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Messi-Psg, ecco quanto vale l’operazione che sconvolge il mercato

La Pulga, che secondo Forbes è il secondo sportivo più pagato al mondo nel 2021, davanti a CR7, ha firmato un biennale: ecco quanto vale l’operazione per i parigini a livello di marketing

Messi-Psg, ecco quanto vale l’operazione che sconvolge il mercato

Il calcio, si sa, è anche e soprattutto un business, e questo vale anche se parliamo di uno dei più grandi calciatori della storia, Lionel Messi. L’argentino 6 volte Pallone d’Oro si è accasato a Parigi, dove verosimilmente chiuderà la carriera per 30 milioni di euro netti a stagione, milione più milione meno. Guadagnerà più di tutti, anche più di Neymar, nonostante i suoi 34 anni e una carriera che sembra aver imboccato la parabola discendente. Ecco perché, pur parlando di uno dei due giocatori più forti degli ultimi 15 anni (scegliete voi tra lui e Cristiano Ronaldo, de gustibus), l’operazione che ha portato la Pulga sotto la Torre Eiffel ha più il sapore di un affare di immagine e soprattutto di carattere commerciale. Il brand Psg schizza alle stelle: può schierare il tridente forse più forte di sempre, sicuramente e con distacco il più forte del momento, Mbappé, Neymar, Messi, più tutto il resto, dal portierone Donnarumma a una difesa di ferro che ora conta anche su Sergio Ramos, e poi il solido centrocampo con Verratti e Wijnaldum.

Una rosa esagerata, con stipendi da capogiro che imporrebbero una riflessione su un tetto salariale europeo, ma l’Uefa, che invece sulla Superlega si è incaponita, ha lasciato correre. E dunque ecco Messi a Parigi. Tanto per cominciare, la star argentina si porta dietro una dote di popolarità sui social: 175 milioni di follower su Instagram, 90 milioni su Facebook. Il risultato è che proprio in questi giorni anche il profilo Instagram del Paris Saint Germain ha superato la soglia dei 100 milioni di seguaci, come Barcellona e Real Madrid (la Juve, per esempio, ne ha la metà), con tutto quello che ne consegue a livello di pubblicità. Messi è il secondo atleta più pagato nel mondo secondo Forbes nel 2021 con un fatturato da 130 milioni complessivi, 33 dei quali ottenuti fuori dal campo, grazie soprattutto ai ricchi contratti di sponsorizzazione con Adidas e Pepsi. Il nuovo attaccante del Paris è secondo solo al fenomeno Conor McGregor, campione di arti marziali, che solo di sponsor si porta a casa quasi 160 milioni ma tornando al calcio sopravanza anche quella industria vivente che è Cristiano Ronaldo, che vale 120 milioni, mentre si fermano sotto i 100 milioni superstar del calibro di LeBron James, Roger Federer, Lewis Hamilton.

Per dare un parametro, il tennista più forte del momento e forse di tutti i tempi, Novak Djokovic, vale “appena” 34,5 milioni nel 2021, sempre stando alla graduatoria di Forbes. Messi, oltre che aumentare esponenzialmente il valore del brand Psg (che oggi nonostante tutto è appena il 43 esimo club sportivo al mondo per valore, con 2,5 miliardi, meno delle franchigie di sport americani e di altre società calcistiche, pur avendo sotto contratto i tre calciatori più pagati al mondo), frutterà anche incassi diretti, immediati e tangibili: si prevede un incremento delle vendite delle magliette di 200.000-300.000 unità, e poi Covid permettendo non mancherà l’effetto-stadio, con gli impianti del poco prestigioso campionato francese pronti a riempirsi ad ogni occasione, che sia in casa o in trasferta. C’è persino l’affare finanziario, quello virtuale e poco limpido: ora vanno di moda i cosiddetti token, criptovalute legate ai club sportivi (anche l’Inter è entrata in questo giro, con il nuovo sponsor sulla maglia che è Socios.com), e il token $Psg sulla piattaforma Chiliz è cresciuto di valore del 70% solo in base alle indiscrezioni su Messi al Psg, per poi guadagnare un altro 30% dopo la firma.

Infine, ultimo ma non meno importante, dovrebbe essere l’impatto sportivo, quello sul campo, quello che poi alla fine interessa tifosi ed appassionati. Messi sarà ancora in grado di fare la differenza, soprattutto in Europa? La squadra guidata da Mauricio Pochettino spera di sì: vincere la Champions League è un sogno sportivo ma anche un obbligo finanziario, visto che porterebbe nelle case decine di milioni di euro tra premi e sponsorizzazioni.

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