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Mps, Profumo ad Antonveneta: vogliamo essere una Banca multilocale

Il Presidente di Montepaschi a Padova per parlare di Antonveneta: “Vogliamo preservare il marchio a seconda del suo valore per i vari territori e per i segmenti di mercato” – Quanto alla chiusura degli sportelli e ai licenziamenti, “bisogna incidere sui costi, ma contiamo di farlo in modo sostenibile”.

Mps, Profumo ad Antonveneta: vogliamo essere una Banca multilocale

Mps vuole essere multilocale. A dirlo è il presidente stesso dell’istituto, Alessandro Profumo, che ha incontrato la stampa dopo una giornata di riunioni a Padova per presentare a dipendenti, dirigenti, sindacati, istituzioni e imprenditori il futuro della controllata Antonveneta. “La nostra volontà – ha sottolineato Profumo – è di essere multilocali: sono due mesi che sono al Monte ed é la seconda volta che vengo a Padova. È un segnale importante, so quanto valore ci sia in Veneto”.

Gli incontri, secondo il manager, sono serviti a “dare voce e sottolineatura” ai punti forti del piano e al ruolo di Antonveneta: “La volontà è di spiegare alla comunità padovana cosa stiamo facendo – ha aggiunto – quanto Padova sia importante per noi e la coscienza del concetto di radici e delle relazioni sul territorio che abbiamo”.

Sul futuro del marchio della Banca veneta, il presidente di Mps ha preferito non sbilanciarsi: “Noi vogliamo preservare il marchio a seconda del suo valore per i vari territori e per i segmenti di mercato. Si tratterà di fare delle analisi specifiche. Tra i pregi di Mps c’è di avere forti radici territoriali e quindi una forte comprensione di che valore abbiano”. Proprio per questo, le “responsabilità del direttore d’area non verranno toccate”, anche allo scopo di “stare vicino ai clienti, che é l’importante”.

Niente numeri, invece, per quanto riguarda le chiusure di sportelli. “Stiamo lavorandoci, non vogliamo ancora dare numeri”, ha detto, precisando che l’obiettivo “è di trattenere il 90% dei clienti e delle masse dei punti che andremo a chiudere” e ricordando come “già dentro Antonventa c’era in campo un progetto di razionalizzazione delle filiali, perché alcune non vanno a break even”.

Mps non ha comunque intenzione di impiegare “la mannaia” sul personale: “Bisogna incidere sui costi, ma contiamo di farlo in modo sostenibile – ha continuato Profumo – In Italia c’è il doppio delle filiali di altri paesi”. Mps, nel proprio piano industriale, punta a una riduzione dell’organico di 4.600 persone, di cui 1.200 in società in via di dismissione e 2.360 in una struttura di supporto, che dovrebbe essere esternalizzata. Ci sono poi circa 500 persone che raggiungeranno l’età pensionabile e in circa 850 impiegati è individuato il turnover naturale. Sono poi previste circa 400 assunzioni e l’uscita di 100 dirigenti. “L’unica area in cui possono esserci dei licenziamenti è questa – ha proseguito il manager – ma dovremo parlare con ognuno”.

Profumo ha poi replicato a distanza al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che stamattina aveva invitato il gruppo a tener conto delle aspettative del territorio. “Ringrazio Zaia perché ha detto che pensa che io e Viola siamo buoni gestori d’impresa”, ha detto sorridendo, per poi spiegare che la Banca “terrà ovviamente conto delle esigenze del Veneto. Sappiamo che sono i clienti a pagarci lo stipendio e valorizzare la base di clientela che abbiamo qui è un’applicazione d’intelligenza. É nel nostro interesse tener conto dei loro interessi”.

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