L’offerta di Montepaschi su Mediobanca, che il 20 maggio ha ricevuto l’ok dell’Ivass, divide i grandi fondi azionisti. Lo rivela Milano Finanza, che ha consultato i verbali dell’ assemblea che lo scorso 17 aprile a Siena ha dato il via libera all’aumento di capitale al servizio dell’operazione.
Tra i contrari spicca in particolare BlackRock, azionista di Mps con lo 0,3% del capitale, ma anche di Mediobanca con una quota del 3,5%.
Mps-Mediobanca: chi ha votato contro l’ops
Tra i grandi fondi, a votare contro l’ops, oltre a BlackRock figurano anche i fondi di Dimensional (che detiene anche lo 0,44% di Piazzetta Cuccia), Ubs (0,42% della merchant), Bnp Paribas (0,22%), State Street (0,28%) Hsbc e Goldman Sachs. Tutti nomi presenti nel capitale di entrambe le banche.
No anche da parte di Santander, Lazard Asset Management, Two Sigma Investments, Deka Investment e Morgan Stanley, mentre la maggior parte dei fondi di Jp Morgan (che ha lo 0,26% di Mediobanca) si sono astenuti. Voto contrario anche da alcuni veicoli di Generali (come Generali Smart Funds e Generali Investments) e di Alleanza.
Mps-Mediobanca: chi ha detto Sì
L’operazione è stata invece sostenuta in massa dai grandi soci italiani. Nella pattuglia dei Sì figurano infatti il Mef (11,7% del capitale di Mps), Francesco Gaetano Caltagirone (9,7%) e Delfin. “La holding della famiglia Del Vecchio, non compare direttamente in assemblea ma è plausibile abbia dato la delega sul suo 9,87% alla società di raccolta dei voti Computershare, che a Siena si è presentata con il 19%”, fa sapere Milano Finanza.
Tra i soci favorevoli all’offerta ci sono anche le fondazioni: Cariplo (0,4%), Compagnia di San Paolo (0,4%), Fondazione Mps (0,4%), Cr Cuneo (0,1%), Cr Lucca (0,1%). Guardando invece agli istituzionali, spiccano i Sì di Algebris, Vanguard, Pimco, Fidelity, Amundi, Norges Bank, l’hedge fund Marshall Wace e il gruppo francese Axa. Alcuni di essi, come Vanguard sono soci anche di Mediobanca. Tra gli italiani spuntano anche due veicoli di Mediolanum (socio anche di Piazzetta Cuccia con il 4,5% del capitale), vale a dire Best brands european small cap equity e Best brands financial income strategy.
Sul fronte del sì ci sono anche diversi fondi di Eurizon, anche se il ceo del gruppo Intesa Sanpaolo Carlo Messina si è ripetutamente chiamato fuori dal risiko in corso.
Mps: via libera dell’Ivass all’offerta su Mediobanca
Nel frattempo continua l’iter dell’offerta. Proprio oggi Monte dei Paschi ha avuto il via libera dell’Ivass. La Banca di Rocca Salimbeni ha fatto sapere che l’Autorità di vigilanza ha comunicato l’autorizzazione preventiva all’acquisto da parte di Siena di una partecipazione qualificata indiretta in Generali, tramite Mediobanca nell’ambito dell’Ops lanciata a gennaio. Mediobanca, come è noto, detiene il 13% delle Generali, quota che vale circa 6,5 miliardi. Mps dovrà attendere ora l’ok dell’Antitrust e soprattutto della Bce.
Novità sono arrivate anche da Piazzetta Cuccia che ha depositato presso Consob il documento di offerta relativo all’altra offerta, quella lanciata da Mediobanca su Banca Generali. Non solo, è stata fissata per il 4 giugno la riunione del patto di consultazione tra i soci di Mediobanca in cui l’amministratore delegato Alberto Nagel presentera l’ops su Banca Generali, un appuntamento che segue incontri analoghi avuti con gli altri grandi azionisti, tra cui Caltagirone e Delfin, e i roadshow in corso con gli investitori internazionali, ma che precede l’assemblea del 16 giugno, giorno in cui i soci dovranno dare via libera all’Ops ed esprimere di fatto, almeno secondo le dichiarazioni dei vertici di Piazzetta Cuccia, la propria preferenza in merito alle due opzioni strategiche all’orizzonte, ritenute alternative: la creazione del “polo italiano dalle gestione del risparmio” con Banca Generali o l’aggregazione con una banca commerciale “di medie dimensioni”, che sarebbe Mps.