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Per Intesa Sanpolo l’intelligenza artificiale si chiama Lisa, la nuova Machine Learning per la vigilanza

Chiaradonna: “Abbiamo identificato nell’Intelligenza Artificiale una soluzione efficace per analizzare la mole di informazioni e dati”

Per Intesa Sanpolo l’intelligenza artificiale si chiama Lisa, la nuova Machine Learning per la vigilanza

Porta il rassicurante nome di Lisa, ma ha con se un acronimo compesso: Linguistic Intelligence for Supervisory Awareness ed è lo strumento di Machine Learning che aiuta a leggere e processare rapidamente migliaia di pubblicazioni sulla Banking Supervision progettato e avviato dalla Direzione Group Supervisory Strategic Steering, Area Chief Institutional Affairs and External Communication di Intesa Sanpaolo guidata da Stefano Lucchini.
L’istituto milanese ha introdotto “l’Intelligenza Artificiale in numerose attività e ha avviato progetti di ricerca applicata nel settore grazie anche alla collaborazione con importanti centri di eccellenza” dice una nota, “con l’obiettivo di fornire al Gruppo, ai clienti e ai territori dove opera servizi sempre più efficienti, innovativi e sicuri.” L’AI Week di Rimini ha assegnato al programma il Premio John McCarthy “Manager + AI Storie di Successo”.

Chiaradonna: abbiamo identificato nell’Intelligenza Artificiale una soluzione efficace

“La Vigilanza Bancaria è un ambito in cui si può a buona ragione parlare di information overload, con una produzione davvero massiccia ed esponenziale di contenuti” ha detto Walter Chiaradonna, Executive Director – Group Supervisory Strategic Steering. “Ben prima di altri, abbiamo identificato nell’Intelligenza Artificiale una soluzione efficace per analizzare la mole di informazioni e dati riscontrando nel tempo, dopo un opportuno rodaggio, ottimi risultati”.

Ecco che cosa sa fare Lisa

Nel dettaglio, Lisa, (progettata anche con la collaborazione con l’Area Chief Data, AI, Innovation and Technology, guidata da Massimo Proverbio, e PWC,) aiuta a leggere e processare rapidamente migliaia di pubblicazioni sulla Banking Supervision alimentandosi da fonti selezionate, come Istituzioni, think tank e società di consulenza. Lisa utilizza algoritmi NLP (Natural Language Processing) per leggere testi a una velocità infinitamente superiore a quella umana e li analizza per identificare pattern di significati, ricerca correlazioni in modalità oggettiva e ha dimostrato notevoli “capacità predittive”, che possono evidenziare con largo anticipo trend futuri, collegamenti non ovvi fino a pochi anni fa e che oggi vengono dati per scontati, come quelli tra il cambiamento climatico e il rischio di credito.

Il ruolo dell’intelligenza umana

“Un team dedicato sviluppa analisi mirate a far crescere l’attenzione e la consapevolezza di Lisa sia sulla Vigilanza Bancaria sia su tematiche che si ritiene possano diventare rilevanti in futuro” spiega la nota. “L’intelligenza umana ha un ruolo determinante nell’interazione con Lisa, anche ai fini della validazione dei risultati e quindi del miglioramento continuo delle potenzialità, e la macchina consente agli esperti di Intesa Sanpaolo di avere uno sguardo più ampio, utile a definire un orizzonte strategico per comprendere trend ed evoluzioni.

Anche la Banca Centrale Europea si è dotata di strumenti di Intelligenza Artificiale (SupTech) per velocizzare e rendere più efficace la vigilanza, che si basa tra l’altro sulla lettura e sull’analisi di una mole crescente di dati e informazioni, quali i verbali dei Consigli di Amministrazione o le migliaia di dataset e documenti che ognuna delle oltre 100 banche significative supervisionate deve produrre.

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