Condividi

Padova, Van Gogh e 11 mostre monografiche di artisti contemporanei

Padova, Van Gogh e 11 mostre monografiche di artisti contemporanei

Non solo uno straordinario Van Gogh al San Gaetano di Padova. Ma, a fianco della magnifica monografica riservata all’artista olandese (con un centinaio di opere), anche una sequenza di 11 mostre monografiche, presentando le creazioni che altrettanti importanti artisti italiani contemporanei hanno ideato ispirandosi a Van Gogh. La mostra inaugurata lo scorso 10 ottobre e aperta fino al 27 novembre, Andrea Martinelli e Piero Vignozzi con le mostre rispettivamente intitolate: “Gli occhi del tempo” e Il giardino degli iris”. Seguiranno tre artiste, dal 28 novembre al 15 gennaio, Laura Barbarini con “Diario delle luci”, Cetty Previtera con “Colori delle montagne” e Laura Villani con “Le cose di Vincent”. Dal 16 gennaio al 26 febbraio 2021 sarà poi la volta di Attilio Forgioli con “Fiori e ricami”, in contemporanea con Matteo Massagrande, “Gli alberi e la miniera” e Claudio Verna con “Sui campi di grano”. Chiuderanno la staffetta artistica Franco Sarnari con “Le notti del destino” e Giuseppe Puglisi “Come stelle nel cielo” dal 27 febbraio all’11 aprile 2021.


Ma vediamo cosa propongono i due artisti scelti da Goldin per aprire il progetto contemporaneo che accompagna Van Gogh:

Andrea Martinelli: Joseph e le ombre, 2019 tempera, matita e pastello su carta, cm 180 x 120


Andrea Martinelli, il primo dei due, da molti anni lavora sul mistero del volto, condivide con Vincent Van Gogh la stessa interiorità dello sguardo, l’ossessione per le figure umane e un’incessante desiderio di dipingere la vita. Le opere di Martinelli esplorano proprio uno dei temi che fu più caro al grande artista, quello della figura umana e del ritratto. In mostra, trentasei opere, di cui trentuno inedite, tra dipinti e disegni, di cui dieci di grandi dimensioni, tutte incentrate sui personaggi che Van Gogh dipinse nella sua breve e travagliata vita. Tre i tanti volti e le figure ritratte troviamo quella del postino Joseph Roulin e della Mousmè, fino alle figure dei celebri autoritratti, cercando l’anima di ognuno di loro e trovandola.
Martinelli ha ricreato i personaggi ritratti cercando tra i volti e le figure più somiglianti della “sua” Prato, tra le sue conoscenze e amicizie, coerentemente con la sua ricerca artistica di oltre un ventennio. In collaborazione con sua figlia Mariaserena, costumista teatrale, ha ricreato per ognuno di loro gli abiti con cui Van Gogh aveva ritratto quei personaggi. Gli abiti realizzati da Mariaserena Martinelli, ricchi di fascino e suggestioni, saranno esposti insieme alle opere, come parte del racconto del percorso creativo dell’artista.

Piero Vignozzi: Gli iris di Van Gogh, 2019 grafite, pastello e olio su carta, mm 600 x 380

Con “Il giardino degli iris”, Piero Vignozzi si richiama ad un momento preciso della vita di Van Gogh. Quando l’8 maggio 1889, l’artista bussa al portone della casa di cura per malattie mentali di Saint-Paul-de-Mausole, a Saint-Rémy, accompagnato dal reverendo protestante di Arles, Frédéric Salles, non sa che sta per avere un’apparizione. Percorre il viale di sassi bianchi oltre quel portone, il viale che conduce verso la bella chiesa romanica che sulla sinistra ha la casa del dottor Peyron, il direttore dell’istituto. Prima di giungere al suo cospetto, alla fine del viale, sulla destra contro il muro di pietra gli appaiono alcuni iris. Li guarda ammirato. Ancora una volta i fiori, con quel colore di un tramonto già avvenuto e di una sera fatta di muschio e fiati silenti. Fatta d’incanti. Nei giorni successivi, la proibizione che il dottor Peyron gli dà di uscire dalle mura di Saint-Paul lo obbliga a una perlustrazione interna. E nel giardino, come primo tema per la sua pittura in quel luogo nuovo in Provenza, indicherà proprio gli iris.
È stata facile la scelta di Piero Vignozzi, il grande artista fiorentino, quando si è trattato di pensare agli iris. Lui questi fiori li ha dipinti tante volte nel corso della sua vita, ne ha fatto anzi una tra le cose più belle della sua operosità così poetica e toccante, così adagiata sul nulla di un palpito di luce. Ha iniziato a lavorare subito a nuove versioni degli iris, in vista di questa mostra.

Immagine di copertina: Piero Vignozzi: Iris a margine del giardino, 2019 grafite, pastello e olio su carta, mm 400 x 600

Commenta