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Olimpiadi 2024: oggi voto al cardiopalma su candidatura Roma

Ignazio Marino punta a ottenere un’ampia maggioranza sulla candidatura di Roma ai Giochi Olimpici del 2024 – Un “sì” deciso dal Comune sarebbe un punto importante per il sindaco nella sua lotta a distanza con il premier Renzi – Ieri Fitch ha lanciato l’allarme sui conti del Campidoglio – Inviata una busta con proiettile e minacce al sindaco

Olimpiadi 2024: oggi voto al cardiopalma su candidatura Roma

Gli esami per il sindaco di Roma Ignazio Marino non finiscono mai. Il primo cittadino della Capitale oggi dovrà ottenere dall’assemblea capitolina un pieno sostegno alla candidatura di Roma ai Giochi Olimpici del 2024. Al Cio, il Comitato Olimpico Internazionale, importa poco se la candidatura romana sarà approvata con pochi voti di scarto o con un’ampia maggioranza ma in Campidoglio e anche a Palazzo Chigi questo particolare è tutt’altro che un dettaglio.

Gli scandali di Mafia Capitale, le parole di Marino contro la destra che deve “tornare nelle fogne”, gli attriti sempre più forti con il premier Renzi stanno minando la tenuta dell’amministrazione Marino. A queste vicende ieri si è aggiunto l’allarme di Fitch sui conti del Campidoglio. Nella nota dell’agenzia di rating si legge che “i recenti sviluppi politici nel Comune di Roma potrebbero danneggiare la capacità dell’amministrazione capitolina di attuare il bilancio 2015 e quanto resta del piano di rientro 2014-2016”. Secondo Fitch l’obiettivo del ripianamento del debito potrebbe essere mancato senza una “piena realizzazione del piano di rientro”. L’agenzia di rating ha, dunque, lanciato una nuova granata sul campo minato dell’amministrazione capitolina ma il sindaco spiazza tutti e con una calma zen risponde positivamente all’allarme dell’agenzia: “Il report odierno dell’Agenzia Fitch ribadisce la bontà e l’importanza dell’azione di risanamento delle casse messa in atto con il piano triennale dalla giunta Marino”.

Per Marino, pertanto, la questione sollevata da Fitch si è chiusa nel giro di pochissime ore convinto della bontà del suo operato. La prossima partita da giocare per il sindaco di Roma è così quella olimpica, con l’approvazione della mozione in un’assemblea capitolina che si preannuncia assolutamente rovente, anche alla luce della busta intercettata alle Poste con un proiettile e minacce al sindaco e alla sua famiglia. Convocazione alle ore 12. Difficilmente ci sarà un ribaltone sulla candidatura di Roma 2024 visto anche il forcing degli ultimi giorni del comitato promotore. La candidatura di Roma, inoltre, fu fortemente voluta, oltre che dal Coni, anche dallo stesso premier Renzi e un’approvazione con un’ampia maggioranza sarebbe un punto importante per Marino nel duello a distanza con ‘il sindaco d’Italia’. Il primo cittadino della Capitale spera di ricucire con la minoranza in aula Giulio Cesare e raggiungere quota 40 voti che testimonierebbero un’approvazione ad ampia maggioranza.

Una volta ottenuto l’ok dal Comune la candidatura di Roma alle Olimpiadi sarà resa presto ufficiale e partirà la seconda fase relativa al progetto e alla competizione con le altre città. A oggi hanno presentato la candidatura per le Olimpiadi del 2024 le città di Boston, Parigi e Amburgo. Per Boston, in caso di vittoria, sarebbe la prima volta, stesso discorso per la città di Amburgo. Parigi non ospita un’Olimpiade dal 1924 e ha perso le ultime tre candidature (1992, 2008, 2012). Roma ha ospitato solo una volta i Giochi Olimpici, nel 1960. Fu uno dei più grandi successi italiani del ‘900. La Capitale sfiorò l’assegnazione per le Olimpiadi del 2004, beffata da Atene.

Restando in tema sportivo, intanto, nella giornata di ieri il sindaco Marino ha illustrato al ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio il progetto per il nuovo stadio della Roma che sorgerà nell’area di Tor di Valle. Marino ha incassato il giudizio positivo di Delrio il quale ha affermato che si tratta di un “lavoro che tiene insieme qualità progettuale e interesse pubblico. Molto positivo l’investimento di 300 milioni per la mobilità su ferro”. E su questo punto gli fa eco Marino: “Dal momento della posa della prima pietra in 22 mesi si potrà giocare la prima partita. Io ho ribadito comunque che non si giocherà nessuna partita se tutte le opere pubbliche non saranno completate”, ha aggiunto il primo cittadino di Roma.

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