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Passaggio di proprietà di un ciclomotore: ecco come fare. E come tagliare le spese

Né la Motorizzazione Civile né il sito ministeriale “Il portale dell’automobilista” ci danno informazioni adeguate su come affrontare il passaggio di proprietà. Rivolgersi ad un’agenzia sembra praticamente inevitabile, ma non è così. Con un po’ di tempo a disposizione il costo di 150 euro può essere ridotto ad un terzo.

Passaggio di proprietà di un ciclomotore: ecco come fare. E come tagliare le spese

Abbiamo deciso di comprare un motorino 50 cc. Ne troviamo uno, usato, ad un buon prezzo. Raggiunto l’accordo con il venditore non resta che formalizzare l’acquisto con il passaggio di proprietà. Ci sono due modi in cui possiamo completare l’operazione: alla Motorizzazione civile locale; in un centro servizi autorizzato o un’agenzia di pratiche auto.

Nel caso in cui scegliamo l’agenzia o il centro servizi, la procedura richiederà pochi minuti ma ci costerà una cifra che si aggira tra i 130 e i 150 euro. Se invece preferiamo evitare questo esborso, magari perché il motorino è costato relativamente poco e, in ogni caso, accanto alle spese d’acquisto si accumulano sempre quelle accessorie (assicurazione, revisione, ecc.), dobbiamo rivolgerci alla Motorizzazione Civile (MC). La procedura sarà un po’ più lunga ma ci farà risparmiare circa un centinaio di euro. Dal momento che né la Motorizzazione Civile né il sito ministeriale “Il portale dell’automobilista”, teoricamente adibito ad informare i cittadini, offrono indicazioni precise a riguardo, può essere utile ricapitolare l’intero procedimento.

Cosa deve fare chi vende

La prima differenza che intercorre tra l’acquisto di un’auto o di un motociclo e l’acquisto di un ciclomotore sta nel fatto che quest’ultimo non è iscritto al PRA (Pubblico Registro Automobilistico). E’ dunque sprovvisto di un certificato di proprietà. La peculiarità del ciclomotore, infatti, è quella di essere legato al proprietario da un certificato di circolazione riferito al mezzo, a cui corrisponde però una targa a titolo personale. Ciò significa che la targa, al termine della vendita, rimarrà all’ex proprietario, che la potrà riutilizzare per un altro ciclomotore immatricolato a suo nome. E’ necessario però un atto formale, la “comunicazione di sospensione dalla circolazione del ciclomotore”. Per ottenerlo, il venditore deve recarsi all’ufficio ciclomotori della Motorizzazione Civile locale o delegare una persona di sua fiducia – o lo stesso acquirente -, premurandosi di verificare che l’ufficio ciclomotori sia presente nella sede scelta (non sempre è così). In ogni caso, presso la MC bisogna presentare una copia della carta d’identità e del codice fiscale del venditore, e si devono compilare il modulo TT2118 e l’allegato 2-bis. Sul venditore non graverà alcuna spesa per queste procedure.

Cosa deve fare chi compra

A questo punto gli oneri a carico del venditore sono conclusi. La palla passa al compratore. Per prima cosa, egli deve pagare dei bollettini in favore “del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili”. Fino a febbraio 2021 questa operazione era effettuabile presso un ufficio postale tramite appositi bollettini postali prestampati. Con la riforma della pubblica amministrazione il versamento deve ora avvenire online tramite la piattaforma PagoPA.

Fortunatamente riguardo a questi adempimenti amministrativi “Il portale dell’automobilista” è più efficiente: ha reso disponibile un video tutorial su come muoversi sulla piattaforma.

Nello specifico, i bollettini da saldare sono: il n. 4028, dal costo di 32,00 euro; il n. 9001, dal costo di 10,20 euro e, nel caso in cui servisse una nuova targa da abbinare al ciclomotore acquistato, il n. 121012, dal costo di 13,58 euro. Quindi, nel peggiore dei casi la spesa sarà di 55,78 euro.

Dopo aver stampato gli attestati dei pagamenti, il compratore dovrà recarsi con essi sempre presso l’ufficio ciclomotori della MC locale, insieme alla copia del suo documento, del suo codice fiscale e a quella autenticata del “certificato di avvenuta sospensione dalla circolazione del ciclomotore” consegnatagli dal venditore. Contestualmente dovrà compilare il medesimo modulo TT2118, ma in questo caso per il rilascio del certificato di circolazione aggiornato, ed eventualmente della targa se siamo sprovvisti della nostra.

A questo punto la Motorizzazione Civile rilascerà il certificato di circolazione aggiornato e diventeremo a tutti gli effetti i nuovi proprietari del ciclomotore.

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