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Pareggio di bilancio in Costituzione, ma solo se non c’è recessione

Approda oggi alla Montecitorio il Ddl per inserire l’obbligo nel dettato della Carta – L’articolo 81 sarà completamente riscritto – Ma in caso di “eventi eccezionali o di una grave recessione economica”, lo Stato potrà comunque fare ricorso all’indebitamento, purché le due Aule lo approvino a maggioranza assoluta e sia definito un piano di rientro.

Pareggio di bilancio in Costituzione, ma solo se non c’è recessione

Pareggio di bilancio, un principio da fissare in Costituzione: l’aula della Camera avvia oggi alle 15 la discussione generale sulla riforma dell’articolo 81 della Carta con il Ddl costituzionale. La votazione finale è fissata per martedì prossimo.

E’ il primo provvedimento al quale si dedica la Camera dopo l’insediamento del governo. È la dimostrazione che si tratta di una questione di grande rilievo per la vita di questo Governo, che intendiamo portare a conclusione il più rapidamente possibile”, fa notare il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Pietro Giarda, che annuncia di aver già preso contatti con gli uffici del Senato perché il testo, una volta licenziato da Montecitorio, possa subito proseguire il suo iter a Palazzo Madama.
 

Il Ddl è frutto dell’unificazione di più proposte legislative. Si tratta di cinque articoli in tutto. Il cuore del provvedimento è nel primo articolo, col quale viene sostituito totalmente l’art.81 della Costituzione, stabilendo che “lo Stato, nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea, assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio. L’equilibrio del bilancio è assicurato tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico, prevedendo verifiche, preventive e consuntive, nonché misure di correzione”.
 

Sono tuttavia previste delle eccezioni, delle deroghe, introdotte espressamente dal lavoro delle commissioni parlamentari: “Non è consentito il ricorso all’indebitamento se non al verificarsi di eventi eccezionali o di una grave recessione economica che non possono essere affrontati con le ordinarie decisioni di bilancio”. Il ricorso all’indebitamento è autorizzato con deliberazioni conformi delle due Camere, adottate a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, e deve essere accompagnato dalla definizione di un percorso di rientro.
 

Viene inoltre precisato che nelle fasi avverse del ciclo economico o al verificarsi di eventi eccezionali o di una grave recessione economica, lo Stato deve concorrere a garantire, ove necessario, il finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, nonché delle funzioni fondamentali di Comuni, Province e città metropolitane. 

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