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Obama: pronti a esportare più gas in Europa

Gli Stati Uniti sono pronti a immettere sul mercato ulteriori commesse di gas naturale e addirittura di gas di scisti ma per farlo, ha dichiarato Barack Obama a Bruxelles, bisogna chiudere i negoziati sull’accordo bilaterale di libero scambio e per gli investimenti tra Ue-Stati Uniti (Ttip).

Obama: pronti a esportare più gas in Europa

Gli Stati Uniti sono pronti a immettere “sul mercato” ulteriori commesse di gas naturale e addirittura di gas di scisti, ma perchè questo possa essere davvero fattibile occorre chiudere i negoziati sull’accordo bilaterale di libero scambio e per gli investimenti tra Ue-Stati Uniti (Ttip). Lo annuncia il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in occasione della conferenza stampa conclusiva del summit Ue-Usa di Bruxelles. “Gli Stati Uniti sono pronti a fornire fonti di energia aggiuntive” a quelle già accordate, rileva Obama. Il governo federale, alla luce della crisi ucraina, ha già concesso nuove licenze, e altre potrebbero aggiungersene a breve. Il problema è capire questo ‘a breve’ in che termini temporali si tradurrà. Quello che è certo è che da parte statunitense bisognerà discuterne e inserirlo nell’accordo Ttip. “Una volta firmato l’accordo sarà più facile avere scambi di gas naturale e gas liquidefatto”. A livello politico, precisa l’inquilino della Casa Bianca, è “capire come accelerare il processo” di negoziato e immissione di nuove quote di risorse naturali, destinate “al mercato e non a compagnie private”, mette in chiaro. Così come chiarisce che nonostante la buona volontà del partner d’oltreoceano, gli Stati Uniti non faranno però concessioni. “Non ho intenzione di firmare leggi che indeboliscono la tutela dei consumatori o gli standard di protezione ambientale”.

La condizione posta da Obama non è proprio quello che si attendeva l’Unione europea, che accoglie comunque le aperture statunitensi positivamente. “E’ una buona notizia che gli Stati Uniti vogliano immettere gas naturale e gas di scisto sul mercato”, il commento del presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso. Questo permetterà all’Europa di “ridurre le proprie dipendenze da luoghi con situazioni complesse”, spiega senza citare la Russia, paese con cui l’Ue ha ancora forti legami economico-commerciali e contro cui ha decretato sanzioni per via della crisi in Ucraina e l’annessione della Crimea da parte delle autorità moscovite. Già “la prossima settimana” i ministri dell’Energia dei paesi dell’Ue si incontreranno per iniziare a valutare cosa e come fare in questo ambito. Non solo. “I nostri team – prosegue Barroso – si incontreranno la prossima settimana per discutere di cooperazione energetica tra Unione europea e Stati Uniti”.

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