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Negoziati Russia-Ucraina: “Piccoli sviluppi positivi per il miglioramento dei corridoi umanitari”

Si è concluso il terzo round dei negoziati Russia-Ucraina con piccoli segnali positivi sui corridoi umanitari – Video call tra Usa, Francia, Uk e Germania – Le Sirene tornano a suonare a Kiev

Negoziati Russia-Ucraina: “Piccoli sviluppi positivi per il miglioramento dei corridoi umanitari”

Si è concluso il terzo round dei negoziati Russia-Ucraina a Belovezhskaya Pushcha presso la Hunter’s House, dove si è svolto anche il round precedente. “Ci sono piccoli movimenti positivi nel miglioramento della logistica dei corridoi umanitari“. Lo scrive su twitter il capo dell’ufficio presidenziale ucraino Mikhailo Podolyak, affermando che “sono continuate intense consultazioni politiche sul blocco politico insieme al cessate il fuoco ed alle garanzie di sicurezza”. Ma Mosca ribadisce le sue condizioni per un cessate il fuoco: il riconoscimento internazionale della sovranità russa sulla Crimea, occupata da Mosca nel 2014, la neutralità dell’Ucraina e l’Indipendenza delle repubbliche secessioniste di Donetsk e Luhansk. Mentre le trattative tra le delegazioni erano ancora in corso a Belovezhskaya Pushcha i quattro capi di Stato di Usa, Francia, Germania e Regno Unito hanno discusso della situazione ucraina in videoconferenza. Assente Mario Draghi che questa mattina ha avuto un incontro con Ursula von der Leyen.

Negoziati Russia-Ucraina: i corridoi umanitari

In un contesto già abbastanza teso, la Russia ha offerto dei corridoi umanitari che non piacciono all’Ucraina perché sarebbero tutte dirette verso Russia e Bielorussia. In particolare dalla capitale è possibile raggiungere soltanto la Bielorussia, da Kharkiv c’è un solo corridoio verso il territorio russo. Il corridoio da Mariupol porta alla città russa di Rostov sul Don, vicino al confine con l’Ucraina, mentre da Sumy ci sono due corridoi, uno verso altre città dell’Ucraina e l’altro verso la Russia. Tra l’altro “ancora non aperti” ha sottolineato il vice primo ministro dell’Ucraina, Mykhailo Fedorov.

Intanto, nel resto dell’Ucraina continuano i bombardamenti. Le forze armate russe hanno preso il controllo della torre tv di Melitopol. Ad annunciarlo, in diretta su Facebook, è il sindaco della città Ivan Fedorov. “La torre della televisione della città, così come le torri della radio sono sotto il controllo degli occupanti della città di Melitopol, le forze armate della Federazione Russa”.

Durante i negoziati Russia-Ucraina video call tra Biden, Macron, Sholz e Johnson

Il cancelliere tedesco Scholz, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Boris Johnson hanno discusso della situazione in Ucraina in una videoconferenza questo pomeriggio. “L’attenzione si è concentrata sulle preoccupazioni per un’ulteriore escalation russa e sulla questione degli approvvigionamenti umanitari nelle zone di guerra”. I quattro capi di Stato hanno convenuto che la protezione della popolazione civile “deve avere la massima priorità e che la Russia è chiamata a porre fine immediatamente al suo attacco all’Ucraina e a ritirare completamente le sue truppe”. Lo rende noto la cancelleria tedesca dopo la videoconferenza tra i quattro leader che hanno anche discusso ulteriori opzioni per l’assistenza umanitaria all’Ucraina.

Draghi vede von der Leyen: in primo piano caro energia e nuove sanzioni

Un focus sulla diversificazione delle fonti energetiche per ridurre in tempi rapidi la dipendenza dal gas russo e nuove sanzioni alla Russia: sono i temi sui quali è al lavoro la Commissione Ue, al centro anche dell’incontro tra la presidente Ursula von der Leyen e il Presidente del consiglio Mario Draghi.

Dopo la “prova di straordinaria unità europea, rimaniamo uniti nell’imporre sanzioni senza precedenti a Mosca”, ha detto Draghi alla stampa, e che è “essenziale mantenerla nell’affrontare tutte le conseguenze che questa crisi avrà sull’Unione Europea, come l’accoglienza dei rifugiati dall’Ucraina e la tutela della sicurezza energetica per cittadini e imprese”. Così il premier italiano condanno nuovamente l’invasione ucraina da parte della Russia ma ha sottolineato la volontà del governo italiano di “cercare tutte le vie diplomatiche per porre fine al conflitto”.

Draghi: “Sulle sanzioni tutti facciano come l’Italia”

“Vorrei davvero vedere che misure analoghe siano prese da tutti i nostri Paesi come ha fatto l’Italia”. Sono le parole Presidente del Consiglio sull’attuazione delle sanzioni in un passaggio, pronunciato in inglese, della dichiarazione congiunta con la presidente della Commissione Ue, ribadendo: “Ora dobbiamo essere tutti rapidi nell’attuazione di questo punto”.

Von der Leyen: “Allo studio nuovo pacchetto di sanzioni”

“Dobbiamo fare in modo che non ci siano scappatoie e che l’effetto delle sanzioni sia massimizzato. Le sanzioni in atto stanno davvero mordendo, vediamo le turbolenze sull’economia russa”, ha tuonato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Ma considerata l’escalation della situazione in Ucraina e l’attacco “sconsiderato del Cremlino a cittadini, donne, bambini, uomini, naturalmente stiamo lavorando anche su ulteriori sanzioni – ha continuato von der Leyen – discuteremo dell’atroce guerra condotta da Putin, e del nuovo pacchetto di sanzioni su cui stiamo lavorando”, ha affermato la presidente della Commissione europea.

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