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Open Fiber, via libera a piano industriale e a project financing da 3,5 miliardi

La società controllata da Enel e Cdp ha presentato il nuovo piano decennale con investimenti da 6,5 miliardi di euro. Approvato il Project financing da 3,5 miliardi con Bnp, Unicredit e Societe Generale per la prima rete ultrabroadband interamente in fibra ottica. Estensione degli accordi con Vodafone

Open Fiber, via libera a piano industriale e a project financing da 3,5 miliardi

Il consiglio di amministrazione di Open Fiber ha approvato il nuovo Piano Industriale 2018-2027: la società del presidente Franco Bassanini coprirà circa 19 milioni di unità immobiliari su tutto il territorio italiano.

Il nuovo piano proposto dall’Ad Elisabetta Ripa – subentrata a gennaio 2018 a Tommaso Pompei – interesserà 271 città e circa settemila comuni italiani, per un investimento superiore a 6,5 miliardi di euro.

La società nata nel 2015 controllata da Enel e Cassa Depositi e Prestiti prosegue così il processo di realizzazione di una infrastruttura in fibra ottica in modalità FTTH (Fiber-to-the-home) in tutta Italia.

Nel corso del 2018 Open Fiber ha intenzione di allargare il perimetro delle attività industriali nelle aree A e B (nelle quali vive il 60% della popolazione italiana) fino a 100 comuni; di questi, 65 contano già attività in corso e oltre 700 cantieri aperti. A questi si aggiungono progressivamente quelli inclusi nei bandi Infratel per le aree C e D. Nel prossimo triennio, secondo il Piano appena approvato, sarà investito circa un miliardo di euro.

Il Cda ha poi approvato il mandato di sottoscrizione con Bnp Paribas, Societè Generale ed Unicredit per un project financing da 3,5 miliardi di euro, della durata di 7 anni.

L’accordo, che sarà finalizzato nei prossimi mesi, prevede il completamento dei processi autorizzativi da parte della Banca europea degli investimenti. Fra le clausole dell’accordo ci sarebbe il via libera della Bei al prestito da 500 milioni che Open Fiber attende da mesi. Il finanziamento dovrebbe arrivare entro luglio.

Il Consiglio di amministrazione di Open Fiber ha anche preso atto dell’estensione degli accordi con Vodafone sulle 271 città dei Cluster A e B, che arriva dopo le intese già stipulate con Wind Tre e Sky sullo stesso perimetro.

In diciotto mesi Open Fiber ha cablato quattro città (Milano, Torino, Bologna da Metroweb, più Perugia) ed è al lavoro in altri 9 capoluoghi (Venezia, Padova, Genova, Firenze, Bari, Catania, Palermo, Cagliari, Napoli). Quest’estate poi dovrebbero partire i cantieri a Roma.

Così Elisabetta Ripa, amministratore delegato di Open Fiber, ha commentato a margine dell’approvazione del nuovo Piano: “Inizia per Open Fiber una nuova fase, che traguarda l’accelerazione della realizzazione della rete FTTH nelle principali città e nei comuni oggetto dei Bandi Infratel. Open Fiber in pochi mesi ha dimostrato di essere un interlocutore innovativo e competitivo nel mercato dei servizi di telecomunicazione, coagulando intorno al proprio modello di business wholesale – oltre alle risorse finanziarie necessarie – clienti di rilievo, le migliori competenze professionali ed i fornitori più qualificati”.

“L’ampliamento della nostra offerta in fibra FTTH grazie all’accordo con Open Fiber, insieme agli importanti investimenti di Vodafone per lo sviluppo delle reti mobili verso il 5G, consolida il nostro ruolo di acceleratore della trasformazione digitale al servizio di famiglie e imprese – dichiara invece Aldo Bisio, Amministratore Delegato di Vodafone Italia -. Il modello di rete indipendente, alternativa alla rete in rame, rappresentato da Open Fiber apre la competizione sulla rete di accesso e stimolerà sempre più investimenti orientati all’innovazione dei servizi”.

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