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Modigliani in mostra al Mudec di Milano

Modì sarà in mostra ancora fino al 4 novembre 2018 al Museo delle culture della città meneghina con una selezione di opere che hanno dato vita alla mostra Modigliani Art Experience, dove il visitatore non ammira solo i dipinti dell’autora, ma è immerso in un racconto fatto di immagini, suoni e video

Modigliani in mostra al Mudec di Milano

È iniziata lo scorso 20 giugno l’avventura milanese di Amedeo Modigliani, splendido, delicato eppure spigoloso artista del Novecento, e proseguirà fino al 4 novembre 2018. Quella su Modì è una mostra diversa da quelle che gli appassionati di arte sono abituati a conoscere e sperimentare, si tratta infatti di un’esperienza – da qui il titolo dato all’esposizione “Modigliani Art Experience” – fatta di suoni, video, a volte di profumi. Un viaggio a tutto tondo nella vita e nelle sperimentazioni dell’artista inteso sia come scultore sia come pittore.

La mostra è stata prodotta da 24 ORE Cultura in collaborazione con il Comune di Milano-Cultura, con il supporto scientifico dei conservatori del MUDEC e del Museo del Novecento di Milano.

L’esposizione è stata ideata da Crossmedia Group e curata da Francesco Poli e si propone come un vero e proprio excursus multisensoriale offrendo al visitatore la scoperta della cifra artistica di Modigliani e l’influenza che il primitivismo in particolare la scultura africana, egizia e cicladica, ebbero sul suo lavoro; una vita da bohémien nella sua esistenza parigina da esule livornese nella Montmartre e nella Montparnasse dei primi del Novecento. Il curatore Francesco Poli ha commentato la mostra dicendo: “Modigliani era un apolide e un cosmopolita, non aveva radici. Era sia italiano sia francese, ma soprattutto mirava a un empireo delle idee, in un tempo assoluto. La purezza delle sue immagini e del suo pensiero faceva da contrappeso alla dissipazione dell’esistenza”.

Il progetto allestito al MUDEC prevede una sala introduttiva, identificata con “sala scrigno”, che ospita alcuni capolavori di arte primitiva africana del XX secolo provenienti dalla collezione permanente del MUDEC e tre ritratti di Modì provenienti dal Museo del Novecento di Milano, che permettono al visitatore di avere sott’occhio in un unico ambiente quei modelli artistici di arte primitiva che il genio livornese ebbe senz’altro a ispirazione per la sua arte, come il confronto diretto con i ritratti accostati nella stessa sala permetterà a tutti di appurare.

Una seconda sala è la Experience room – il luogo principale della mostra, dove vengono proiettati immagini e video – dove il racconto prende vita nel mondo bohémien di Amedeo Modigliani, descrivendo gli anni da esule livornese a Parigi e che lo hanno portato a essere l’artista che conosciamo con le sue muse e amanti che saranno la sua principale fonte di ispirazione.

La mostra si chiude all’interno della “Infinity room” che custodisce alcune delle opere più significative dell’artista si ripresenteranno agli occhi del visitatore in un gioco continuo di scomposizioni e rifrazioni, che non mancherà però di aprirsi con un più classico racconto sulla vita dell’artista e il contesto storico-sociale-culturale in cui situare la sua produzione.

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