Condividi

Milan e Inter avvicinano a suon di gol il Napoli, frenato dal Sassuolo

Sempre più avvincente la corsa allo scudetto – Il Sassuolo impone il pareggio in rimonta al Napoli che resta in testa alla classifica ma deve guardarsi dalle milanesi, entrambe vittoriose, e non sottovalutare l’arrembante Atalanta

Milan e Inter avvicinano a suon di gol il Napoli, frenato dal Sassuolo

La lotta scudetto s’infiamma più che mai. Il pareggio del Napoli contro il Sassuolo fa sì che la classifica si accorci in maniera importante e inaspettata, ovviamente per quanto concerne il primo posto. Alla corsa, oltre a Milan e Inter, entrambe vittoriose su Genoa e Spezia, si aggiunge di diritto anche l’Atalanta, distante solo 5 punti dagli azzurri, con la prospettiva però di affrontarli sabato al Maradona e tentare così di ridurre il gap a 2.

Un groviglio di squadre in appena 5 lunghezze, tutte con i loro pregi e i loro difetti, pronte a regalarci una corsa al titolo avvincente come non mai, perché ogni giornata può succedere qualsiasi cosa. L’arbitro, in questo momento, sembra essere il Sassuolo, che dopo aver battuto il Milan a San Siro si è parzialmente ripetuto fermando il Napoli al Mapei Stadium.

Un pari che per Spalletti ha però il sapore amaro della mezza sconfitta, anzitutto per le modalità con cui è avvenuto: gli azzurri, infatti, erano riusciti a portarsi sul 2-0 grazie ai gol di Fabian Ruiz (51’) e Mertens (59’) e sembravano in totale controllo. Poi però, al minuto 71, ecco salire in cattedra Scamacca, che dopo la prodezza di Milano si è ripetuto con una rete di rara bellezza: Mancini, alla disperata ricerca di centravanti per gli spareggi mondiali, avrà certamente apprezzato. Da lì in poi, complice l’infortunio di Koulibaly (assieme a lui si sono fermati anche Insigne e Fabian Ruiz, tutti in dubbio per l’Atalanta), la partita è svoltata e il Sassuolo ha guadagnato campo, fino a trovare il 2-2 con Ferrari, svettato di testa su un cross di Berardi (89’), suscitando l’ira di Spalletti (espulso) per un contatto molto dubbio tra Defrel e Rrahmani. In pieno recupero poi i neroverdi hanno addirittura segnato il 3-2 con lo stesso Defrel ma questa volta l’arbitro, dopo aver consultato il Var, ha giustamente annullato per un fallo di Berardi ancora su Rrahmani.

“Sono stato espulso perché ho protestato in occasione della punizione del 2-2, c’era un fallo di Defrel su Rrahmani – ha ribadito il tecnico azzurro -. Gli infortuni poi ci hanno penalizzato, quando il Sassuolo è tornato con forza non siamo riusciti a far girare bene palla, abbiamo perso palloni facili. Serviva fare qualcosa di più e non ci siamo riusciti…”. Il passo falso della capolista, per ovvi motivi, fa felici gli inseguitori, a cominciare dal Milan di Pioli, tornato vittorioso dalla trasferta di Genova. Il 3-0 firmato da Ibrahimovic (10’ su punizione) e dalla doppietta di Messias (47’ di testa, 61’ con un sinistro ravvicinato) ridà fiducia ai rossoneri, letteralmente padroni del campo contro un Genoa troppo inferiore, per nulla rinvigorito dalla cura Shevchenko, anche se Maignan è dovuto intervenire due volte per mantenere la porta inviolata.

Una nota negativa però c’è e riguarda Kjaer, costretto ad uscire in barella dopo 4’ per un trauma distorsivo al ginocchio: gli esami diranno quanto grave sia, ma la preoccupazione è tanta. “Mi auguro che non sia nulla di grave, per noi è un giocatore importantissimo per tanti motivi – ha sospirato Pioli, prima di commentare la vittoria -. Non so dove potremo arrivare, ma la squadra ha avuto la reazione giusta. Non siamo una squadra da compitino, se non andiamo oltre non siamo superiori agli avversari, ma se giochiamo con convinzione e fiducia possiamo dire la nostra”.

I rossoneri si riportano così a meno 1 dal Napoli e a +2 sull’Inter, con la prospettiva di un turno favorevole: mentre Spalletti e Inzaghi se la dovranno vedere con Gasperini e Mourinho, infatti, Pioli ospiterà a San Siro la Salernitana ultima in classifica. È fuor di dubbio però che la squadra più convincente e costante del momento, oltre alla solita Atalanta (che però è più indietro), sia l’Inter, capace di mostrare per l’ennesima volta una mentalità vincente, accompagnata da un gioco bello e concreto. Il successo sullo Spezia fa testo fino a un certo punto, ma il trend va ben al di là del 2-0 firmato da Gagliardini (36’) e Lautaro (58’ su rigore), come dimostrano le sei vittorie raccolte nelle ultime sette di campionato, tra cui spicca quella nello scontro diretto col Napoli. Inzaghi ha messo a punto una macchina di lusso, capace di viaggiare forte anche nelle giornate in cui mancano diversi titolari: nell’undici titolare di ieri per esempio, tra turnover e infortuni, mancavano De Vrij, Bastoni, Darmian, Barella e Dzeko, eppure non se n’è accorto nessuno.

Il sorpasso sul Milan è saltato, l’avvicinamento al Napoli invece no e ora sono in tanti a pensare che l’Inter, alla luce delle ultime settimane, sia nuovamente la favorita per lo scudetto. “Era una partita da approcciare bene e i ragazzi sono stati strepitosi, sono entrati col piglio giusto, sono molto, molto soddisfatto – il commento raggiante di Inzaghi -. Ora vedremo se per Roma riusciremo a recuperare qualcuno, ma io ero tranquillo già prima di questa partita. Abbiamo fatto 10 risultati utili consecutivi, ma davanti si corre e non si ferma nessuno: Milan, Napoli, Atalanta… Dobbiamo solo continuare con questo passo”.

Il prossimo step è la trasferta dell’Olimpico di sabato prossimo, quando ci sarà il grande scontro con l’ex per eccellenza del mondo nerazzurro, ovvero José Mourinho. Che però non ci arriva certo da favorito, anzi… La sconfitta di Bologna (1-0 con gol di Svanberg al 35’) conferma tutti i limiti della sua Roma, incapace di trovare la continuità necessaria per un campionato di vertice. La zona Champions è ora a 6 punti ma i giallorossi, al di là della classifica, non sembrano attualmente in grado di competere con le prime 4: la partita con l’Inter potrebbe segnare una svolta, oppure affossare del tutto le ambizioni dello Special One, a cui peraltro mancheranno Abraham e Karsdorp, entrambi diffidati e ammoniti.

“Sono orgoglioso dei ragazzi, anche con la sconfitta non ho sentimenti negativi – il pensiero del portoghese -. Se fossi Zaniolo però penserei seriamente alla possibilità di non rimanere tanto in serie A, è impossibile per lui qui, gli atteggiamenti che gli arbitri hanno con lui mi fanno stare male. E sul giallo che mi ha dato Pairetto preferisco non dire nulla, quello che avevo da dire l’ho già detto a lui a fine partita”.

La 15esima giornata si chiuderà stasera con Torino-Empoli (ore 18.30) e Lazio-Udinese (20.45), ma i riflettori sono già puntati sul sabato “da urlo” che ci aspetta, con Napoli-Atalanta, Roma-Inter e Milan-Salernitana a rendere ancora più ingarbugliata, dunque bellissima, la corsa scudetto. 

Commenta