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Opa Ansaldo: Hitachi chiede i danni a Consob

La richiesta, contenuta nel ricorso con cui i giapponesi chiedono l’annullamento della delibera che ha alzato il prezzo dell’Opa, non è stata ancora quantificata – Intanto il Tar del Lazio ha convocato per oggi Hitachi, Amber Capital, Bluebell Partners e Consob per un’audizione

Opa Ansaldo: Hitachi chiede i danni a Consob

Hitachi vuole un risarcimento dalla Consob. La somma non è ancora stata quantificata, ma la richiesta è contenuta nel ricorso al Tar Lazio contro la Commissione, Amber Capital e Bluebell Partners, con il quale la società giapponese ha chiesto l’annullamento della delibera Consob che ha alzato da 9,50 euro a 9,899 euro il prezzo dell’Opa su Ansaldo Sts.

Secondo Hitachi, la Consob “ha inopinatamente ravvisato tra Hitachi e Finmeccanica una ‘comunione di intenti’ finalizzata a trasferire una parte del corrispettivo afferente all’acquisizione della Partecipazione (in Ansaldo Sts, ndr) nella transazione di acquisizione del Ramo di azienda (Ansaldo Breda, ndr), al fine di corrispondere a Finmeccanica una componente di prezzo aggiuntiva effettivamente ascrivibile alla partecipazione. Il provvedimento denota poca dimestichezza, da parte della Consob, delle prassi negoziali; emblematico in tal senso è l’aver ascritto un valore, che peraltro rappresenta una posizione meramente negoziale all’interno delle trattative, a ‘maggior valore attribuito al Ramo d’azienda’, intendendo per tale il ‘prezzo’ del medesimo cespite: è chiaro però che ‘valore’ e ‘prezzo’ non sono elementi che, per loro intrinseca natura, possono essere comparati”.

La richiesta di danni è stata ancora quantificata perché “il presente ricorso – spiega Hitachi – è formulato senza avere ancora potuto eseguire l’accesso agli atti dei procedimenti, richiesto l’8 febbraio 2016, e – allo stato – non ancora consentito. Conseguentemente, Hitachi si riserva di proporre motivi aggiunti una volta che avrà avuto modo di esaminare tutta la documentazione”.

Quanto al merito dell’istanza di annullamento della delibera Consob (“previa sospensione e adozione di misure cautelari monocratiche”), Hitachi sostiene che “Finmeccanica ha fin dal principio strutturato la procedura mediante una rigida separazione, sia strutturale che temporale, delle trattative sui due asset in modo da ‘isolare’ la trattativa e la determinazione del prezzo” di Ansaldo Breda “rispetto alla determinazione del prezzo della partecipazione” in Ansaldo Sts.

“Tale struttura – sottolinea Hitachi – è stata avallata anche dalla Consob cui Finmeccanica aveva illustrato il 29 gennaio 2015 (prima dell’avvio delle trattative) le linee generali della procedura. In sostanza, anche se le due cessioni facevano parte di un’unitaria operazione, Finmeccanica ha organizzato la procedura separando rigorosamente, come del resto ammesso da Consob, le discussioni e le negoziazioni delle due trattative, di modo che le parti hanno dato avvio alla negoziazione degli accordi vincolanti aventi a oggetto ciascuna operazione come un’operazione a se’ stante, agli atti dei procedimenti”.

Dall’inizio della procedura, “in base ai metodi valutativi utilizzati – si legge ancora nel ricorso -, Hitachi ha man mano innalzato il prezzo proposto a Finmeccanica per l’acquisto della partecipazione, passando da una prima offerta di 9,40 euro a quella finale di 9,65 euro”, pari a 9,50 euro al netto del pagamento dei dividendi”.

Intanto il Tar del Lazio, secondo quanto si apprende, ha convocato per oggi Hitachi, Amber Capital, Bluebell Partners e Consob per un’audizione sulla richiesta di sospensione del provvedimento della Consob avanzata da Hitachi e su quella di sospensione del periodo d’offerta su Ansaldo Sts chiesta da Amber. All’esito dell’audizione, è attesa la pubblicazione da parte del Tribunale di un decreto monocratico.

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