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Mps, Tesoro: assemblea luglio decisiva per l’Ue

Dietro alla convocazione blitz dell’assemblea del 19 luglio c’è una esplicita richiesta del Tesoro: lo ha rivelato il cda nella relazione per i soci per l’assemblea pubblicata ieri – Inviato il nuovo piano alla Commissione europea – Le modifiche al piano verranno comunicate solo dopo l’approvazione del documento da partedi Bruxelles

Mps, Tesoro: assemblea luglio decisiva per l’Ue

Dietro alla convocazione blitz dell’assemblea Mps del 19 luglio c’è una esplicita richiesta del Tesoro. Lo ha rivelato il cda della banca senese nella relazione per i soci per l’assemblea pubblicata ieri. ”In caso di mancato rispetto degli obblighi assunti – ha scritto il Tesoro in una lettera a Siena – la Commissione europea potrebbe ritenere il predetto intervento finanziario pubblico non compatibile con il quadro comunitario in materia di aiuti di Stato e disporne il recupero”. L’assemblea di luglio è snodo fondamentale per la valutazione definitiva sui Monti bond da parte di Bruxelles che avrà tempo fino a fine agosto per studiare il nuovo piano del Monte dei paschi nel dettaglio (il termine per il deposito del nuovo piano industriale  alla Commissione europea è scaduto ieri a mezzanotte).

Il piano che la banca ha presentato a Bruxelles prevede infatti anche un aumento di capitale, autorizzato fino a un miliardo, per far entrare uno o più nuovi soci, con cui ripagare parte degli aiuti ricevuti. Per il Tesoro, che è garante verso l’Ue del risanamento della banca, bisogna rendere possibile l’aumento di capitale da un miliardo da offrire a nuovi soci rimuovendo ”qualsiasi potenziale ostacolo alla realizzazione” del piano collegato ai Monti bond. E L’abolizione del limite del 4% aumenterebbe la capacità di attrarre potenziali investitori interessati. Tanto più che la rimozione di qualsiasi potenziale ostacolo “viene indotta dalle medesime esigenze di flessibilità che hanno portato Mps ad utilizzare lo strumento dell’aumento di capitale per delega – spiega il board nella relazione – consentendo di cogliere di volta in volta le opportunità di mercato senza dover ricorrere a nuove autorizzazioni assembleari”. Il che  risulterebbe applicabile ad ogni altra operazione di rafforzamento patrimoniale che “potrebbe prospettarsi nel prossimo futuro”, così come potrebbero trarne vantaggio operazioni differenti. In ogni caso, se indiscrezioni recenti ipotizzavano un aumento a due miliardi da uno, da Siena dalla Fondazione si fa sapere che non c’è stato ancora nessun incontro con i vertici della banca in merito.

Il documento sul nuovo piano industriale è stato inoltrato alla Commissione tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze, come confermato oggi dalla banca senese in una nota. Il piano aggiorna il precedente, le cui linee guida includevano i 4,7 miliardi di Monti bond, un miliardo di aumento di capitale, la chiusura di 400 filiali entro il 2015 (200 già effettuate) e l’uscita di 1.660 dipendenti nel primo semestre 2013 (quasi completata). E, secondo indiscrezioni, prevederebbe una nuova stretta sui costi, con nuovi esuberi e la creazione di una newco per il back office, e il rafforzamento del capitale. La nota diffusa oggi dalla banca ha precisato che le modifiche apportate al piano originale verranno comunicate solo dopo l’approvazione del documento da parte della Commissione europea.

Intanto, gli ex vertici multati il 28 marzo scorso per oltre 5 milioni di euro dalla Banca d’Italia per diverse violazioni hanno proprio ieri fatto ricorso al Tar. Tra questi ci sono  Mussari, Vigni e Gian Luca Baldassarri. L’udienza di discussione è stata fissata per il 3 luglio per i ricorsi proposti dall’ex presidente e da Baldassarri, mentre per gli altri si è in attesa dell’udienza.

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