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Milano affonda con le banche, crolla Mps

Piazza Affari chiude a -2,65% ed è la peggiore in Europa – Consob interviene: “Su Siena mani italiane e estere” – Il Brent per la prima volta dal 2003 sprofonda a 28 dollari e poi recupera a 29,49 – Nel lusso brilla Moncler in controtendenza, tiene Luxottica.

Milano affonda con le banche, crolla Mps

BANCHE ITALIANE SOTTO TIRO, MPS ALLO SBANDO. FANNO PAURA GLI STRESS TEST SULLE SOFFERENZE

Una pioggia di vendite sulle banche piega la Borsa di Milano, di gran lunga la peggiore in una giornata comunque segnata dal ribasso sul petrolio. Al termine di una giornata tormentata, nonostante la chiusura di Wall Street per la festività del martin Luther Day, Piazza Affari arretra del 2,65% contro i cali molto più modesti degli altri listini: Parigi -0,49%, Francoforte -0,25%, Londra -0,42%. Madrid arretra dello 0,87%.

Affonda Monte Paschi, nonostante il divieto di vendite allo scoperto che resterà in vigore anche domani. Il titolo ha perduto oltre il 14%, aggiornando i minimi storici dopo una serie di sospensioni per eccesso di ribasso. La Consob ha disposto il divieto temporaneo di vendite allo scoperto sul titolo, con entrata in vigore immediatamente, provvedimento che resta valido anche per l’intera seduta di domani. In forte calo anche le banche popolari: Pop. Milano -5,5%, Pop. Emilia -8,7%, Ubi -7,2% e Banco Popolare -6,7%. Fuori dal paniere principale vanno a fondo Banca Carige -7,2% e Creval -9,5%. Non sono state risparmiati nemmeno i Big: Intesa perde il 5%, Unicredit il 5,3%.

Perché questo disastro? All’origine del panico c’è la paura che molti istituti non siano nelle condizioni di superare il prossimo stress test della Banca Centrale Europea che dovrebbe essere effettuato sui crediti deteriorati, dubbi ed incagliati, tema molto delicato per le banche italiane, afflitte da livelli di sofferenze più alte rispetto alla media europea. Per il resto, da segnalare la debolezza delle quotazioni del greggio, dopo la fine dell’embargo sull’Iran: il WTI tratta a 29,1 dollari il barile, il Brent a 28,7 dollari. A Milano Eni ha perduto l’1,1%, Tenaris l’1%. Saipem ha lasciato sul terreno il 5,1%. Tra le utility, Enel perde l’1,8%, A2A il 3,2%, Snam lo 0,9%.

Chiusura in rosso anche per Fiat Chrysler -2,9%, Exor -1,7%, Cnh Industrial -1,8%. Salgono invece Prysmian +1% e StM +1,7%. Tiene Telecom Italia, invariata, sull’onda degli acquisti di Vivendi. Mediaset perde il 3,3%. In controtendenza Moncler +3,5% dopo le indicazioni positive sul 2015 e anche sul 2016 del presidente Remo Ruffini. Del comparto lusso hanno ridotto i danni anche Tod’s -0,5% e  Ferragamo -0,96%, mentre sale Luxottica +0,62%. Tiene Telecom Italia, invariata, sull’onda degli acquisti di Vivendi.

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