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Notre Dame: la cattedrale-simbolo caduta e risorta tante volte nella storia

Fiamme domate, si pensa al dopo – Salvi il tesoro e i grandi rosoni ma per valutare i danni ci vorrà tempo – Dalla Rivoluzione a Napoleone, le guerre e i romanzi, le tante vicissitudini che hanno segnato la vita della cattedrale simbolo della cristianità ma anche del potere politico.

Notre Dame: la cattedrale-simbolo caduta e risorta tante volte nella storia

“Notre Dame è la nostra storia, la nostra letteratura, il nostro destino profondo”. Con queste parole, pronunciate mentre l’incendio che ha colpito la cattedrale parigina era quasi placato ma ancora in corso, il presidente francese Emmanuel Macron ha sintetizzato il significato di un monumento che con 12 milioni di visitatori l’anno è il secondo più visitato d’Europa e che nel 1991 è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Ma ben prima di questa data, e prima ancora di essere costruita (i lavori sono durati quasi due secoli, dal 1163 al 1344), la cattedrale gotica alta 69 metri e situata precisamente nel cuore della capitale francese, sull’Ile de la Cité, era già diventata simbolo della storia di Francia.

Cosa resta oggi del monumento che conoscevamo e che molti di noi hanno avuto l’opportunità di visitare? La struttura in legno è stata ridotta in cenere, ma la scultura in cima alla guglia che rappresentava un gallo, contenente tre sacre reliquie, si è salvata. I rosoni, risalenti al XIII secolo ma più volte restaurati, si sono anche loro salvati. Il più grande ha un diametro di 21 metri e rappresenta figure dell’Antico testamento che circondano la Vergine. Quello sud è alto 13 metri e raffigura Cristo circondato da santi, apostoli e angeli.

All’interno della cattedrale di Notre Dame si sono salvate le reliquie più preziose come la Corona di Spine che sarebbe stata posto sulla testa di Cristo durante la sua crocifissione; un chiodo della Passione di Cristo, un pezzo della Croce e la tunica di Saint-Louis. Una serie di dipinti del XVII e XVIII secolo non hanno subito danni per l’incendio, ma per il fumo: verranno trasferiti al Louvre, altro simbolo della cultura francese, dove saranno protetti, deumidificati e restaurati.

STORIA

Nel Medioevo, Notre Dame è l’indiscusso simbolo della cristianità francese: è a Notre Dame ad esempio che è custodita la corona di spine attribuita a Gesù Cristo, una reliquia portata da San Luigi, re di Francia, reduce dalla crociata del 1248. Ed è per custodirla che è stata costruita la Sainte-Chapelle, considerata un altro gioiello dell’architettura gotica. Ma non c’è solo la religione: sulla facciata compaiono Adamo ed Eva, uomo e donna, icone dell’umanesimo. Trascurata nel Rinascimento, Notre Dame torna poi alla ribalta – suo malgrado – durante la Rivoluzione francese, che considerandola un simbolo del potere, le infligge le prime importanti ferite.

Il cattolicesimo non essendo più la religione di Stato, i beni della Chiesa vengono venduti o saccheggiati e Notre Dame non è risparmiata: vista come un simbolo dell’Ançien regime, è presa di mira dai rivoluzionari e parte del tuo tesoro scompare. Le statue dei re di Giudea della facciata occidentale sono decapitate come se fossero statue dei re di Francia (e quel che ne rimane viene devastato quasi un secolo dopo, nel 1871, durante la breve stagione della Comune di Parigi). C’è un primo incendio, dalle conseguenze però meno drammatiche di quello di lunedì 15 aprile. Spogliata, con le navate nude, la cattedrale durante i primi anni della neonata Repubblica diventa addirittura un grande deposito di vini.

La profanazione definitiva arriva un secolo dopo, quando in base alla legge francese sulla separazione tra Stato e Chiesa del 1905, l’edificio diventa di proprietà dello Stato francese, come tutte le altre cattedrali fatte costruire dal Regno di Francia, anche se il suo utilizzo viene assegnato alla Chiesa cattolica. Questa transizione torna attuale anche oggi, visto che i lavori di restauro che hanno provocato il devastante incendio erano eseguiti (da circa un anno) sotto la responsabilità dello Stato e da esso in parte finanziati. Inevitabili le polemiche, alimentate anche dal fatto che il ministero incassa 4 milioni l’anno dalla biglietteria delle torri, ma ne riversa solo due per la manutenzione.

Manutenzione che sarebbe di per sé durata dieci anni, mentre ora si parla di decenni per la ricostruzione annunciata da Macron: in attesa di chiarire definitivamente le cause (prevale la pista accidentale), andranno poi conteggiati i danni, mentre è già partita la campagna di solidarietà internazionale che in poche ore ha raccolto oltre 600 milioni. Non basteranno, ma è già qualcosa e l’immediata mobilitazione ha ricordato quella che 23 anni fa riguardò un simbolo in quel caso della cultura italiana, il Teatro La Fenice di Venezia, colpito da un incendio doloso e ricostruito nel 2003.

Tornando all’Ottocento, la storia della cattedrale parigina è inevitabilmente legata anche alla figura di Napoleone. E’ lì, nella cattedrale oggi distrutta per due terzi dalle fiamme, che Napoleone si incorona da solo mettendosi la corona con le sue stesse mani, e la mette all’imperatrice, lasciando il Papa nella veste di una comparsa. Il gesto, immortalato da David, rompe la tradizione dei sovrani che preferivano la cattedrale di Reims e fa di Notre Dame anche un simbolo del potere temporale.

Nel XX secolo, già provata dai sopracitati eventi, Notre Dame subisce il primo importante restauro: l’architetto Viollet-le-Duc le ridà lo splendore del passato, con un’operazione che susciterà tuttavia alcune critiche. L’architetto è considerato un genio, è lui a dare a Notre Dame il volto che conosciamo tutti, ma la sua rilettura del passato è quantomeno soggettiva: si devono alla sua fantasia, ad esempio, le 54 gargoyle, sculture ornamentali che rappresentano mostruose figure animalesche.

A proposito di letteratura, è proprio a quegli ornamenti che si aggrappa il gobbo Quasimodo nel famoso romanzo di Victor Hugo che dalla cattedrale prende il titolo. La letteratura popolare si affianca così alla storia, rafforzando ulteriormente il significato simbolico della cattedrale. In “Notre Dame de Paris”, ambientato nel Medioevo, si racconta infatti di Esmeralda, una gitana bohémienne ingiustamente accusata di omicidio, e del gobbo Quasimodo, che suona le campane e si innamora di lei, offrendole rifugio nella cattedrale. Il successo del romanzo riabilita così in qualche modo la cattedrale dissacrata dalla rivoluzione. Tutta la Francia, come ha detto il presidente Macron, è riassunta in Notre Dame.

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