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Osservatorio sui COSTI DEL NON FARE – Non fare le infrastrutture costa 40 miliardi l’anno

OSSERVATORIO SUI COSTI DEL NON FARE – Quaranta miliardi l’anno è stato il costo delle mancate realizzazioni di infrastrutture già programmate nel biennio 2012-3: è quanto è emerso dal rapporto presentato ieri dall’Osservatorio di Gilardoni nel convegno che si è tenuto a Milano – Nell’occasione è stato conferito a Claudio Salini il premio di manager dell’anno

Osservatorio sui COSTI DEL NON FARE – Non fare le infrastrutture costa 40 miliardi l’anno

Quasi 900 miliardi i Costi del Non Fare le infrastrutture strategiche in Italia nei prossimi 16 anni. 82 miliardi i costi già sostenuti in soli due anni per l’inerzia nelle realizzazioni. Bisogna puntare sempre meno sulla quantità e sempre più sulla qualità e sull’ottimizzazione dei sistemi infrastrutturali vecchi e nuovi. Non solo grandi infrastrutture ma anche innovazioni tecnologiche e miglior utilizzo, protezione e conservazione dell’esistente.

Diventa strategico attrarre nuove risorse finanziarie e utilizzare in modo ottimale le esistenti. La PA dovrà passare sempre più da “erogatore” a promotore”, sviluppando competenze qualificate. Martedì 3 dicembre 2013, a Milano, presso l’Aula Magna di UniCredit in via Grossi 10, si è tenuto il convegno dal titolo: “Infrastrutture del futuro: verso un nuovo modello di sviluppo. Priorità, tecnologie, norme e finanziamenti” durante il quale sono stati presentati i risultati dello Studio 2013, il rapporto annuale dell’Osservatorio “I Costi del Non Fare” (www.costidelnonfare.it), diretto dal Prof. Andrea Gilardoni dell’Università Bocconi, giunto alla ottava edizione.

Lo Studio monitora le realizzazioni infrastrutturali prioritarie per lo sviluppo e la competitività del Paese e analizza le più importanti questioni a ciò correlate. I dati salienti del 8° Rapporto sono:

· La mancata realizzazione delle opere strategiche in Italia potrebbe generare quasi 900 miliardi di € di Costi del Non Fare nell’arco dei prossimi sedici anni.

· Nel solo biennio 2012-2013 il Paese ha già sostenuto 82 miliardi di € a causa delle mancate realizzazioni nei settori energia, efficienza energetica, rifiuti, viabilità autostradale e ferroviaria, logistica, idrico e telecomunicazioni.

· Diventano prioritari gli investimenti nelle Infrastrutture Intelligenti, utili strumenti per stimolare e ottimizzare il livello di efficienza nella gestione delle infrastrutture, consentendo al contempo di erogare servizi migliori agli utenti l’efficienza dei vari comparti infrastrutturali e per innescare la crescita economica.

· La protezione delle Infrastrutture Critiche garanzia di sicurezza e benessere del Paese. La messa insicurezza delle IC italiane: piccoli passi ma ancora tante criticità.

· Bassa è l’efficacia percepita dagli operatori del settore circa le modifiche normative derivanti dal Pacchetto Infrastrutture del Governo Monti. Si evidenzia, inoltre, una elevata sensibilità al tema delle tempistiche relativamente alle criticità pianificatorie e realizzative delle infrastrutture.

In allegato il comunicato stampa completo.

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