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Per Marchionne “la Fiat non lascia l’Italia”, Diego Della Valle sale in Rcs. Milano inizia male

Il caso Fiat tiene banco ma Marchionne chiarisce che non ha mai parlato di esuberi né di chiusura di stabilimenti – Intanto Diego Della Valle sale in Rcs – Piazza Affari inizia in ribasso (-2%) – Cresce la tensione tra Cina e Giappone che tiene in ansia i mercati – Apple sempre più superstar dopo il trionfo di iPhone5: ha superato i 700 dollari.

Per Marchionne “la Fiat non lascia l’Italia”, Diego Della Valle sale in Rcs. Milano inizia male

MARCHIONNE: NON LASCIAMO L’ITALIA. RCS, SALE DELLA VALLE

TENSIONI TOKYO-PECHINO, L’ASIA RALLENTA. APPLE A 700 DOLLARI

Toyota, Honda e Nissan hanno deciso di sospendere l’attività negli stabilimenti cinesi. Panasonic ha chiuso la rete di distribuzione nella Repubblica Popolare. Lo stesso si accingono a fare i concessionari delle casa d’auto giapponesi nel timore di contestazioni violente. La contesa tra Tokyo e Pechino sulle isole Sensaku (o Daoyu) ha investito le relazioni economiche tra la seconda e la terza potenza economica mondiale (340 miliardi di dollari l’interscambio).

Le tensioni politiche hanno congelato gli effetti delle misure espansive decise dalla Fed. A Tokyo, dove oggi inizia la riunione della Banca centrale, il listino è in lieve ribasso -0.11%. Simile la situazione di Hong Kong -0,07%. Shanghai perde lo 0,6%, scivolando ai minimi da due settimane. Citigroup ha rivisto al ribasso le stime di crescita del Pil cinese per il 2013, ora previsto a +7,6% dal precedente +8%. Inoltre l’agenzia Xinhua ha scritto che il governo di Pechino potrebbe diventare più prudente nella sua politica monetaria, per il timore che il nuovo Quantitative Easing americano accentui i pericoli di inflazione in Cina.

Manifestazioni anche a Wall Street, ma di tenore ben diverso da quelle cinesi . Circa un migliaio di indignati si sono radunati ieri a Bowling Green, dove si trova il Toro di Wall Street, simbolo del tempio della finanza americana, per celebrare il compleanno di Occupy Wall Street. A rovinare i festeggiamenti però ci ha pensato la polizia: almeno settanta indignati sono finiti in manette.

Intanto, in una Borsa dai ranghi ridotti per la ricorrenza di Rosh ahShana (il Capodanno ebraico) Apple + 1,2% celebrava un nuovo record ad un soffio dai 700 dollari (699,78 l’ultimo prezzo): la società ha comunicato di aver ricevuto nelle prime 24 ore 2 milioni di ordini per il nuovo iPhone5, più di quanto si aspettava.

In flessione gli indici: S&P 500 -0.3% al pari di Dow Jones Industrial. Nasdaq -0,17%.

Battuta d’arresto delle Borse europee dopo i forti guadagni di venerdì, quando i mercati hanno reagito con effervescenza all’annuncio del nuovo piano di stimoli della Federal Reserve. A Milano l’indice FtseMib è sceso dello 0,9%, Londra è arretrata dello 0,3%, Parigi -0,7%, Francoforte -0,1%. Madrid -0,1%. A fiaccare la spinta è anche l’esito della riunione dei ministri delle Finanze europei a Cipro: l’Ecofin si è chiuso senza alcun accordo definitivo sulle condizioni di accesso ai meccanismi anti spread.

L’euro stamane è scambiato a 1,3097 contro il dollaro, da 1,313 di venerdì sera.

Stabile il petrolio a quota 96,56. Perde posizioni l’oro, scambiato a 1757 dollari l’oncia.

Ma a tener banco in Italia sono stati soprattutto gli sviluppi del “caso Fiat”: l’azienda ha smentito di voler smobilitare gli impianti italiani.

“Sta succedendo esattamente quello che avevamo detto alla Consob un anno fa. Ho dovuto ripeterlo perché attorno a Fabbrica Italia si stava montando una panna del tutto impropria, utilizzando il nome della Fiat per ragioni solo politiche: a destra e a sinistra”, Comincia così l’intervista che il ceo di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, ha rilasciato al direttore della Repubblica Ezio Mauro. “La Fiat – continua Marchionne – sta accumulando perdite per 700 milioni in Europa, e sta reggendo a questa perdita con i successi al’estero, Stati Uniti e Paesi emergenti. Queste sono le uniche due cose che contano. Se vogliamo confrontarci dobbiamo partire da qui: non si scappa”. Ma il numero uno del Lingotto precisa: “ Io non ho parlato di esuberi, non ho proposto chiusure di stabilimenti, non ho mai detto che voglio andar via” .

La crescita del mercato mondiale dell’auto sarà frenata nel 2013 dalla debole domanda proveniente dall’Europa e da un rallentamento del trend di vendite in Cina. Lo stima Moody’s nel rapporto “Global auto industry outlook’. Per il 2012 i volumi globali sono attesi in aumento del 4,4%, ma se si guarda all’Europa Occidentale, rispetto alle previsioni del gennaio scorso le stime crollano di sei punti, dal +3% atteso in precedenza al -3% delle nuove previsioni.

L’andamento della domanda, aggiunge Moody’s, si fa sentire sui margini di profitto di “Renault, Peugeot e Fiat che resteranno sotto pressione a causa della sovracapacità e della riduzione dei margini.

Fiat è scesa del 2%, Fiat Industrial ha limitato la perdita a -0,2%. Pirelli è arretrata dell’1,2%.

Intanto, Diego Della Valle, protagonista della polemica contro il Lingotto e, soprattutto, contro John Philip Elkann, ha confermato di essre cresciuto “molto” nel capitale di Rcs -7,84%. Della Valle era uscito dal sindacato di controllo del gruppo editoriale in dissenso con le scelte di Mediobanca e del presidente di Exor.

Fondiaria-Sai ha corso in rialzo del 6% grazie alla notizia che le banche del consorzio di garanzia hanno piazzato presso investitori italiani e stranieri tutte le azioni derivanti dai diritti inoptati. La controllata Milano Assicurazioni è salita del 3,5%,Unipol +1,3%.

Oggi cala il sipario sull’avventura dei Ligresti nel gruppo Fonsai. L’assemblea di Premafin, infatti, sancirà la nascita del nuovo cda che piloterà la società verso la fusione nel polo Fonsai-Unipol. Ai Ligresti, che hanno presentato una lista di minoranza, resterà probabilmente un posto in consiglio occupato dal commercialista Luigi Reale.

Generali è scesa dello 0,9% Standard & Poor’s ha mantenuto il creditwatch negativo sulla compagnia e le sue controllate principali.

Secondo l’agenzia di rating, infatti, il nuovo piano industriale in preparazione, che segue la nomina del nuovo Ceo Mario Greco, e l’annunciata ristrutturazione del mercato ‘core’ “sono fattori di incertezza”. “Inoltre – si legge in una nota – Generali paga l’esposizione alla debole economia italiana e ai mercati di investimento domestici”. Generali ha rating ‘A’ sul credito di controparte a lungo termine e sulla solidità finanziaria.

Mediobanca securities da ieri copre anche il settore assicurativo pan-europeo. E’ stato pubblicato il primo rapporto sul settore firmato da Eric Thiele, già responsabile del team insurance di Ubs. Il report ha influenzato la giornata di Borsa di Glensidige, la compagnia leader della Norvegia.

Fra le blue chip milanesi le banche hanno chiuso tutte in ribasso con l’eccezione di Mediobanca, salita del 2,7%. MontePaschi è finita in ribasso del 2%, Ubi -0,9%, Intesa -0,6%, Unicredit -1,1%.

Positiva Finmeccanica , salita dello 0,6%, forte rialzo di Ansaldo +3%.

In calo Telecom Italia -2,1%, il titolo è stato declassato da Citigroup. In Europa il settore tlc è sceso dello 0,9%, con FranceTelecom in ribasso del 2,8% e Vodafone in calo dell’1,2% a causa di un contenzioso fiscale da 2,2 miliardi di dollari con il governo indiano.

Forte rialzo di Telecom Italia Media +13%, mentre scende Mediaset -2,2%.

Enel ha limitato la perdita a -0,3%. Bank of America-Merrill Lynch ha alzato il giudizio a buy da neutral.

Francesco Angelini, tramite Angelini Partecipazioni Finanziarie, ha più che raddoppiato la sua quota in Tamburi Investment Partners al 5,061% dal 2,004% precedente.

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