Condividi

Palazzo delle Esposizioni di Roma omaggia la grande artista Carla Accardi nel centenario dalla sua nascita 1924-2024

Palazzo delle Esposizioni di Roma dedica a Carla Accardi, nel suo anniversario dalla nascita 1924-2024 un’importante retrospettiva. Fino al 9 giugno 2024 a cura di Daniela Lancioni e Paola Bonani

Palazzo delle Esposizioni di Roma omaggia la grande artista Carla Accardi nel centenario dalla sua nascita 1924-2024

Carla Accardi è stata per oltre mezzo secolo protagonista della cultura visiva italiana e internazionale. Attraverso la sua pittura, continuamente ridefinita da scelte radicali, ha contribuito in maniera rilevante alla nascita e allo sviluppo di nuovi modi di intendere l’opera d’arte, dall’astrattismo dell’immediato dopoguerra all’informale, dalla pittura-ambiente a un’arte segnata dalle istanze del femminismo, fino alla rinnovata joie de vivre incarnata nei dipinti negli anni Ottanta e nei grandi dittici e trittici degli anni Novanta e Duemila.

In mostra circa cento opere, datate dal 1946 al 2014, articolate in un percorso cronologico che include porzioni di allestimenti concepiti dalla stessa Carla Accardi, dedotti dalla documentazione fotografica che ha consentito di ricostruire anche la sala personale alla Biennale di Venezia del 1988.
Si possono ammirare i suoi primi oli su tela, mai esposti e ripercorrendo gli ambienti degli anni Sessanta che hanno precorso i tempi, le sperimentazioni degli anni Settanta e Ottanta, fino ai grandi dittici degli anni Novanta e Duemila.

Di particolare rilievo è la presenza di entrambe le Tende realizzate dall’artista: Tenda del 1965-1966 e la radiosa Triplice tenda del 1969-1971, il grande ambiente dipinto che si trova nelle collezioni del Centre Pompidou. Saranno esposte anche le due altre opere dell’artista concepite come spazi abitabili e attraversabili, la Casa labirinto del 1999-2000 e il Cilindrocono del 1972-2013. È riproposta anche l’installazione-ambiente Origine, l’opera maggiormente legata alla militanza femminista di Carla Accardi, nel modo esatto in cui l’artista la presentò nel 1976 a Roma, concependola come un percorso attraverso i recessi della memoria.

Composizione di Carla Accardi

In mostra opere provenienti da alcune importanti collezioni pubbliche, tra le altre il Museum Van Hedendaagse Kunst di Gent, il Museo del Novecento di Milano, il Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma, il Musée d’art moderne et contemporain Centre Georges Pompidou di Parigi, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli, la Galleria d’Arte Moderna di Torino.

Percorso espositivo

Il percorso espositivo si articola al piano nobile, nella rotonda e nelle sette sale che la circondano. L’ordine cronologico è stato adottato per mettere in evidenza le invenzioni e le metamorfosi che si sono succedute nell’opera di Carla Accardi. Ma anche per favorire il senso dell’orientamento del pubblico, che può così associare con più facilità le proprie conoscenze storiche alle diverse fasi della ricerca dell’artista.

Carla Accardi nasce a Trapani nel 1924

Autoritratto Carla Accardi
Autoritratto


Dopo la maturità classica e artistica, segue i corsi dell’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Firenze. Nel 1946 si stabilisce a Roma assieme al pittore Antonio Sanfilippo, che sposerà nel 1949. Nel 1947 firma il manifesto pubblicato sul primo numero della rivista “Forma”. In questi anni esprime una ricerca sull’astrazione mirata a un aggiornamento della cultura visiva italiana. Nel 1950 tiene la sua prima personale alla galleria/libreria L’Age d’Or di Roma, presentata da Giulio Turcato. Successivamente sviluppa il suo originale linguaggio incentrato sui segni bianchi e neri con il quale partecipa da protagonista alla temperie dell’informale. Michel Tapié, tra i principali critici e promotori di queste ricerche, la invita a partecipare a numerose mostre internazionali. Nei primi anni Sessanta torna a utilizzare il colore, sviluppando opere imperniate sulle dinamiche tra forma, colore e percezione. A metà del decennio sperimenta nuovi supporti e pigmenti per la sua pittura. Impiega vernici colorate e fluorescenti, che applica su supporti plastici trasparenti (sicofoil) arrotolati (Rotoli) o assemblati. Tra le prime, conferisce alla pittura una dimensione spaziale con le sue Tende. Nel corso degli anni Settanta lavora su schemi geometrici reiterati e realizza istallazioni, alcune delle quali sono legate alla sua breve, ma significativa militanza femminista. Negli anni Ottanta ritorna all’uso della tela, ma il suo linguaggio evolve ulteriormente verso segni e giustapposizioni cromatiche inediti. Diverse sono le sue partecipazioni alla Biennale di Venezia: 1964, 1976, 1978, 1988, 1993 e 2011. I suoi lavori sono stati inoltre inclusi nella mostra Il latte dei sogni in occasione dell’ultima edizione della Biennale nel 2022. È presente in alcune importanti rassegne internazionali, tra le altre: Italian Art in the XXth Century, Royal Academy, Londra 1989; The Italian Metamorphosis 1943-1968, Guggenheim Museum, New York 1994; Minimalia, P.S.1, New York (Venezia e Roma), 1999; Wack! Art and the Feminist Revolution, MOCA, Los Angeles, 2007; Vita Nuova. Nouveaux enjeux de l’art en Italie 1960-1975, Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain, Nizza, 2022. Nei decenni più recenti, sue mostre personali si sono tenute presso importanti istituzioni pubbliche, tra le altre: Castello Rivoli, Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli, 1994; Kunstverein, Ludwigshafen am Rhein, 1995; P.S.1, New York, 2001; Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Parigi, 2002; MACRO, Roma, 2004; Marta Herford Museum Zentrum Forum, Herford, 2007.
Tra le mostre personali tenutesi dopo la scomparsa dell’artista si ricordano quella al Museo del Novecento di Milano nel 2020 e alla Maison La Roche di Parigi nel 2022. Carla Accardi muore a Roma nel 2014.

Commenta