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Mondiali – Quarti di finale al via, in otto per un sogno

Gli ottavi di finale hanno ristabilito le gerarchie: fuori tutte le seconde dei gironi e tutte le Cenerentole, fatta eccezione per la Costarica – Venerdì il derby europeo tra Germania e Francia, seguito dalla sfida sudamericana tra Brasile e Colombia – Sabato Argentina-Belgio e Olanda-Costarica.

Mondiali – Quarti di finale al via, in otto per un sogno

Il Mondiale dell’equilibrio e dei tempi supplementari. Di difese accorte e ripartenze, di interminabili zero a zero ravvivati improvvisamente quando il tempo sta per scadere, di rigori sbagliati e traverse clamorose, ma non il Mondiale dei miracoli: la scrematura è avvenuta, le piccole se ne vanno a casa tra gli applausi e i complimenti sinceri. “Hanno dato tutto”. “Hanno tenuto testa per 90 minuti”, e via dicendo, ma non è bastato.

Le forche caudine degli ottavi di finale ci riconsegnano un mondo un po’ meno capovolto. Avanza l’aristocrazia mondiale, con la vecchia Europa che ritira su la testa e l’Africa che, orgogliosamente, dignitosamente, tra gli applausi e i complimenti sinceri (“Hanno dato tutto”), saluta. Fuori Algeria, Nigeria, Grecia, Stati Uniti e Svizzera. Fuori anche Messico, Uruguay e Cile. Tutti ragionevolmente vicini a un sogno, ma tutti si sono fermati a una traversa, un palo o qualche minuto dal traguardo, e non poteva essere altrimenti.

Suvvia, ora tocca ai grandi. Dopo due giorni di stop, e di astinenza forzata per i calciodipendenti globali (da qualche parte, però, passeranno le repliche), venerdì si riparte con i quarti di finale, con due sfide da urlo. La prima è un derby europeo di antica nobiltà e pedigree: Francia-Germania, come nell’82 e nell’86.

Nessuna delle due ha impressionato agli ottavi: la Francia ha avuto la meglio su una Nigeria modesta solo nel finale, grazie a una papera del portiere Enyeama e al gol di Paul Pogba, mentre la Germania, per far fuori l’Algeria, ha avuto bisogno dei tempi supplementari e di un Neuer pazzesco nel doppio ruolo di portiere e (soprattutto) libero. Forse, quella di Joachin Low passerà alla storia come la Germania meno tedesca di sempre: fortissima tecnicamente, a tratti divertente, ma priva della durezza mentale che ha permesso a germanie ben peggiori di arrivare fino in fondo. Con la Francia, però, sembra favorita.

Poi tocca alle sudamericane, in una partita da gourmet: la Colombia spettacolo di James Rodriguez e Cuadrado contro il Brasile di Neymar. I Cafeteros giocano meglio e, sembra assurdo dirlo, hanno molto più talento del Brasile nel reparto avanzato. La pressione, però, rischia di giocare un brutto scherzo ai colombiani, che potrebbero sciogliersi alla temperatura rovente di Fortaleza, di fronte a una squadra più esperta e navigata.

Sabato, invece, si apre con Argentina e Belgio. Gli uomini di Sabella giocano un calcio tremendo, con la squadra spezzata in due tronconi e tutte le iniziative offensive affidate a Messi e Di Maria, due uomini (troppo) soli al comando.  Però, in qualche modo funziona e, paradossalmente, il Belgio, squadra assortita e di grande livello tecnico  (vedere per credere come cambiano gioco i due terzini) potrebbe essere un avversario più comodo, da un punto di vista tattico, rispetto alla Svizzera. Per me vincerà l’Albiceleste (e non solo domani), perchè in un Mondiale di squadre imperfette, quella con l’individualità migliore è quella con più opportunità.

L’ultima sfida è quella che sembrerebbe avere il pronostico più chiuso. L’Olanda di Alien Robben è scampata per un soffio all’eliminazione contro il Messico e ora se la vedrà contro la Costarica, unica Cenerentola sopravvissuta agli ottavi (ma giocava contro la Grecia). I ticos rischiano di avere la pancia piena per aver già fatto la storia, e dovranno cambiare qualcosa in difesa, perchè Robben e compagni andranno a nozze con la tattica del fuorigioco della squadra di Pinto.   

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