ministro degli Esteri Boris Johnson su Jeremy Hunt. Ma la nomina potrebbe aprire una crisi di governo, perché una parte dei Tories non è disposta a seguire Johnson sulla via della hard Brexit. Contrario all’opzione del “no-deal”, si dimetterà il Cancelliere dello Scacchiere britannico. Darà le dimissioni anche il segretario alla giustizia David Gauke.

In due mesi la sterlina ha perduto il 6,5%.

Verso una soluzione la crisi politica spagnola. Sembrano essersi sbloccate le trattative sul governo, dopo 80 giorni di negoziazioni e la rinuncia da parte di Pablo Iglesias, leader di Podemos, a far parte dell’esecutivo per permettere la nascita di un governo formato dal suo partito e dai socialisti guidati da Pedro Sánchez. Domani il voto di fiducia del Parlamento su Pedro Sánchez.

Assai più contrastato l’orizzonte politico italiano: si moltiplicano i punti di frizione tra le componenti del governo, che già venerdì hanno provocato una brusca frenata di Piazza Affari (-2,5% in settimana) e dei titoli di Stato, con rimbalzo dello spread di 10 punti a quota 195. Venerdì prendono il via le aste di fine mese con l’offerta di Ctz e Btpei.

IN ARRIVO I CONTI DI SAIPEM, ENI E FINCANTIERI

Il calendario di Piazza Affari prevede oggi lo stacco del saldo della cedola di Enel (0,14 euro, yield del 2,2%).

In settimana si terranno i consigli delle trimestrali dei petroliferi: Saipem giovedì ed Eni venerdì.

In agenda anche i consigli sulle trimestrali di Moncler e Fincantieri (mercoledì). Giovedì toccherà a Stm e a Maire Tecnimont.

Tra le trimestrali europee da segnalare Deutsche Bank (mercoledì) e Vodafone (venerdì).

A WALL STRETT DANNO I NUMERI 144 CORPORATION

A Wall Street saranno ben 144 le aziende del paniere S&P 500 che daranno i numeri in settimana. Tra queste meritano un’attenzione particolar Alphabet (ex Google) dopo la frenata del primo trimestre e Amazon: l’e-commerce rallenta, ma la creatura di Jeff Bezos avanza nel cloud e nella pubblicità. Occhio anche ai conti di Facebook, Twitter, Boeing, Caterpillar, Tesla, Ford, Harley-Davidson, Coca-Cola, UPS e Visa.

Sul fronte macro, da segnalare martedì l’aggiornamento del World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale.

Negli Usa il dato più rilevante riguarda l’andamento del Pil nel secondo trimestre: è previsto un incremento dell’1,3%, in netta frenata rispetto ai mesi di inizio anno (+3%).

Commenta