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Pensioni, Ape e Ape social dal 1° maggio. Governo-sindacati: via alla “fase due”

Dopo l’incontro al ministero con Cgil, Cisl e Uil, Poletti rassicura: i decreti arriveranno in tempo – Intanto inizia la “fase 2” della contrattazione sulla riforma delle pensioni: si parlerà soprattutto di tutele per i giovani

Pensioni, Ape e Ape social dal 1° maggio. Governo-sindacati: via alla “fase due”

Il governo sta lavorando per varare i due decreti che consentiranno l’entrata in vigore dell’Ape social e dell’Ape volontaria il primo maggio. Lo ha assicurato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al termine del confronto con i sindacati sui temi della previdenza.

“Il metodo del confronto è positivo – ha detto la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso – ma un pezzo di carta con il testo dei decreti non lo abbiamo visto, il che crea un certo imbarazzo nel trarre le conclusioni. Abbiamo avuto qualche rassicurazione, ma se non vediamo i testi non possiamo dare un giudizio conclusivo”. In ogni caso, secondo la sindacalista ci sono ancora dei problemi sui contratti a termine e sulla continuità di 6 anni per l’accesso all’Ape social.

Per il segretario confederale della Cisl Maurizio Petriccioli, invece, “la fase uno dell’intesa sulla previdenza si chiude con luci e ombre perché la scrittura delle norme nella legge di bilancio ne ha ridotto la capacità di raggiungere una platea più ampia di potenziali destinatari, ma resta la straordinaria positività di un intervento che dopo molti anni individua strumenti per una gestione più flessibile delle uscite dal lavoro e di accompagnamento alla pensione, introducendo il principio che non tutti i lavori sono uguali con il concetto di gravosità del lavoro che nei prossimi anni potrà essere ulteriormente migliorato”.

Ma oggi governo e sindacati hanno anche dato il via alla “fase 2” della contrattazione sulla riforma delle pensioni, fissando un calendario di appuntamenti e temi oggetto del confronto. I prossimi due incontri si terranno il 6 e il 13 aprile: nel primo caso si parlerà dell’ipotesi di una pensione di garanzia per i giovani, nel secondo invece si affronterà il tema della governance dell’Inps, alla presenza anche di rappresentanti del ministero dell’Economia.

L’avvio della “fase 2” ha consentito alle parti di “definire un’agenda di lavoro con delle priorità – ha detto Poletti – la previdenza per i giovani è la priorità che abbiamo individuato. Dovremo affrontare i temi della ritardata entrata nel mercato del lavoro e delle carriere discontinue”.

Gli altri capitoli della “fase 2”, ha proseguito il ministro del Lavoro, riguardano “la previdenza integrativa (trattamenti fiscali, accesso, uso delle risorse, sanità integrativa e, più, in generale, il confronto sul welfare integrativo), la separazione della spesa tra previdenza e assistenza coinvolgendo tutte le istituzioni che ne hanno una responsabilità, le pensioni in essere, tema che rimane all’ordine del giorno, e la governance dell’Inps. Siamo di fronte a un dialogo utile e positivo che ci consente di approfondire le materie. È un metodo di lavoro positivo”.

Soddisfazione anche da parte di Camusso: “Finalmente abbiamo aperto la discussione sulle pensioni dei giovani per avere un sistema di garanzie per le pensioni dei giovani che hanno avuto carriere discontinue o redditi così bassi che impediscono di ottenere una pensione dignitosa. Da tempo poniamo questo problema”.

Il numero uno della Uil, Carmelo Barbagallo, ha aggiunto che “anche il Governo ritiene ormai che bisogna separare previdenza e assistenza”, perciò “è stata una discussione proficua”.

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