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Perquisizione Fbi a casa Trump: “Ero all’oscuro” dice Biden. E Trump fa la vittima pensando alle elezioni 2024

Donald Trump è accusato di aver sottratto documenti segreti alla Casa Bianca. Ma l’indagine riguarderebbe anche l’assalto a Capitol Hill. Lui attacca: “Non vogliono che mi candidi nel 2024”

Perquisizione Fbi a casa Trump: “Ero all’oscuro” dice Biden. E Trump fa la vittima pensando alle elezioni 2024

La clamorosa perquisizione nella residenza di Donald Trump – Mar a Lago a Palm Beach – primo e unico ex presidente Usa ad averla subita, è inevitabilmente un caso politico: non solo americano ma anche internazionale. Una trentina di agenti dell’Fbi hanno portato via dalla tenuta in Florida di Donald Trump scatoloni e carte. Cercavano documenti segreti che l’ex presidente avrebbe sottratto dalla Casa Bianca anziché consegnarli agli Archivi Nazionali al termine delle sua tumultuosa presidenza. Ma l’indagine potrebbe anche riguardare l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021.

«È una manovra, una persecuzione, un attacco da parte dei democratici della sinistra radicale che non vogliono che mi candidi per le presidenziali — si difende Trump —. Faranno di tutto per fermare i repubblicani e i conservatori». Cosa rischia Trump? Se  sarà riconosciuto riconosciuto colpevole, oltre agli aspetti amministrativi e penali, non potrà più candidarsi alla Casa Bianca per le elezioni presidenziali 2024.

Perquisizione a casa Trump: Biden era all’oscuro

“Il presidente americano Joe Biden non è stato informato del blitz dell’Fbi nella residenza di Donald Trump in Florida. Nessuno alla Casa Bianca sapeva”.È con queste parole che Karine Jean-Pierre, in un briefing con la stampa in riferimento alla perquisizione nella sontuosa villa dell’ex presidente, mette il presidente Biden al riparo da contestazioni. La Casa Bianca sottolinea che “il dipartimento di Giustizia è indipendente e conduce le sue indagini in modo autonomo”. A dare la notizia bomba era stato lo stesso Trump in un comunicato alla Cnn nel quale definiva il raid un attacco politico contro la sua candidatura alle elezioni del 2024. Nessuna conferma per il momento da parte del Dipartimento di giustizia o dell’Agenzia.

Trump: la mia casa è sotto assedio, vogliono impedirmi di candidarmi

Donald Trump non era nella residenza al momento dell’arrivo dei federali ma si trovava alla Trump Tower di New York, dove è solito trascorrere l’estate. La perquisizione è iniziata lunedì 8 agosto alle 19 locali ed è terminata a tarda sera quando gli agenti hanno lasciato Mar a Lago con numeroso scatoloniE’ una “strumentalizzazione della giustizia e un attacco dei democratici di sinistra radicali che vogliono disperatamente evitare che mi candidi alle elezioni del 2024”, ha tuonato Trump nel comunicato in cui ha rivelato della perquisizione. “Questi sono tempi bui per la nostra nazione: la mia bella casa, Mar a Lago a Palm Beach, in Florida, è attualmente sotto assedio, perquisita e occupata da un folto gruppo di agenti dell’Fbi. Hanno persino fatto irruzione nella mia cassaforte!”, ha attaccato. E ancora: “Dopo aver lavorato e collaborato con tutte le principali agenzie governative questo raid non annunciato nella mia residenza non era nè necessario nè appropriato”.

Perquisizione Fbi a casa Trump: cosa cercavano gli agenti federali?

Cosa stessero cercavano gli agenti federali Fbi a casa Trump? Secondo tre fonti che hanno parlato con la Cnn, il blitz è avvenuto nell’ambito delle indagini sui 15 scatoloni di documenti classificati che Trump avrebbe portato via dalla Casa Bianca dopo la fine del mandato dell’ex presidente. Un crimine federale, che l’ex presidente ha sempre negato. Ma la perquisizione potrebbe anche avere a che fare con l’indagine sull’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 dopo che nelle settimane scorse il cerchio si è stretto attorno a Trump e il dipartimento di Giustizia ha iniziato a indagare sul suo comportamento nei giorni precedenti alla rivolta.

La cassaforte perquisita dagli agenti dell’Fbi si trova nello studio dell’ex presidente, sempre secondo la Cnn. Secondo l’ex portavoce Stephanie Grisham, l’ex presidente “non gestiva correttamente i documenti riservati. L’ho visto passare in rassegna i documenti, buttarne via alcuni, strapparne altri e metterne in tasca altri ancora”. La perquisizione nella residenza di Mar a Lago è iniziata attorno alle 10 di mattina di lunedì (le 16 in Italia) ma la notizia è stata diffusa solo in serata dallo stesso ex presidente.

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