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Nokia riduce stime per il secondo trimestre e taglia 10mila posti di lavoro

Il colosso finlandese della telefonia mobile stima che i margini operativi del secondo trimestre saranno “simili o minori” rispetto al primo – Per ridurre i costi, Nokia ha stabilito la chiusa di diversi stabilimenti e oltre 10mila licenziamenti.

Nokia riduce stime per il secondo trimestre e taglia 10mila posti di lavoro

Nokia continua ad andare affondo e a lanciare segnali negativi. Dopo il sorpasso di Samsung nella vendita di telefonini, ora le cattive notizie arrivano direttamente dal Ceo Stephen Elop. Il Gruppo di telefonia mobile finlandese ha infatti dovuto rivedere al ribasso le sue stime per il margine operativo del settore della telefonia mobile che registrerà una perdita ancora maggiore del -3% del primo trimestre: i margini stimati sono “simili o minori” rispetto a quelli del primo trimestre. 

La strategia per rimanere a galla è cercare di velocizzare il programma di contenimento dei costi e chiudere stabilimenti in Finlandia, Germania e Canada. L’amministratore delegato Elop ha anche detto che potrebbe prendere “misure aggiuntive”, se necessario. Alti dirigenti come Niklas Savander, Mary McDowell e Jerri DeVard lasceranno il posto e con loro circa un quinto del totale degli addetti si ritroveranno senza lavoro, eccetto i lavoratori per la Joint venture con Siemesn AG. In totale si tratta di oltre 10mila persone in meno entro il 2013, e 40mila in meno da quando Elop ha aassunto la carica di ad nel 2010.

Nokia ha iniziato a vendere smartphone che utilizzano il software della Microsoft, Windows Phone, nel quarto trimestre 2011, per cercare di frenare l’ondata di consumatori che preferivano gli Iphone o i Samsung con il sistema operativo di Google, Android. Elop, in carica dal 2010, sta cercando di riorganizzare il gruppo ma da diversi trimestre la Nokia è in perdita: nei primi tre mesi del 2012 le vendite sono diminuite del 24% e Samsung ha superato Nokia come maggiore produttore di telefoni mobili. 

Alla Borsa di Helsinki, ieri il titolo ha chiuso con una perdita dell’1,8% a 2,22 euro ad Helsinki, portando la sua perdita complessiva dell’ultimo anno al 49%. 

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