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Petrolio, gli Usa chiedono di sbloccare riserve e la Francia acconsente

Il ministro Eric Besson si è detto pronto a ricorrere alle riserve di carburanti per contrastare i rincari del petrolio – La Francia aspetta le valutazioni dell’Aie – Nel frattempo i futures sull’oro nero a New York segnano un ribasso di 30 dollari.

Petrolio, gli Usa chiedono di sbloccare riserve e la Francia acconsente

Se la benzina diventa più cara del vino, i francesi non ci stanno. Il prezzo del petrolio è aumentato in maniera esponenziale nelle ultime settimane, a causa delle tensioni sui mercati del greggio di tutto il mondo dall’Iran alla Nigeria. Per fare fronte a questa situazione gli Stati Uniti hanno proposto di far ricorso alla riserve di carburanti e la Francia ha seguito a ruota. Il ministro dell’Energia francese, Eric Besson, ha annunciato che Parigi è disponibile a procedere su questa linea. La Francia “è favorevole ad attingere alla riserve di petrolio”, ha dichiarato il ministro. Gli Usa hanno fatto la proposta e “la Francia ha accolto favorevolmente questa ipotesi. Ora aspettiamo il parere dell’Agenzia internazionale per l’energia” (Aie). 

Ieri a Londra il barile di Brent, il petrolio del mare del Nord, era risalito al di sopra dei 126 dollari, mentre in vari paesi europei i prezzi dei carburanti hanno stabilito nuovi massimi storici. Oggi il Brent cede parte dei rincari a 124,27 dollari, 1,31 dollari in meno rispetto alla chiusura di ieri. Ma i futures sulle consegne a dicembre 2018 danno il Brent 95 dollari: quasi 30 dollari in meno rispetto alla sua valutazione attuale. 

Se alcuni analisti spiegano questo fenomeno prevedendo nei prossimi anni un aumento nell’offerta del petrolio grazie alle nuove tecniche di estrazione, c’è chi si domanda se invece non è solo finita la corsa all’oro nero. 

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