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Mondadori, altro che grigio: le 50 sfumature sexy fanno volare il titolo in Borsa

La trilogia sexy che ha venduto oltre 40 milioni di copie nel mondo, “Cinquanta sfumature di grigio”, fa fremere il titolo Mondadori che guadagna oltre il 10% – Mediobanca prevede ricavi in calo a 1,437 miliardi e un utile netto di 21 milioni – “Ma la divisione libri potrebbe portare belle sorprese agli investitori”.

Mondadori, altro che grigio: le 50 sfumature sexy fanno volare il titolo in Borsa

Vola in Borsa Mondadori, promossa da Mediobanca a “outperform” sulla scommessa che dalla divisione libri arriveranno belle sorprese, che potrebbero compensare l’ulteriore deterioramento del mercato pubblicitario. Il titolo guadagna oltre il 10% a 1,13 euro con volumi elevati dopo che piazzetta Cuccia ha alzato il giudizio a “outperform” da “neutral”, con target price a 1,42 fissando un prezzo obiettivo a 1,42 euro che significa un potenziale rialzo del 34% rispetto alla quotazione attuale. Una previsione sorprendente in tempi di vacche magre per l’editoria. Ma ancor più sorprendente o , comunque, inedita la spiegazione: il rally avrà luogo “sulla scia del buon andamento del comparto libri”, trainato dalla trilogia Cinquanta sfumature e, forse, dal nuovo Ken Follett, nonostante la banca abbia drasticamente tagliato le stime sul 2012 a causa della debolezza della pubblicità.

In particolare, il risveglio della casa di Segrate ha 50 buone ragioni, tante quanto le “Cinquanta sfumature di grigiotrilogia sexy in rosa scritta da miss E.L.James, che non ha fattto urlare al miracolo i critici ma sta portando all’orgasmo gli amministratori dell’editoria mondiale, non escluso l’architetto Costa. I tre libri continuano a essere tra i primi 5 best-seller italiani ma il fenomeno è ormai mondiale: le copie vendute in tutto il mondo sono state 40 milioni (25 milioni solo in quattro mesi) con più di 12 milioni di copie vendute nel Regno Unito e oltre 25 milioni negli Stati Uniti. Un boom destinato a durare grazie ai cd ed ai film che si annunciano per la prossima stagione.

Ce n’è a sufficienza per compensare gli effetti di previsioni di bilancio altrettanto grigie ma, grazie a miss James, meno nere di quanto non dicano i numeri di Piazza Affari dove, fino a poche sedute fa, i segnali di risveglio del titolo venivano associati ad una possibile Opa da parte di Fininvest, viste le quotazioni depresse e le prospettive. Per quest’anno Mediobanca prevede ricavi in calo a 1,437 miliardi da 1,51 miliardi del 2011, un Ebitda di 89 milioni (-26,4% dalle stime precedenti), un Ebit di 59 milioni (-42,2% sulle vecchie stime), un utile netto di 21 milioni (con un taglio delle stime del 53,3%) dai 50 milioni del 2011. Il report, infine, non prevede che venga distribuito dividendo, come per l’esercizio 2011.

Ma non mancano le note positive, a partire dalla sempre minore dipendenza del gruppo dalla raccolta pubblicitaria (14,6% stimato nel 2012 dal circa 20% del 2007), per proseguire con gli investimenti nei nuovi media (NaturaBuy, Kobo), in prospettiva confortanti.

E’ troppo presto, scrive Mediobanca, per prevedere se l’e-reader Kobo, che permette l’acquisto e la lettura di libri in formato multimediale, diventerà un potenziale rivale del Kindle di Amazon, ma il prezzo è molto competitivo (99 euro per il momento) e l’offerta di titoli è molto ampia (circa 3 milioni di libri). La società, insomma, sta cercando di sfruttare il potenziale del mercato italiano dell’e-book sull’onda di quanto succede negli Stati Uniti dove un libro su quattro è letto attraverso un dispositivo digitale, mentre in Italia la fruizione multimediale è solo pari all’1% del totale. In Usa, oltre al successo di Amazon grazie ai Kindle, l’effetto e-book ha permesso a Barnes & Noble di uscire dalla crisi grazie al reader Nook.

La politica di taglio dei costi dovrebbe infine “dare buoni risultati nel prossimo futuro”. In sintesi “agli attuali prezzi di mercato i rischi di ribasso legati all’andamento della raccolta pubblicitaria dovrebbero essere limitati, mentre la divisione libri potrebbe portare belle sorprese agli investitori“, conclude Mediobanca. Una volta tano, anche per gli austeri banchieri, è questione di sfumature.

A Piazza Affari, tra gli editoriali italiani salgono anche L’Espresso, Class, Rcs. Sul gruppo di via Rizzoli va segnalato l’annuncio di Alessandro Proto – da cui si attende conferma con le comunicazioni a Consob – di aver raccolto il 2,8% del capitale attraverso quattro investitori raccolti in un patto di sindacato.

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