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Petrolio e tassi: settembre sarà il mese più difficile dei mercati?

Secondo Bloomberg, settembre non smentirà la sua fama di mese più difficile dell’anno: il confronto presidenziale Usa si infiamma, mentre si avvicinano il meeting dell’Opec e il G20 – Petrolio in calo – Cresce l’occupazione americana – Le nozze Deutsche-Commerz fanno sognare i mercati – Oggi il Tar su Rcs

Petrolio e tassi: settembre sarà il mese più difficile dei mercati?

Agosto ha ribaltato le gerarchie. In attesa delle decisioni della Fed sui tassi, Wall Street si è in pratica fermata: l’indice S&P 500 ha chiuso il mese con un modesto ribasso dello 0,2% (dopo 5 mesi di rialzo). Dopo aver raggiunto il nuovo record storico lo scorso 15 agosto, l’indice S&P500 (-0,3%) ha rallentato la corsa e da un paio di settimane oscilla a meno di due punti dai massimi. 

Meglio l’Europa (+1,5% l’Eurostoxx) ma non per merito di Piazza Affari (+0,7%, meno della metà del rialzo di Francoforte +1,5%). Il rialzo del dollaro ha fatto bene a Tokyo (+2%). L’Oscar del mese tocca però a Hong Kong (+5%), sull’onda dell’alleanza con Shenzhen che ha moltiplicato gli scambi con i listini cinesi.

I numeri, insomma, segnalano una volatilità modesta, che può trarre in inganno. Si avvicinano, in realtà, momenti caldi per la politica monetaria. Bloomberg prevede che settembre non smentirà la sua fama di mese più difficile dell’anno per i mercati. A giustificare questa previsione contribuiscono vari fattori geopolitici: i confronti in tv tra i candidati alla presidenza Usa, il meeting dell’Opec, il vertice del G20.

Domani con i dati sul lavoro americano che daranno indicazioni più precise sul fronte dei tassi Usa, un tormentone che condizionerà i mercati per tutto il mese. L’andamento dell’inflazione europea, sempre ai minimi, complica infine la vita alla Bce alle prese con la contestazione tedesca ai bassi rendimenti. Intanto il rapporto sul libero scambio che verrà presentato al prossimo G 20 segnala che negli ultimi due anni sono stati presi dai Grandi 350 provvedimenti protezionistici, quattro volte di più che nel 2008/09.

TORNA POSITIVO (DOPO 22 MESI) IL PMI CINESE

Contrastate le indicazioni in arrivo dai listini asiatici. Sale Hong Kong, poco mosse le Borse cinesi. A Tokyo l’indice Nikkei guadagna lo 0,1%. Recupera tono l’economia cinese: per la prima volta dal novembre 2014 gli indici Pmi (sia quello ufficiale che il privato Caixin) segnalano un aumento oltre quota 50, che marca il confine fra espansione e contrazione. Soffre ancora il Giappone: i profitti delle imprese scendono do oltre il 10% rispetto ad un anno fa, il Capex (+3,1%) risulta inferiore alle attese.

PETROLIO IN CALO. CRESCE ANCORA L’OCCUPAZIONE USA

Rallentano i mercati Usa: Dow Jones -0,29%, S&P -0,24%, Nasdaq -0,19%. A provocare il ribasso è stata la frenata del prezzo del greggio: crescono le scorte Usa, il petrolio arretra del 3%. Il comparto energia perde a Wall Street l’1,4%. In agosto però c’è stato un incremento dell’11% in vista dell’accordo tra i membri dell’Opec nel meeting del prossimo 27-28 settembre. A Piazza Affari Eni -1,1%, Tenaris -2,5%, Saipem -0,2%.

Ieri pomeriggio è uscito il rapporto sui nuovi occupati del settore privato Usa elaborato dall’Istituto di ricerca Adp. Ad agosto si sono registrati 177mila nuovi occupati, meglio del previsto. Il consenso si aspettava una contrazione più pronunciata, a 175mila nuovi occupati dai 179mila di luglio. Il dollaro ha reagito portandosi sui massimi della giornata contro l’euro: cross euro/dollaro a 1,1129.

GOLDMAN SOTTO TIRO PER L’ASSUNZIONE DI BARROSO

Salgono le banche, confidando nell’aumento dei tassi. L’indice del settore si è spinto ieri su nuovi top da inizio gennaio, mettendo a segno un rimbalzo del 22% dai minimi di giugno. Il +1,2% di ieri è stato il dodicesimo rialzo in tredici sedute. Patisce però Goldman Sach (-0,7%). Non piace la nomina di Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione europea dal 2004 al 2014 e primo ministro del Portogallo dal 2002 al 2004, a presidente non esecutivo della Banca: la petizione per protestare contro la nomina, lanciata su Change.org da Eu employees, ha già raccolto oltre 76mila firme.

Recupera Apple (+0,3%) dopo lo shock della multa dell’Antitrust Ue ha ordinato alla società di pagare 13 miliardi di euro di imposte arretrate più interessi al governo irlandese. La Mela è concentrata sul prossimo lancio dell’iPhone 7.

Alphabet -0,2%. Google sfida Uber e lancia un suo servizio di “ride-sharing” a San Francisco. Secondo il Wall Street Journal, il colosso di Mountain View pensa ad un servizio che aiuti gli abitanti della città californiana a condividere gli spostamenti con altre persone e così a risparmiare denaro e inquinare meno. 

SALGONO SOLO MILANO E MADRID. OGGI I DATI PMI

Ieri è stata una giornata positiva per Piazza Affari, che ha chiuso in rialzo dello 0,3%. Bene anche Madrid (+0,4%), mentre per Parigi -0,2% e per Francoforte -0,4%. Prevista stamane un’apertura positiva per i listini del Vecchio Continente.

Sul fronte macro da segnalare che l’inflazione nell’area euro ad agosto, secondo la lettura preliminare, è cresciuta dello 0,2% a/a, in lieve calo rispetto alle attese del consenso, che si aspettava un aumento dello 0,3%.

In mattinata usciranno i dati Pmi relativi alle economie europee, Italia compresa. Il tasso di disoccupazione italiano è sceso di poco più di 0,1 punti percentuali rispetto a giugno a 11,4%, Ma la flessione è essenzialmente dovuta ad un aumento degli inattivi (il primo dopo quattro mesi) e ad un calo degli occupati, dunque a una diminuzione della forza lavoro. Oggi è in programma il confronto Confindustria-sindacati.

Il tasso di disoccupazione della Germania si è attestato al 6,1% ad agosto, sullo stesso livello di luglio.

Deboli i Btp in attesa delle aste odierne di Francia e Spagna, Madrid offrirà agli investitori fino a 5,25 miliardi in titoli a medio termine. Parigi invece metterà a disposizione 8-9 miliardi in Oat.

COMMERZBANK-DEUTSCHE BANK: IL PROGETTO DI FUSIONE FA VOLARE LE BANCHE

La scossa per l’Europa è arrivata ancora una volta dai finanziari. Lo stoxx europeo delle banche è salito del 2%, gli assicurativi dell’1,7%. A far da traino sono stati i due Big tedeschi: Deutsche Bank +2,5% e Commerzbank + 3,4%. Secondo Manager Magazin, Deutsche Bank avrebbe esaminato la possibilità di una fusione tra i due istituti. L’analisi sarebbe ancora nella fase preliminare. Il Ceo di DeutscheBank, JohnCryan, ha provato a gettare acqua sul fuoco della speculazione dicendo che la prima Banca del Paese non punta a crescere, bensì a ridurre la propria dimensione. Ma ha anche aggiunto che le fusioni transfrontaliere sono “inevitabili”.

Immediato l’effetto in Europa: a Parigi Société Générale +1,6%, BNP Paribas +1,4%, Axa +2,9%. In Spagna Banco Santander +2,8%. 

BANCHE SUPERSTAR (+3,2%), ASSICURAZIONI SUGLI SCUDI

Il paniere italiano delle banche guadagna il 3,27%. Brilla Unicredit (+3%): nel corso di agosto la banca ha recuperato il 5%, che si aggiunge al +11% di luglio, compensando così parzialmente la caduta di giugno (-30%), il mese degli stress test. A giustificare il rialzo sono le anticipazioni sul piano di cessioni che il ceo Jean Pierre Mustier si accinge a varare entro il mese. Oltre alla vendita di Bank Pekao e la dismissione di Pioneer (ma non è esclusa la quotazione) il gruppo potrebbe cedere la partecipazione in FinecoBank (+0,8%) e una quota di Mediobanca (+2,2%) incassando 8 miliardi di euro. Altri 8 arriverebbero dall’aumento di capitale.

Molto bene anche Intesa (+3%). Buoni guadagni per Banca Pop. Emilia (+1,2%), Banca Pop Milano (+1,8%), Ubi Banca (+2%) e Banca Popolare (+2,1%). Non partecipa alla festa Monte Paschi (-0,04%) dopo la diffusione della notizia del piano di rilancio della banca senese attraverso la conversione delle obbligazioni in azioni ad un prezzo con premio di circa il 60% sul valore corrente.

Ancora in recupero gli assicurativi: Generali +1,3%, UnipolSai +1,9%. Contrastato invece l’asset management: Anima -0,3%, Azimut +1%.

RCS, OGGI LA SENTENZA DEL TAR. TONFO DI TREVI

Debole il lusso: Salvatore Ferragamo, Moncler e Yoox in calo di oltre l’1%. In chiaroscuro i titoli industriali: StMicroelectronics -1,7%, Leonardo Finmeccanica -1%, Fiat Chrysler -0,2%.

Rcs +0,6%: dovrebbe essere resa nota questo pomeriggio la decisione del Tar del Lazio sulla richiesta, avanzata dalla cordata sconfitta, di bloccare l’atto con cui Consob ha deciso di non sospendere l’Opas vincente di Cairo Communication (+3,2%). La cordata perdente presenterà una lista di minoranza in vista dell’assemblea del 26 settembre per il rinnovo del Cda.

Tonfo di Trevi (-2,85%) dopo il taglio del target price da parte di Kepler Cheuvreux.

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