Inizia oggi a Parigi la 21esima Conferenza sul clima delle Nazioni unite (COP21). Saranno presenti più di 150 capi di stato e di governo, con l’obiettivo di siglare un accordo storico che limiti il riscaldamento climatico e scongiuri il rischio di una catastrofe ambientale irreversibile.
Intanto, ieri 317 persone sono state fermate sulle 10mila che sono scese in piazza per protestare in vista del summit, sfidando il divieto di manifestare deciso dal presidente francese François Hollande. In place de la République, un gruppo ristretto manifestanti ha distrutto gli omaggi alle vittime degli attacchi terroristici del 13 novembre scorso. “Scandaloso”, ha commentato Hollande.
Tornando all’accordo che la comunità internazionale è chiamata a definire, l’obiettivo è limitare il riscaldamento globale a 2 gradi rispetto ai livelli dell’era pre-industriale. La comunità scientifica è ormai unanime sul fatto che oltre questo limite la Terra andrebbe incontro a un caos climatico dai risvolti catastrofici.
In vista della conferenza 183 Paesi su 195 hanno presentato degli impegni per ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Questi impegni, che già di per sé rappresentano un significativo passo in avanti, porterebbero comunque a un riscaldamento prossimo ai 3 gradi, quindi insufficienti. Il summit punta quindi a delineare per i prossimi decenni dei meccanismi di revisione al rialzo dell’accordo. I lavori della COP21 si chiuderanno l’11 dicembre.
