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Pagamenti Pa, oggi il decreto per sbloccare 40 miliardi

I rimborsi spetteranno prima alle imprese, privilegiando le fatture più vecchie, poi alle banche – La prima metà dei pagamenti arriverà quest’anno, la seconda nel 2014 – In tutto, si tratta di 19 miliardi da parte dei Comuni, 14 dalle Asl e 7 dallo Stato centrale – A beneficiarne saranno circa 215 mila aziende.

Pagamenti Pa, oggi il decreto per sbloccare 40 miliardi

Decreto con sorpresa in arrivo dal prolungato governo Monti. Oggi il Consiglio dei ministri – inizialmente previsto per le 10 ma poi slittato alle 19 – darà il via libera al provvedimento per lo sblocco dei primi pagamenti: si tratta di circa 40 miliardi dei 91 totali dovuti dalla pubblica amministrazione. I rimborsi spetteranno prima alle imprese, privilegiando le fatture più vecchie, poi alle banche.

E’ previsto un allentamento del patto di stabilità interno per consentire a Comuni e Regioni di spendere immediatamente fino a un massimo di 5 miliardi già in cassa. Inoltre, sarà istituito un Fondo con una dotazione di tre miliardi per il 2013 e di cinque per il 2014 in favore delle amministrazioni con risorse insufficienti al pagamento dei debiti. I prestiti dovranno essere restituiti in rate dilazionate fino a un massimo di 30 anni.   

Dalle bozze circolate ieri è però emersa una novità amara per i contribuenti: alle Regioni che utilizzeranno questi anticipi potrebbe essere consentito di effettuare già nel 2013 l’aumento dell’aliquota addizionale Irpef – che sarebbe dovuto scattare dal 2014 – fino ad un massimo dello 0,6%, alzando così il tetto dall’attuale 1,73 al 2,33%. Ieri sera, tuttavia, il ministro del Tesoro Vittorio Grilli ha assicurato che la norma sarà cancellata dal decreto.

La prima metà dei pagamenti arriverà quest’anno, la seconda nel 2014. In tutto, si tratta di 19 miliardi da parte dei Comuni, 14 dalle Asl e 7 dallo Stato centrale. A beneficiarne saranno circa 215 mila imprese, che secondo Unimpresa vantano un credito medio di 422 mila euro. 

Dei 20 miliardi previsti per il 2013, una quota significativa sarà destinata a investimenti: circa sette miliardi non ancora contabilizzati, che saranno finanziati aumentando il rapporto deficit-Pil 2013 al 2,9%, contro il 2,4% inizialmente previsto. Il nuovo dato è comunque inferiore ai parametri di Maastricht (3%) e dovrebbe consentire la chiusura della procedura europea contro il nostro Paese per deficit eccessivo. D’altra parte, ieri l’Unione europea ha fatto sapere che all’Italia non sarà concessa alcuna proroga per rientrare nei limiti. “Il 2,9% è una soglia invalicabile”, ha sottolineato Grilli. 

Quanto alla copertura finanziaria dell’intero pacchetto, il Governo punta a reperire le risorse per assicurare la liquidità necessaria mediante emissioni di titoli di Stato fino a un massimo di 25 miliardi per ciascuno degli anni 2013 e 2014. C’è anche una clausola per i ministeri, chiamati a coprire con nuovi tagli lineari i maggiori interessi del debito pubblico.

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