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Milano, appello di 140 sindaci a Sala: “Torna”

Coro di appelli al sindaco di Milano, Beppe Sala, perchè torni sui suoi passi e riprenda le funzioni di primo cittadino: dai sindaci al governatore della Lombardia Roberto Maroni all’ex Pm di Mani Pulite Gherardo Colombo.

Milano, appello di 140 sindaci a Sala: “Torna”

Dopo l’autosospensione, e in attesa di incontrare i magistrati lunedì per chiarire la propria posizione in merito al processo sulla “piastra” di Expo (nel quale il sindaco di Milano risulta tra gli indagati), per Beppe Sala è il momento di incassare la solidarietà degli altri sindaci italiani: in almeno 135, a domenica mattina, hanno firmato l’appello per chiedere al primo cittadino di Milano di tornare in carica, in attesa di risolvere la questione giudiziaria che lo vede coinvolto.

Tra i firmatari ci sono, tra gli altri, il sindaco di Catania Enzo Bianco, quello di Genova Marco Doria, il primo cittadino di Bari e presidente dell’Anci Antonio Decaro, ma anche Dario Nardella di Firenze e Massimo Cialente de L’Aquila. “La decisione del nostro collega Beppe Sala di autosospendersi dalla carica di Sindaco di Milano – recita la nota congiunta dei sindaci – è certamente un gesto di grande sensibilità, pieno di dignità e orgoglio. Lo comprendiamo e lo rispettiamo. Ma gli chiediamo di riprendere la sua funzione”.

“Milano, come qualunque città, ha bisogno del suo Sindaco – affermano i sindaci -. Sala ha appreso (dalla stampa!) che la richiesta di proscioglimento avanzata dalla Procura di Milano non è stata accolta e che le indagini continuano. Rispettiamo sempre le decisioni della Magistratura, anche quando non appaiono convincenti. Tuttavia, se passa il messaggio che, di fronte al semplice avvio di una indagine, all’iscrizione nel registro degli indagati, un amministratore è gravemente indebolito nell’esercizio delle sue funzioni, si determinano gravi conseguenze”.

“Noi sindaci, di qualunque colore politico – continua il messaggio – chiediamo ai media di riportare le notizie con precisione e correttezza; ai magistrati di assolvere con attenzione e scrupolo alla loro fondamentale funzione, essendo consapevoli che spesso la sanzione è di fatto costituita dal semplice trapelare della notizia di un’indagine; al Parlamento di porre attenzione alla necessità di disciplinare meglio l’avvio dell’azione penale e di qualificare la notizia di reato, distinguendo nettamente l’ipotesi della semplice irregolarità amministrativa da quella di reato; alle forze politiche di evitare di trascinare nel duro scontro, come facile bersaglio, i sindaci e gli amministratori delle città, specie quando hanno un colore diverso. In troppe città e comuni, non solo del Sud, sindaci subiscono intimidazioni, minacce, atti di violenza. Mesi fa scrivemmo una lettera analoga; recentemente abbiamo fatto risuonare quest’appello nell’aula di Montecitorio, piena di fasce tricolori per una bella iniziativa di confronto voluta dalla presidente Laura Boldrini. Per queste ragioni – concludono – con affetto e con stima accresciuti, chiediamo a Beppe Sala di tornare alla responsabilità che i milanesi gli hanno affidato”.

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