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Moda, oreficieria e nautica: un terzo del Pil dell’Italia

Alla base dell’Italian Style sono impegnate nel loro insieme 341mila imprese con un fatturato di 200 miliardi di euro – Unionfiliere, l’associazione di Unioncamere dedicata alla filiere del Made in Italy, ha effettuato uno studio relativo a questi tre settori, a cui si aggiungerà a breve l’edilizia sostenibile, dalla produzione alla commercializzazione.

Moda, oreficieria e nautica: un terzo del Pil dell’Italia

Anche in tempi di crisi il Made in Italy continua a dare soddisfazioni. Questa volta si tratta di tre settori particolari: la moda, la nautica e l’oreficeria che per Unionfiliere, l’Associazione delle Camere di commercio per la valorizzazione delle filiere del Made in Italy, sono la base dell’Italian Style. Messe insieme comprendono 341mila imprese (il 5,4% del totale nazionale), l’8,2% degli addetti che operano al di fuori del settore agricolo (quasi un milione e mezzo di persone) e registrano un fatturato di quasi 200 miliardi di euro. Un valore pari al Pil di Abruzzo, Sardegna, Umbria, Calabria, Basilicata, Molise e Valle D’Aosta messe insieme.

Lo studio, promosso da Uninfiliere, è stato realizzato dall’Istituto Tagliacarne che ha disegnato i contonrni di questi tre universi così importanti per la realtà italiana. Presto però se ne aggiungerà presto un quarto: l’edilizia specializzata nelle produzioni sostenibili.

Dallo studio sono emersi alcuni aspetti interessanti anche a livello locale, come, ad esempio, il fatto che in alcuni distretti, soprattutto della moda e della nautica, l’articolazione della filiera vada ormai ben oltre la realizzazione del singolo prodotto, coinvolgendo molte attività collegate e anche imprese della meccanica (ad esempio il caso del distretto tessile di Prato, dove le imprese operano in tutti i passaggi della lavorazione, dalla filatura al confezionamento dei capi), ed estenda la sua articolazione ai servizi collegati (come a Genova, in cui il distretto nautico include sia cantieri navali veri e propri, sia servizi per il trasporto marittimo di persone e merci).

“Con l’apertura dei distretti a nuove logiche di filiera, il sistema camerale ha deciso, lo scorso anno, di adeguare le proprie strutture dando origine a Unionfiliere, nata dalla fusione di Assicore Itf, strutture specializzate l’una nella valorizzazione dell’oreficeria, l’altra in quella del sistema moda”, ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello.Unionfiliere ha nel nome i suoi obiettivi: unire per qualificare, valorizzare, promuovere le filiere che
hanno reso famoso il made in Italy nel mondo. Da questo spirito di condivisione nasce l’accordo siglato oggi con la Federazione dei Distretti. Queste due strutture, a partire da oggi, avvieranno un percorso diretto alla fusione. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di creare un luogo privilegiato per lo sviluppo di iniziative finalizzate a favorire la competitività delle filiere e dei distretti, attraverso un confronto costante tra sistema camerale e sistema associativo”.

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