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Milan, Juve e Inter: sabato caldo tra corsa scudetto e mercato

Ore bollenti tra le sfide che attendono sul campo le principali candidate allo scudetto e le ultime ore del calciomercato.

Milan, Juve e Inter: sabato caldo tra corsa scudetto e mercato

Tra corsa scudetto e mercato. La Serie A si prepara a vivere un sabato ricchissimo, sia per le partite che vedranno in campo, a poche ore di distanza, Milan, Juventus e Inter, che per la sessione invernale di trattative, entrata ormai nel classico rush finale. Giornata di grandi emozioni insomma, che ha inizio alle 15 con Bologna-Milan, prosegue alle 18 con Sampdoria-Juventus e termina alle 20.45 con Inter-Benevento, il tutto con un occhio fisso sui vari hotel milanesi, teatro di incontri che potrebbero riaprire trattative che sembrano ormai saltate (vedi scambio Dzeko-Sanchez).

Partiamo dunque dal Dall’Ara e dalla sfida tra i rossoneri di Pioli e i rossoblu di Mihajlovic, delicatissima per tutta una serie di motivi. Il Diavolo, dopo le sconfitte con Atalanta e Inter, ha bisogno di punti, ma anche il Bologna non può certo permettersi regali, alla luce di una classifica ancora a rischio. E poi c’è da verificare la tenuta psicologica di un gruppo apparso stanco e sotto pressione, fotografato alla perfezione da Ibrahimovic e dal caos scatenatosi con Lukaku. Insomma, dopo tanti elogi anche per il Milan è arrivato il cosiddetto “momento difficile”, dal quale si può uscire solo vincendo.

“È una partita fondamentale dopo questa settimana, e poi il Bologna ce la farà sudare – ha ammesso Pioli -. Non siamo uniformi a livello di condizione perché abbiamo avuto qualche infortunio, dei positivi al Covid e perché sono arrivati dei giocatori nuovi, ma nelle prossime settimane potremo alzare un po’ l’intensità generale. Ibra? È dispiaciuto per quello che è successo, soprattutto perché ha lasciato la squadra in 10, ma non è assolutamente un razzista”. Lo stesso deve aver pensato anche il Giudice Sportivo, che si è limitato a punire lui e Lukaku con una sola giornata di squalifica, in attesa, ovviamente, di un’eventuale indagine federale che però, al momento, sembrerebbe scongiurata.

Pioli però ha la testa sul Bologna, che dovrà affrontare senza Kjaer, Diaz, Kalulu e Calhanoglu: il turco infatti, nonostante il tampone negativo, è a corto di allenamenti e non è stato nemmeno convocato. Il 4-2-3-1 rossonero sarà così composto da Donnarumma in porta, Calabria, Tomori, Romagnoli e Hernandez in difesa, Kessié e Tonali a centrocampo, Saelemaekers, Leao e Rebic sulla trequarti, Ibrahimovic in attacco. Stesso sistema di gioco anche per il Bologna, che risponderà con Skorupski tra i pali, Tomiyasu, Soumaoro, Danilo e Dijks nel reparto arretrato, Schouten e Svanberg in mediana, Orsolini, Soriano e Sansone alle spalle dell’unica punta Barrow. Il risultato del Dall’Ara sarà importante anche per la Juve, che spera in un altro passo falso rossonero per rosicchiare punti preziosi.

Per farlo però, oltre che il colpaccio bolognese, servirà vincere a Genova, contro una Sampdoria in grande salute. “Affrontiamo una buona squadra che viene da un ottimo periodo, ottenendo anche risultati importanti – ha confermato Pirlo -. Sarà una partita difficile come tutte quelle contro Ranieri, un allenatore che stimo molto. Bisognerà avere pazienza, senza forzare le giocate, aprirli facendoli correre da una parte all’altra per poi trovare il giusto spazio per inserirsi. Ronaldo a Courmayeur? Era il suo giorno libero, nella vita privata ognuno è libero di fare ciò che vuole e prendersi le responsabilità da liberi cittadini”.

Questa responsabilità, come l’ha chiamata il tecnico bianconero, gli costerà una multa di qualche centinaio di euro, proprio come chiunque venga beccato dalle autorità a violare il DPCM. Nulla di drammatico insomma, anche se l’episodio, per questioni d’immagine, non è piaciuto alla società. Ad ogni modo oggi CR7 sarà regolarmente in campo, pronto a scaldare i motori in vista della semifinale con l’Inter di martedì. Prima però c’è da sfangare l’insidiosa trasferta genovese, con Pirlo che si affiderà al solito 3-4-1-2 con Szczesny in porta, Danilo, Bonucci e Chiellini in difesa, Cuadrado, Bentancur, Arthur e Chiesa a centrocampo, McKennie sulla trequarti, Morata e Ronaldo in attacco.

Classico 4-4-1-1 anche per Ranieri, che risponderà con Audero tra i pali, Bereszynski, Yoshida, Colley e Augello nel reparto arretrato, Candreva, Thorsby, Ekdal e Damsgaard in mediana, Ramirez a supporto di Keita. A chiudere il super sabato di A sarà l’Inter di Conte, impegnata a San Siro contro il Benevento di Pippo Inzaghi. Partita da vincere a tutti i costi, anche perché non farlo impedirebbe per l’ennesima volta l’assalto primo posto, indipendentemente dal Milan, inoltre rischierebbe di avvicinare tutte le numerose inseguitrici. In casa nerazzurra però, più che dei campani, si è parlato tanto di mercato: lo scambio Dzeko-Sanchez con la Roma, per ovvi motivi, ha finito per catalizzare l’attenzione.

“Non ho chiesto nulla alla società, non mi piace il fatto che ogni volta sembra un capriccio mio – ha specificato Conte -. Se ci sono situazioni che possono essere affrontate senza esborso economico lo si farà, altrimenti non vedo cambiamenti. Inutile sollevare fumo e creare instabilità…”. Ma l’affare, ritenuto più che probabile fino a ieri, rischia seriamente di saltare: tra l’ingaggio di Sanchez e quello di Dzeko, per ragioni fiscali (il Decreto Crescita vale per il cileno, non per il bosniaco), ballano circa 3 milioni, un’inezia fino a qualche tempo fa, un ostacolo (quasi) insormontabile oggi, con Suning impegnato in una delicata due diligence con il fondo inglese BC Partners, oltre che alle prese con il mancato pagamento di 5 mensilità (ma l’accordo con i dipendenti è in dirittura d’arrivo).

Vedremo quel che succederà nelle prossime ore (c’è tempo fino alle 20 di lunedì), intanto però c’è da affrontare il Benevento, già capace di fermare Juventus e Lazio. Conte ha sempre detto che il campionato ha la priorità, ma l’imminente semifinale di Coppa Italia con i bianconeri lo indurrà a fare un po’ di turnover, per un 3-5-2 che vedrà Handanovic in porta, Skriniar, Ranocchia e Bastoni in difesa, Hakimi, Barella, Eriksen, Gagliardini e Perisic a centrocampo, Lukaku e Lautaro Martinez in attacco. Sistema di gioco a specchio per Inzaghi, che risponderà con Montipò tra i pali, Glik, Caldirola e Barba nel reparto arretrato, Depaoli, Hetemaj, Viola, Ionita e Improta in mediana, a supporto della coppia offensiva composta da Caprari e Lapadula.

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