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Olimpiadi Londra 2012, il primo choc arriva dal calcio: Spagna già fuori, vola il Brasile

La prima grande sorpresa (in negativo) dei Giochi arriva dal torneo di calcio, dove la stravorita Spagna campione di tutto viene eliminata perdendo contro Giappone e Honduras, senza realizzare neanche un gol – Soffre anche l’Uruguay di Cavani, che viene sconfitto dal Senegal – Vola invece verso l’oro il Brasile, trascinato da Pato e Neymar.

Olimpiadi Londra 2012, il primo choc arriva dal calcio: Spagna già fuori, vola il Brasile

Due partite, zero gol fatti, due subiti (contro avversari tutt’altro che irresistibili) e la super Spagna del calcio,la favorita subito dopo il Brasile, ha detto già addio all’Olimpiade. Dopo la prima battuta d’arresto all’esordio con il Giappone, ieri ci si aspettava il pronto riscatto delle Furie Rosse e invece è arrivata un’altra sconfitta,questa volta addirittura con il piccolo e sconosciuto Honduras (che già nel, per noi glorioso, mondiale del 1982 riuscì a fermare la Spagna padrona di casa con un clamoroso pari). Se nel primo match gli spagnoli erano stati sorpresi dalla velocità e dal dinamismo dei giapponesi, per la partita di ieri si può parlare anche di tanta sfortuna: infatti dopo aver trovato subito ad inizio partita il vantaggio insperato grazie a Bengtson, la nazionale centroamericana si è difesa in maniera feroce fino alla fine, ma la Spagna può recriminare su 24 tiri nello specchio della porta avversaria, tra cui tre pali, e su un rigore apparso netto non assegnatole dall’arbitro venezuelano Soto, che ha scatenato le ire dei giocatori prima in campo e successivamente anche nel tunnel degli spogliatoi.

Ma questi episodi negativi non possono giustificare una clamorosa e scioccante (oggi i giornali spagnoli usavano aggettivi ben peggiori) eliminazione per una squadra che si era presentata a Londra con l’intento di fare il Triplete (nel 2012 oltre all’ultimo trionfo europeo della nazionale maggiore umiliando proprio l’Italia in finale bisogna aggiungere la vittoria della formazione Under 19 negli Europei di categoria) e di vincere la sua seconda medaglia d’oro dopo quella del 1992. Gli spagnoli sono arrivati a questi Giochi con alle spalle quattro anni di dominio assoluto a tutti i livelli di Nazionale, infatti oltre ai due successi più recenti già citati, ci sono un altro Europeo e il Mondiale 2010 per la squadra maggiore (con l’impresa mai fatta da nessun altro Paese di conquistare tre titoli consecutivi) e altre tre affermazioni continentali delle formazioni minori ( Under 21 e 19 nel 2011 e Under 17 nel 2008), inoltre le Furie Rosse potevano contare, sebbene sia un’ Under 23, su una formazione piena di giocatori già affermati a livello internazionale come il nuovo acquisto del Barcellona Jordi Alba, Thiago Alcantara, Mata, Muniain oltre a molti altri giovani talenti già in rampa di lancio.

La delusione è stata cocente e nessuno poteva prevedere che il cammino di questa Armata (quasi invincibile) si fermasse già al girone eliminatorio, nel quale figura anche il Marocco, ora già alcuni hanno iniziato a sentenziare che forse i marziani sono tornati sulla terra e come ogni ciclo prima o poi sia destinato ad esaurirsi, ma sinceramente, in attesa delle prossime competizioni, questo è sembrato solamente un incredibile passaggio a vuoto. Ad approfittare dell’assenza della Spagna nel proseguo del torneo sarà sicuramente il Brasile show di Neymar e compagni, anche se, sinceramente, per quel che si è visto fin qui, anche la nazionale iberica avrebbe potuto fare ben poco contro questo gruppo di fenomeni. La nazionale verdeoro è venuta a questi Giochi con un unico obiettivo : portare a casa per la prima volta nella sua storia l’unico titolo che gli manca e al quale si è solamente avvicinata in quattro edizioni ( due secondi posti, a Los Angeles ’84 e Seoul ’88, e due terzi posti, ad Atlanta nel 1996 e a Pechino 4 anni fa), oltre che prepararsi al meglio per i prossimi Mondiali che ospiterà fra due anni, per i quali tutto il movimento calcistico brasiliano è già in fermento. Il Brasile in questo torneo ha un gruppo di giocatori che fa paura, tanto per citarne alcuni oltre alla stella assoluta Neymar, ci sono il neo acquisto del Psg Thiago Silva (uno dei tre fuoriquota oltre al milanista Pato e al terzino del Real Marcelo), il sogno di mercato dell’Inter Lucas, il trequartista Oscar (appena comprato dal Chelsea per una cifra superiore ai 30 milioni), Lenadro Damiao (di recente accostato al Milan per l’attacco), Hulk (incredibile anche lui), Ganso e potremmo andare avanti nominando tutta la rosa, una formazione che molto probabilmente sarebbe la favorita anche in un Mondiale con presenti tutte le altre più forti Nazioni, a maggior ragione ha l’obbligo di vincere l’oro in questi Giochi dove gli avversari non fanno certo impressione.

Guardando al campo, dopo la vittoria con qualche apprensione all’esordio sull’Egitto, nella seconda giornata i ragazzi di Mano Menezes hanno superato per 3 a 1 la Bielorussia, che era passata i vantaggio dopo pochi minuti dall’inizio con Renan, a mettere a posto le cose ci hanno pensato prima il redivivo Pato e poi Neymar con una strepitosa punizione, nel finale è arrivato il sigillo di Oscar. Anche in questa seconda partita, comunque, il risultato va stretto ai sudamericani, che creano ogni volta decine di palle gol ma come spesso accade finiscono per compiacersi troppo attraverso giocate e numeri a volte inutili, diventando poco incisivi e rischiando di tenere in vita fino all’ultimo gli avversari, che alla fine prendono fiducia e tentano il clamoroso sgambetto. I brasiliani, infatti, devono solo decidersi a chiudere prima le partite, perchè come si è visto in un torneo del genere con squadre magari poco conosciute ma che danno il massimo e a volte propongono anche giovani interessanti, la beffa può essere dietro l’angolo e un oro già in tasca può svanire all’improvviso, anche se con un Neymar così, che nei video musicali balla ma in campo fa ballare gli avversari, non dovrebbero esserci problemi. Con il Brasile già qualificato e impegnato con la Nuova Zelanda, nell’ultima giornata saranno proprio Bielorussia e Egitto a sfidarsi per il secondo posto. Passando al girone con i padroni di casa della Gran Bretagna e l’ Uruguay, anche qui nell’ultimo turno non sono mancate le sorprese. Infatti una delle squadre favorite per una medaglia, l’ Uruguay degli “italiani Cavani, Ramirez ed Hernandez”, rischia anch’esso di rimanere fuori e di non superare il girone, a causa della sconfitta per 2 a 0 subita dal sorprendente Senegal.

La formazione di Tabarez, pur giocando per gran parte dell’incontro in superiorità numerica, si è fatta sorprendere due volte dal promettentissimo Moussa Konatè e ora la strada per Suarez e compagni si è di colpo complicata, dopo la vittoria inaugurale sugli Emirati Arabi. Con gli africani quasi certi di passare, a questo punto sarà decisivo nell’ultima giornata lo scontro diretto tra l’Albiceleste e la Gran Bretagna. Quest’ultima, dopo non aver certo impressionato nelle gare di preparazione e nel primo match ufficiale pareggiato con il Senegal, è riuscita a strappare nel finale tre punti sudatissimi ma fondamentali agli Emirati Arabi, in una partita dove finalmente i due “vecchietti” Ryan Giggs (autore del gol iniziale) e Craig Bellamy sono riusciti a fare la differenza, allontanando per un po’ le polemiche sulla mancata convocazione da parte di Stuart Pierce dell’idolo di casa David Beckham. Per la cronaca il risultato finale è stato 3-1, dopo il vantaggio dell’ala gallese era arrivato il pareggio al 15′ del secondo tempo di Eisa, reso vano dalle marcature di Sinclair e dell’ attaccante del Chelsea Sturridge. Nell’ultimo girone vittorie per Messico, 2 a 0 al Gabon, e Corea del Sud, 2-1 sulla Svizzera, ora i centroamericani e gli asiatici sono al comando con 4 punti, a +3 sulle altre due, ma nell’ultima giornata potrebbe ribaltarsi la situazione. Al di là di tutto, c’è il rammarico di non vedere protagonisti i nostri giovani talenti italiani, che, visto il livello del torneo, avrebbero sicuramente avuto la possibilità di giocarsela alla grande e sperare di tornare a casa con una medaglia.

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