Condividi

Parmalat: all’asta la collezione di Tanzi per 12,5 milioni

È terminata all’asta la storia della collezione di Callisto Tanzi, battute opere di grande valore di Van Gogh, Renoir, Monet tra gli altri. Il ricavato andrà ai creditori di Tanzi.

Parmalat: all’asta la collezione di Tanzi per 12,5 milioni

Conteneva 55 opere da Picasso, a Monet a Van Gogh. La collezione dell’ex patron della Parmalat, Callisto Tanzi, è stata venduta per 12,5 milioni all’asta del Centro Svizzero di Milano lo scorso 29 ottobre. La stima di tutte le opere, ritrovate tra il garage dell’imprenditore e i suoi nascondigli in Svizzera, si muoveva tra i sei e gli otto milioni, ma i capolavori impressionisti e di arte moderna hanno destato un interesse molto superiore, raddoppiando i guadagni. Due oggetti sono rimasti invenduti, mentre un’opera è stata ritirata perché priva della certificazione della fondazione di riferimento dell’artista.

Il catalogo del museo privato di Tanzi, condannato in via definitiva per aggiotaggio e bancarotta fraudolenta a 17 anni di carcere per il crac Parmalat, presentava dipinti e sculture realizzati tra la fine del diciannovesimo secolo e la metà del Novecento. Il pezzo più interessante era “La natura morta” di Pablo Picasso, olio su tela risalente al 1944 e  valutato con una base d’asta fra 800mila e 1,2 milioni di euro. Il Picasso è stato venduto per 2,1 milioni, comprese le commissioni.

È di Claude Monet la seconda opera più cara della serata: “La Falaise du Petit Ailly a Varengeville (immagine di copertina), aggiudicata per poco più di un milione e mezzo di euro. L’olio su tela risalente al 1896-97 partiva da una base d’asta di 800mila e 1,2 milioni.

Vincent Van Gogh ha chiuso il podio con Pollard Willow, disegno con un soggetto di campagna risalente al 1881 e considerato un tipo di opera raro sul mercato. La base d’asta era di 200-300mila euro ed è stata acquistata in sala a 650mila che con le commissioni è salito a poco più 800mila euro. L’altra opera del pittore olandese era una natura morta, olio su tela del 1885 circa, partiva dalla stima di 280mila euro ed è stata aggiudicata per 495mila euro.

La Finestra di Duesseldorf di Giacomo Balla era uno dei pezzi più belli all’asta e, partendo da una base d’asta di 100mila euro, l’olio su tela del 1912 dell’artista futurista italiano ha raggiunto il mezzo milione di euro di vendita.  Il capolavoro non potrà lasciare l’Italia perché è stato dichiarato di interesse culturale dal Mibact. Altra opera delle quattro ad avere il diniego all’esportazione era “Sestre-abends” di Vasilij Vasil’evič Kandinskij che in sala è stato battuto per 280mila euro escluse le commissioni, mentre “Dunn und flecking souple” è stato scambiato entro le stime a 160mila prima delle commissioni, come riporta Il Sole 24 ore. All’asta anche “Il falciatore” di Boccioni e la “Donna che legge”, “Autoritratto”, di Ligabue, Samois. étude n.11 di Signac e “Musico con gallo e personaggi” di Chagall.

Commenta