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Milano recupera a metà effetto cedola. In evidenza Fiat, vola Banco Popolare

Sul Ftse Mib pesa lo stacco della cedola di numerose società, ma Piazza Affari riesce a compensare in parte questo effetto e a limitare le perdite – Intanto, all’eccezione di Milano e di Madrid, segno positivo per tutti i listini europei – Fra le blue chips italiane brillano Fiat e Finmeccanica – Nel comparto bancario, in evidenza Banco Popolare e Ubi

Milano recupera a metà effetto cedola. In evidenza Fiat, vola Banco Popolare

MILANO RECUPERA A META’ L’EFFETTO CEDOLA

IN EVIDENZA FIAT, VOLA IL BANCO POPOLARE

Partenza positiva per la settimana finanziaria in Europa. Gli indici sono tutti con il segno più (Parigi e Londra +0,5%, Francoforte +0,8%) con l’eccezione di Madrid -1,08% e Milano -0,55%. Ma il dato di Piazza Affari è falsato dall’effetto dello stacco dei dividendi di un gran numero di società (5,5 miliardi) che pesa per l’1,8%. La tendenza è rallentata dopo le dichiarazioni del portavoce del governo tedesco che confermava l’opposizione di Berlino agli eurobond ma ha ripreso tono dopo i risultati dell’asta tedesca (venduti 2,9 miliardi di bond a 1 anno).

Poche variazioni in apertura di settimana per lo spread tra btp italiani e bund tedeschi: il differenziale segna 436 punti (438,4 venerdì in chiusura di giornata). Il rendimento è al 5,8%.

Diversi gli spunti del listino, sia sul fronte industriale che tra i titoli finanziari.

Innanzitutto, il settore auto in Europa sale dell’1,3%. Tra i temi di spicco Renault +4,6% dopo che Ubs ha aggiunto il titolo nella sua key call list. Ma corre ancor di più Fiat in crescita del 5,85%. Bernstein ha alzato il giudizio “outperform” da “market perform” con prezzo obiettivo mantenuto a 5 euro. Secondo il broker, il gruppo ha la possibilità di comprare il resto di Chrysler assicurandosi così i suoi flussi di cassa. Il titolo è inoltre a buon mercato e un’eventuale operazione con la controllata americana potrebbe rappresentare uno spunto di rialzo.

Fra le blue chip brilla anche Finmeccanica +0,43% assieme alla controllata Ansaldo +2,83%. A Finmeccanica potrebbe essere affidata una maxi commessa per la modernizzazione del sistema ferroviario degli Stati Uniti. Se Finmeccanica vincesse la gara, la vendita di Ansaldo Breda ed Ansaldo STS verrebbe messa in stand by. Impregilo sale del 3,9% in scia alle indiscrezioni secondo cui la società potrebbe distribuire un dividendo straordinario di 300 milioni di euro grazie all’incasso di 355 milioni di euro di Acerra e alla vendita della controllata Fisia, per la quale le trattative sarebbero arrivate a una fase avanzata.

La mossa di Impregilo risponde alle provocazioni di Salini, l’imprenditore romano che ha duramente criticato la gestione della società, richiesto un nuovo board, e dopo aver rastrellato più del 29% della società punta a diventare ad di Impregilo. In vista dell’assemblea del 12 luglio, chiamata a rinnovare i vertici, Salini ha inoltre proposto alla carica di presidente del nuovo cda, qualora la sua fosse la lista vincitrice, Claudio Costamagna, ex banchiere di Goldman Sachs.

Tra i titoli bancari l’Oscar spetta al Banco Popolare vola del 12,17% a 0,98 euro già sospeso per eccesso di rialzo. Banca d’Italia ha dato il via libera all’adozione di modelli interni per la misurazione dei rischi di credito e di mercato a partire dal prossimo 30 giugno. Ciò consentirà di portare il coefficiente core tier 1 al 9,4% e di rispondere ai requisiti di capitale dettati dell’Eba, evitando così di dover ricorrere alla conversione del “soft convertible” bond.

La notizia piace agli analisti. Société Générale ha portato il giudizio a “hold” da “sell”, Bofa-Merrill Lynch lo ha alzato a “buy” da “neutral” avendo già scontato il titolo il rischio “diluizione” legato all’eventuale conversione ma ha abbassato il target price a 1,5 da 1,7 euro per incorporare maggiori rischi macroeconomici. Upgrade anche per Exane a “outperform” da “underperform” con prezzo obiettivo a 1,4 euro. Il broker alza le stime di Eps 2012-2014 del 14% alla luce del superamento dei possibili effetti della conversione del “soft convertible”.

Ubi +7,48% rimbalza dopo esser scesa venerdì scorso sul minimo della sua storia a 2,188 euro: il titolo è scambiato a 2,26 euro, al netto dello stacco di oggi del dividendo di 0,05 euro che intercorre oggi.

A seguito dell’annuncio del via libera della Banca d’Italia al sistema di misurazione del rischio adottato dal Banco Popolare, diventa più probabile che la Vigilanza dica di sì anche la richiesta analoga presentata da Ubi Banca. Da inizio anno Ubi perde il 29%. Stamattina Exane ha confermato la raccomandazione underperform, il target price è stato tagliato a 2,7 euro.

Premafin scivola sui nuovi minimi dell’anno, poco lontano dal livello più basso di sempre toccato a fine 2011. L’assemblea dei soci della holding di controllo di Fondiaria-Sai e Milano Assicurazion , su proposta del cda di questa mattina, sarà chiamata domani a deliberare un aggiornamento dei lavori al 12 di giugno. Oltre all’approvazione del bilancio 2011, l’ordine del giorno dell’assemblea prevedeva anche l’approvazione dell’aumento di capitale riservato a Unipol, per il progetto di integrazione. Le banche creditrici, secondo una nota di Premafin, hanno confermato la volontà di finalizzare gli accordi di ristrutturazione del debito ma solo dopo che sarà raggiunto un accordo sui concambi dell’integrazione con Unipol.

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