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Milan batte Napoli 2-0, oggi tocca all’Inter contro il Chievo

I rossoneri passano a San Siro con le reti di Menez e Bonaventura – Per gli uomini di Mancini stasera un match da vincere a tutti i costi.

Milan batte Napoli 2-0, oggi tocca all’Inter contro il Chievo

Il ruggito del Milan! Nella notte più importante, quella del confronto con la concorrente più agguerrita per il terzo posto, i rossoneri si sono presi tutta la posta in palio, per giunta convincendo. Torna a casa mogio invece il Napoli, incompiuto proprio come il progetto di Benitez. Preso per fare il salto di qualità rispetto all’era Mazzarri (De Laurentiis dixit), lo spagnolo non ha ancora dato un’identità alla sua squadra, che ora si trova agganciata dal Milan e dunque risucchiata nel gruppone per il terzo posto. Grande partita dei rossoneri o pessima degli azzurri? La verità, come spesso accade, sta proprio nel mezzo. 

Gli uomini di Inzaghi hanno indubbiamente offerto la miglior prova della stagione, quelli di Benitez la peggiore. E allora, come valutare questo match di San Siro? “Sono orgoglioso della squadra, abbiamo avuto l’atteggiamento giusto e queste sono le partite che fanno crescere – l’analisi di Superpippo. – Sapevo che ci saremmo riscattati dopo Genova, alla lunga il lavoro paga e i risultati arrivano di conseguenza. Credo eccome al terzo posto, non possiamo non essere ambiziosi”. Il tecnico rossonero può finalmente sorridere, perché dopo 5 mesi il suo Milan comincia a prendere forma. 

Certo, gli alti e bassi sono ancora all’ordine del giorno e la qualità resta di medio livello, la squadra però lo segue e sembra credere ciecamente a ogni sua mossa, tanto da applicarsi al meglio delle proprie possibilità. L’esatto opposto di quanto succede in casa Napoli, dove a un organico di alto livello non corrispondono risultati e prestazioni. L’ultima vittoria risale al 9 novembre (0-1 a Firenze), da allora 3 pareggi (2 interni con Cagliari ed Empoli) e 1 sconfitta. E così i 24 punti in classifica, pur essendo gli stessi del Milan, vengono giudicati in maniera diametralmente opposta: dagli azzurri ci si aspetta di più, molto di più. 

“Abbiamo fatto un errore all’inizio e siamo andati subito in svantaggio, così diventa difficile – il pensiero di Benitez. – Creiamo tanto ma se poi non segnamo perdiamo fiducia. Il terzo posto però non è lontano, siamo tante squadre in soli tre punti. Cominciamo a vincere le nostre partite, poi vedremo…”. Quello di San Siro era uno scontro tra due squadre “malaticce”, piene di problemi ma anche di voglia di riscatto. Si è vista solo quella del Milan, carico e motivato al punto giusto fin dall’inizio. Tanto che, dopo appena 7’, il risultato era già di 1-0 per i rossoneri. 

Merito di Menez, splendido nel prendere il tempo a Koulibaly e battere Rafael con l’aiuto del palo, ma anche di Bonaventura, questa volta schierato nel tridente assieme al francese e a Honda. L’ex atalantino ha dimostrato ancora una volta di essere duttile e indispensabile, tanto che ora la titolarità di El Shaarawy (ieri in panchina per tutto il match) è seriamente in discussione. Assist per il primo gol e colpo di testa vincente per il 2-0 finale (53’): la sensazione è che, in quella posizione, possa fare davvero bene. 

Il Napoli si è visto solo a sprazzi, tra le giocate di Menez (alcune da applausi) e il palleggio del centrocampo rossonero, rivitalizzato dai rientri di Montolivo e De Jong. Qualche occasione sporadica con Higuain e Callejon, poi il buio anche grazie a un Diego Lopez ormai padrone della sua porta. Troppo poco per prendersi il terzo posto, ora più che mai appannaggio di numerose squadre. Lazio, Sampdoria, Genoa, Milan, Napoli, Fiorentina e, se vogliamo, anche Udinese e Palermo: tutte in 5 punti, pronte a darsi battaglia giornata dopo giornata.

Questa sera, alle 22.50 circa, sapremo se alla lotta potrà iscriversi anche l’Inter di Mancini. Il posticipo della 15° la vedrà impegnata sul campo del Chievo (ore 21), in un match da vincere a tutti i costi, pena abbandonare quasi ufficialmente i sogni di gloria. “Abbiamo bisogno di fare punti, andremo a Verona per vincere – l’arringa del Mancio. – Il potenziale c’è, ora obbiamo trovare un’identità di gioco, non possiamo puntare a nulla senza…”. 

Il tecnico di Jesi ha cercato di infondere fiducia, forse anche a sé stesso. E’ fuor di dubbio che il suo lavoro sia ancora ingiudicabile, certo è che la tanto agognata scossa dopo la cacciata di Mazzarri non c’è stata. Finora, complice un calendario insidioso, la sua Inter versione campionato ha raccolto solo 1 pareggio e due sconfitte. Troppo poco per puntare in alto, ecco perché urge una svolta già a partire da questa sera. Mancini ci proverà con il consueto 4-3-1-2, al netto degli indisponibili Hernanes e Jonathan: Handanovic in porta, Nagatomo, Ranocchia, Juan Jesus e Dodò in difesa, Guarin, Medel e Kuzmanovic a centrocampo, Kovacic sulla trequarti, Icardi e Palacio in attacco. 

Il Chievo di Maran, reduce da 5 risultati utili consecutivi (2 vittorie e 3 pareggi) risponderà con un classico 4-4-2, in cui Maxi Lopez e Meggiorini avranno il compito di pungere la difesa nerazzurra. Che a gennaio potrebbe perdere Vidic: il serbo, secondo voci piuttosto accreditate, starebbe trattando con un club degli Emirati Arabi. L’operazione in questione comunque non sarà la sola del mercato invernale. “Credo che la società sia nella posizione di fare qualcosa” ha ammesso Mancini, che poi ha speso belle parole per Balotelli, tutt’altro che casuali secondo i tabloid inglesi. “Sono un suo grande tifoso, gli voglio bene – l’apertura del Mancio. – Spero di vederlo felice, può fare grandissime cose. Però non parlo con lui da due anni…”. 

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