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“Mina” Carige e Creval sulle banche. Gli uragani non piegano Exor

In recupero i listini europei a metà giornata ma Milano resta in rosso – Rimangono sospese sia la banca di Genova che la valtellinese – In rimonta, invece, Mps – Il petrolio risale e spinge gli energetici – Citigroup promuove Leonardo – In calo Telecom Italia dopo la trimestrale Vivendi – Nuova frana per Astaldi e Trevi

Le Borse europee non seguono il rialzo di Wall Street. La peggiore di tutte è Piazza Affari, appesantita dai nuovi problemi del mondo bancario, alimentati dal caso Carige. L’indice Ftse Mib arretra di mezzo punto abbondante, poco sopra i 22 mila punti. Resiste Parigi (+0,01%). In rosso pallido Francoforte (-0,03%), Madrid -0,17%. In ribasso anche i listini extra area euro: Londra -0,15%, Zurigo -0,12%.  

Non hanno aiutato i listini le parole di Mario Draghi. Il presidente della Bce ha sottolineato che la decisione di estendere il programma di acquisti bond fino a settembre 2018 è stata cruciale nello spostare in avanti le aspettative del mercato sul primo rialzo dei tassi. Il compito della Bce, comunque, “non è finito. Non siamo ancora a un punto in cui la ripresa dell’inflazione sia in grado di autosostenersi senza la nostra politica accomodante”. Draghi ha anche lanciato un richiamo all’Italia: non si può aspettare che sia la crescita a ridurre i debiti.

Pesa sul settore bancario l’incognita Carige, che resterà sospesa dagli scambi fino a che sarà fatta chiarezza sull’aumento di capitale. Le banche del consorzio chiedono un impegno ufficiale da parte dei principali azionisti di sottoscrivere l’aumento di capitale almeno pro-quota (ad oggi sono stati ricevuti impegni per l’11,75% del capitale). L’azionista Malacalza (17% del capitale) ha confermato di aver richiesto all’autorità di vigilanza l’autorizzazione a crescere nel capitale di Carige fino al 28%. Consob ha disposto la sospensione temporanea dalle negoziazioni dei titoli fino a quando non sarà ripristinato un corretto quadro informativo.

Fa paura anche il Credito Valtellinese, ieri in calo del 19%: oggi il titolo non fa prezzo. Il teorico di apertura è -25%. Inevitabili i contraccolpi sulle altre banche: Unicredit -1,3%, Bper Banca -0,7%, Banco Bpm +0,5%. 

Fa eccezione Banca Monte dei Paschi (+4%). I rappresentanti dei detentori del bond Fresh 2008 di Mps hanno depositato un esposto presso il Tribunale competente in Lussemeburgo contro la banca ed altri soggetti contestando il trattamento riservato all‘obbligazione, inclusa negli strumenti coinvolti nel burden sharing, e chiedendo un risarcimento danni da 1 miliardo di euro.

Tornando al quadro generale dell’Eurozona, quasi tutti i settori sono in rosso, ma si registra il rimbalzo degli energetici sulla scia del greggio. Il petrolio si spinge in rialzo di oltre un punto. Il Brent è scambiato a 62,1 dollari il barile, +1,1%. Saipem (+1%) ha annunciato di aver ricevuto commesse per un totale di un miliardo di dollari; si tratta di lavori in Arabia Saudita e Messico. Da inizio anno la raccolta ordini arriva a 6 miliardi di euro. Eni +0,4%, Tenaris +0,2%.

Poco mossi i bond: Bund tedesco 0,39%, Btp 1,84%. Il Tesoro ha assegnato l’importo massimo di 2 miliardi del Btp febbraio 2033 nel concambio.

Nel listino brilla Exor (+1,8%). La controllata Partner Re, compagnia riassicurativa americana, ha diffuso i dati del trimestre: la perdita prima delle tasse legata ai risarcimenti per le catastrofi naturali della scorsa estate, è di soli 71 milioni di dollari, nella parte bassa del range indicato in precedenza. Kepler Cheuvreux ha alzato il target price della holding a 60,9 da 59,6 euro.

Lieve rimbalzo per Leonardo (+0,5%): Citigroup ha alzato a Buy la raccomandazione con target 13 euro. Riprende invece la frana di Trevi (-4%) e di Astaldi (-1,4%). Per quest’ultima Moody’s ha messo sotto revisione la valutazione, in vista di un declassamento del rating. 

Tra le altre blue chip, perde posizioni Telecom Italia (-1,6%). A Parigi Vivendi sale dell’1,5% dopo un iniziale calo dopo la diffusione della trimestrale.

Ferragamo +0,7%, anche se Equita ha ridotto il target a 20,70 euro. Stmicroelectronics -1,2%.

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