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Meloni: “Sul Covid serve misura Ue, mai l’uso del Mes e sì al presidenzialismo e al taglio del costo del lavoro”

Nella conferenza stampa di fine anno durata quasi tre ore, la Premier Meloni ha toccato tutti i temi caldi: “Mi fido dei miei alleati. Non metterò tasse sulla casa. Avanti con la riforma fiscale”

Meloni: “Sul Covid serve misura Ue, mai l’uso del Mes e sì al presidenzialismo e al taglio del costo del lavoro”

“Mi fido dei miei alleati”. È cominciata così la conferenza stampa di fine anno della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti in collaborazione con l’Associazione della stampa parlamentare presso la Nuova Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati. Covid, Manovra, Pnrr, Energia, reddito di cittadinanza, fisco, migranti, ma anche Iran, difesa, diritti umani sono stati i temi trattati nel corso di un discorso onnicomprensivo, durato tre ore, durante il quale la Premier ha fatto il punto su quanto fatto negli ultimi due mesi dal Governo di centrodestra e su quali sono le intenzioni per il prossimo futuro. 

Meloni: “Manovra approvata in anticipo, mi fido dei miei alleati

A pochi minuti dalla fiducia sulla legge di Bilancio 2023 votata dal Senato, la Presidente del Consiglio ha affermato:”La manovra è stata approvata un giorno in anticipo rispetto a quelle degli ultimi due anni: al di là del legittimo dibattito e delle divergenze, c’è stata la volontà di lavorare bene e mantenere scadenze e impegni, ci siamo riusciti”.

Rispondendo alle domande dei giornalisti sulle frizioni interne alla maggioranza viste nel corso dell’iter di approvazione del provvedimento, Meloni ha ribadito: “Mi fido dei miei alleati al governo. Al di là dei dibattiti naturali all’interno di una maggioranza, e delle sfumature diverse nei programmi dei singoli partiti, c’è visione comune. È normale che ci sia dibattito. Poi contano i fatti”, ha minimizzato.  “Trovo un clima assolutamente positivo nella maggioranza, non posso lamentarmi – ha aggiunto -, e non lo dico per fatto dovuto”.

La premier ha tuttavia ammesso come il via libera alla legge di bilancio “non sia stato facile”. “È stata una manovra politica. Pur investendo la gran parte delle risorse sul caro bollette siamo riusciti a iniziare a mantenere gli impegni presi.

Meloni sul Covid: “Serve intervento Ue sui tamponi”

“Per quanto accaduto in Cina e ci siamo mossi immediatamente in coerenza con quello che abbiamo chiesto in passato: abbiamo disposto il tampone per tutti quelli che vengono dalla Cina, ma è efficace se viene presa da tutta l’Ue”. Il riferimento è all’ordinanza emanata ieri dal ministero della Salute che stabilisce l’obbligo di tampone rapido per chi arriva in Italia dalla Cina. 

“Abbiamo scritto a Bruxelles – ha fatto sapere la Premier – Ci aspettiamo che l’Ue voglia operare in questo senso. Abbiamo bisogno di capire se quello che sta arrivando è un virus coperto dai vaccini o no. Dei primi casi sequenziati di Covid su persone provenienti dalla Cina 15 sono di variante Omicron, già presente in Italia, e questo dovrebbe essere abbastanza tranquillizzante. Il caso cinese lo dimostra: lavoro su responsabilità e non coercizione: situazione abbastanza sotto controllo”. 

“Penso siano utili i controlli, i tamponi, le mascherine. La mia idea è che si debba lavorare sulla responsabilizzazione dei cittadini piuttosto che sulla coercizione. Intendo fare così anche in futuro. La situazione in Italia è abbastanza sotto controllo, stiamo monitorando minuto dopo minuto”, ha aggiunto Meloni, annunciando inoltre “penso a un osservatorio sul Covid”. 

Parlando dei vaccini “c’è una campagna del governo che invita alla vaccinazione, soprattutto anziani e fragili, i soggetti più a rischio. Sono quelli su cui mi senti di fare l’invito più deciso. Per gli altri l’invito è quello di rivolgersi al medico, a chi ne sa più di me. Noi stiamo invitando a procedere in questo senso”.  ha detto Meloni. 

Meloni sul Pnrr: “Raggiunti i 55 obiettivi, chiederemo la tranche da 19 miliardi”

“Sono contenta che il governo italiano sia riuscito a raggiungere tutti i 55 obiettivi previsti per inviare ora la lettera” all’Ue “e richiedere la tranche di 19 miliardi di euro. Quando siamo arrivati, dei 55 obiettivi erano stati conseguiti 25. Abbiamo lavorato per terminare gli altri 30. Questa staffetta ha funzionato, sono contenta che si sia riusciti”, ha affermato la Premier, spiegando che la riuscita degli obiettivi è legata anche alla “scelta politica di concentrare le competenze del Pnrr sotto la guida di un unico ministero, e di mettere sotto la stessa competenza i Fondi di coesione europei, per evitare sovrapposizioni”.

“Ora trasformare gli obiettivi in cantieri”, ha continuato Meloni. “Abbiamo oltre 120 miliardi di investimenti di opere pubbliche. Stiamo avendo un’interlocuzione con l’Unione europea” sui costi delle materie prime, “e poi c’è il tema della semplificazione” per far sì che “queste risorse possano essere spese”. “Non è un lavoro facile, è complesso – ha spiegato – È la questione a cui stiamo dedicando più tempo. Bisogna darsi delle priorità strategiche. Dobbiamo utilizzare i fondi del Pnrr per darsi delle strategie”.

Meloni sul Mes: “Mai finché conterò qualcosa in Italia”

“Credo che sul Mes la ratifica sia secondaria: il tema è che, atteso che l’Italia non accederà mai al Mes finchè io conto qualcosa – ha affermato con sicurezza la Premier. Temo che nemmeno gli altri accederanno. Dopo la Grecia non è stato attivato da nessuno. Che la riforma vada in porto o meno credo che quel fondo non verrà utilizzato. Ha condizioni troppo stringenti, è un creditore privilegiato, produce problemi significativi di spendibilità dei tuoi titoli di stato, ti si alzano i tassi di interesse. Noi siamo nella posizione di tenere bloccati di decine di miliardi quando servono soldi? No. Ma vorrei capire se esistono i margini che piuttosto che ratificare una riforma, lavorare a qualcosa di diverso, con condizionalità diverse e magari con obiettivi più centrati. A questo dedicherò il mio lavoro nelle prossime ore”.

Rispondendo a una domanda sulla Banca Centrale Europea, Meloni ha detto: “la Bce ha la sua autonomia che rispettiamo, come la Bce deve rispettare quella della politica. Per come la vedo, nella situazione attuale sarebbe meglio evitare scelte peggiorative e sarebbe utile gestire bene la comunicazione sulla scelte che si fanno, sennò si rischia di generare, se non panico, fluttuazioni che vanificano il lavoro dei governi”. 

Parlando poi del patto di stabilità, la presidente del Consiglio ha spiegato che “dalle prime interlocuzioni in Ue, siamo tutti d’accordo sul fatto che non si possa tornare alle regole precedenti. Il nuovo patto di stabilità credo che debba essere più concentrato sulla crescita. La mia proposta è separare la spesa corrente dagli investimenti”.

“Banche non ripetano gli errori del passato”

“Bisogna favorire un sistema bancario che non ripeta gli errori del passato. Siamo al lavoro sul dossier Monte dei Paschi di Siena, un’altra grande questione ereditata. Una situazione molto difficile, gestita fin qui abbastanza pessimamente, decine di miliardi spesi a carico dei contribuenti”, ha affermato la Premier, aggiungendo che “Oggi è stato fatto un aumento capitale, c’è una ristrutturazione che ci sembra abbastanza solida. Lavoriamo per un’uscita ordinata dello Stato e per creare le condizioni per cui in Italia ci siano più poli bancari italiani”.

Meloni: “Presidenzialismo è mia priorità”

“Confermo che il presidenzialismo è una mia priorità, punto a farlo entro questa legislatura. Può solo fare bene all’Italia, consente stabilità e governi frutto di indicazioni popolari chiare. Sono sempre partita dal sistema francese non perché sia il mio preferito ma perché mi sembra quello più condiviso, penso a una riforma condivisa “, ha affermato Meloni. “Sullo strumento, bene Bicamerale se utile, altrimenti è dilatorio. Entro gennaio colloqui tra Casellati e opposizione: quindi decideremo. Non escludo iniziative del governo, ma se è più coinvolgente nessun problema a partire dal parlamento. Vorrei fosse mia eredità“, ha aggiunto.

Energia: “Se situazione migliora, risorse su altre misure”

“Continueremo a lavorare sulla base di quello che accade, ma siamo in una situazione di grande emergenza: i provvedimenti energetici costano mediamente 5 miliardi di euro al mese. Il tetto del gas può cambiare il quadro, e se dovesse confermarsi cambiato una parte di risorse potrebbe liberarsi per altri provvedimenti”, ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella conferenza stampa di fine anno.

“Stiamo lavorando per risolvere il problema della strettoia dei nostri gasdotti nel centro Italia, che attualmente è troppo piccolina. Quando si risolverà, l’Italia avrà la possibilità di valorizzare anche diverse città del Sud Italia, anche sul tema dell’approvvigionamento del gas e i gasdotti. Sarebbero più che contente di avere sviluppo affrontando una questione che è strategica per l’Italia e l’Europa”, ha detto la presidente del Consiglio.

Ucraina e Russia

“Le scelte del governo russo non devono ricadere sul suo popolo e sui suoi cittadini, voglio distinguere le due cose ma quelle scelte ci sono, sono di violazione del diritto internazionale che se fossero accettate farebbero crollare la costruzione della legalità internazionale. Temo che il principio di chi con l’uso della forza possa invadere il vicino sia poco conveniente per tutti. Per noi è inaccettabile: a noi può mancare il turismo russo, i turisti in Russia, ma ci sono cose che non si possono piegare ai nostri desideri. Spero che la Russia fermi questa inaccettabile guerra di aggressione: sino a quando non accadrà noi non ci fermeremo”, ha spiegato Meloni, affermando che il sostegno all’Ucraina rimane fondamentale.

“L’Italia è pronta a farsi garante di un eventuale accordo di pace, e penso di recarmi a Kiev prima della fine di febbraio, prima cioè dell’anniversario dell’invasione del 24 febbraio”. Riguardo a una possibile conferenza internazionale di pace, Meloni ha quindi detto di essere “ovviamente favorevole a tutto quello che possiamo fare per favorire la pace. Bisogna sapere però che il tema della pace non si ottiene solo rivendicandolo, bisogna lavorarci concretamente e avere segnali dalle parti in campo, e oggi non ci sono grandi segnali in particolare dalla Russia”.

Reddito di cittadinanza e lavoro

Il lavoro lo creano le aziende, lo Stato non può abbattere la povertà per decreto“. ha affermato la presidente del Consiglio rispondendo a una domanda sul reddito di cittadinanza. Meloni ha fatto riferimento alla misura della decontribuzione totale per chi assume a tempo indeterminato. “Noi stiamo lavorando per mettere in condizioni le aziende di assumere. Ci vuole maggiore occupazione”, ha detto, “dobbiamo comunque considerare che il mercato del lavoro è cambiato. Questa è la sfida da affrontare, è un fatto culturale, mettersi in gioco per avere le proprie soddisfazioni”, ha aggiunto. 

Parlando dei paletti imposti con la legge di Bilancio al reddito di cittadinanza, Meloni ha detto: “Se il tema della congruità (dell’offerta di lavoro, ndr.) è ‘io non voglio accettare un lavoro sottopagato sono d’accordo, ma se il tema della congruità è non considero il lavoro all’attesa dei miei studi allora no. Tutti vorremmo trovare il lavoro dei nostri sogni ma non capita a tutti”, ha chiarito Meloni, “non si può pensare di rimanere a casa” e “farsi mantenere da chi paga le tasse”. 

La Premier ha poi fatto riferimento alla questione voucher, affermando che:  “Dobbiamo fare attenzione a un mercato del lavoro profondamente cambiato, non c’è più solo il tempo indeterminato. È un tempo nel quale ci sono lavoratori che hanno necessità diverse, penso ai voucher, una vicenda che riguarda alcune tipologie di lavoratori. Io credo che sia meglio normarle, diversificando le tipologie contrattuali e facendo i controlli, che rischiare che quel lavoro sia fatto in nero”. 

Fisco: “Nessun condono, avanti con la riforma”

Nella Manovra “I condoni non ci sono: abbiamo fatto una norma che chiede a tutti di pagare il dovuto, con una maggiorazione, consentendo una rateizzazione. Le uniche cartelle stralciate sono quelle vecchie più di 7 anni e inferiori a 1000 euro banalmente perché conviene allo Stato di più la loro distruzione. Vogliamo immaginare un nuovo tipo di dialogo con i contribuenti ma senza favorire assolutamente l’evasione fiscale”, ha affermato Meloni. 

 “Confermo che sulla riforma fiscale vogliamo andare avanti secondo direttrici visibili già in manovra finanziaria con le poste in bilancio” ha continuato, precisando che tra “le direttrici su cui la riforma si deve muovere ci sia il taglio del costo del lavoro e su questo si deve fare molto di più”. “Abbiamo dato un segnale con il taglio del cuneo fiscale, ma su questo vorrei andare avanti. Il nostro obiettivo di legislatura sono 5 punti di taglio e vedremo se riusciremo a fare questo, qualcosa di più o di meno”. Il secondo obiettivo , ha continuato, è la “tassazione che tenga conto della composizione del nucleo famigliare. Consideriamo il tema del sostegno alla genitorialità una priorità ed anche la tassazione deve tenerne conto”. Per Meloni la questione ha anche rilievo “sulla tenuta del welfare”. Il terzo obiettivo, infine, è quello di promuovere una ” tassazione che incentivi di più chi si mette in gioco e crea ricchezza: il tema – ha concluso – è più assumi e meno paghi”.

In riferimento natalità la presidente del Consiglio ha specificato: “La questione demografica è per noi una priorità assoluta ed è quindi per noi una priorità economica. Consideriamo il tema del sostegno alla genitorialità una priorità e quindi anche la tassazione deve tenerne conto”. 

Un riferimento anche al catasto: “Sulla riforma si può fare una mappatura per migliorare la conoscenza delle costruzioni italiane ma da questo governo non partirà mai un aumento della tassazione sulla casa, in particolare sulla prima casa che io considero un bene sacro, non pignorabile”.

Con la flat tax “non c’è nessuna discriminazione”. ha detto Giorgia Meloni. “Il lavoratore autonomo non ha nessuna delle tutele, giuste che vorremmo anche per gli autonomi, dei dipendenti”.

Un breve riferimento anche alla contestata norma salvacalcio: “Il governo precedente ha sospeso i pagamenti dovuti dalle società sportive, non solo quelle di calcio. Noi ereditiamo questa situazione. Decidiamo quindi di applicare le stesse regole che applichiamo agli altri contribuenti, ossia rateizzazione e maggiorazione del 3% sul dovuto. Non capisco perché si gridi allo scandalo. Se le società non dovevano essere aiutate non si dovevano nemmeno sospendere i pagamenti. Tra l’altro, chi accede a questa possibilità, deve comunque dare subito le prime 3 rate e applicare le maggiorazioni. Non regaliamo nulla”.

Giustizia: “Va limitato l’abuso delle intercettazioni”

“Le intercettazioni sono uno strumento straordinario a disposizione della magistratura, ma ne va limitato l’abuso”,  ha detto Giorgia Meloni parlando di “quel cortocircuito nel rapporto fra intercettazioni e media, con intercettazioni senza rilevanza penale che sono finite sui quotidiani, solo per interesse politico, piuttosto che…  Non credo sia giusto in uno stato di diritto. Abusi ci sono stati e vanno corretti”.

“La riforma della giustizia è una priorità – ha ribadito – Il coraggio non ci difetta. Io credo che questo governo, mettendo insieme le anime della maggioranza, ha una visione equilibrata sulla materia. Abbiamo scelto un ottimo ministro della Giustizia che è deciso ad andare avanti”. 

Sempre parlando di giustizia, la questione della separazione delle carriere. “Nei prossimi mesi lavoreremo per mettere a punto la riforma della giustizia – spiega Meloni -, col tema anche della separazione delle carriere. La materia della giustizia ha bisogno di un tagliando”. Capitolo prescrizione: “Il Parlamento ha presentato un odg per chiedere il ritorno alla prescrizione come era prima della riforma Bonafede e il Governo ha dato parere favorevole. Questa indicazione la recepiamo, è un’indicazione di buon senso. La prescrizione è un fondamento dello stato di diritto, rischiamo di avere indagati o imputati a vita. Credo ci sia un consenso trasversale su questo, è uno degli elementi che ci stanno a cuore”.

Meloni: “Sento il peso di Draghi”

“Sento il peso del mio predecessore, e mi fa piacere – ha detto Meloni rispondendo ai giornalisti – Misurarmi con persone capaci ed autorevoli è stata la sfida di tutta la mia vita. A me non è mai piaciuto vincere facile. Mario Draghi è una persona di grande autorevolezza a livello internazionale e trovo affascinante il paragone. Questo deve spingere me e tutto il governo a fare bene”.

Meloni: “Msi importante nell’Italia democratica”

“Sui post relativi al Msi, è un dibattito che mi ha molto colpito. Il Movimento sociale italiano ha avuto un ruolo importante verso la democrazia milioni di italiani sconfitti” dalla guerra, “è stato un partito presente nelle dinamiche parlamentari, della destra, democratico. È stato un partito che ha avuto un ruolo molto importante nel combattere la violenza politica, il terrorismo”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni parlando dei post in ricordo del Msi, aggiungendo che “Msi ha avuto un ruolo molto importante nella storia di questa nazione. Perché deve diventare ora impresentabile? Non mi piace questo gioco al rilancio, per il quale si debba fare sempre di più. Msi è sempre stato chiaro sulla lotta all’antisemitismo”, ha concluso, annunciando che parteciperà alle celebrazioni per il 25 aprile. 

Gli altri temi

“Sono stata colpita dalla storia di questa campionessa di scacchi che decide di partecipare al mondiale di scacchi togliendosi il velo al cospetto del mondo. Mi ha fatto riflettere. Siamo abituati a gesti simbolici ma, di solito, i nostri non hanno conseguenze potenzialmente così gravi come quelle che potrebbe avere questo”, ha detto la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, parlando della campionessa di scacchi dell’Iran Sara Khadim al-Sharia, che ha preso parte al Campionato mondiale 2022 in Kazakistan senza indossare il velo. Quello che sta accadendo in Iran “per noi è inaccettabile e non intendiamo tollerarlo oltre, abbiamo sempre avuto un approccio dialogante ma, se queste repressioni” in Iran “non dovessero cessare e non si dovesse tornare indietro, l’atteggiamento dell’Italia dovrà cambiare, con quale provvedimento dovrà essere oggetto di una interlocuzione a livello internazionale”, ha aggiunto.

Sullo scandalo del Qatargate, “Una cosa mi ha molto innervosito: molti colleghi internazionali definiscono questi fatti con la locuzione ‘italian job’, come se fosse una macchia sulla nostra nazione. La vicenda non riguarda solo italiani, anche belgi, greci e esponenti di altre nazioni. Semmai è un tema di partito, un socialist job. Se avesse riguardato i conservatori sarebbe stato un conservative job. Riguarda una famiglia politica ma non l’Italia. Va difeso l’orgoglio e l’onore della nazione che rappresento dagli attacchi. Le responsabilità sono trasversali non fra i partiti ma fra le nazioni”. Così la premier Giorgia Meloni.

Sul contributo alle spese militari “l’Italia ha fatto la sua parte e lo ha fatto trasversalmente” e “voglio ringraziare il contributo di Conte che ha aumentato di 3 miliardi la spesa”. Il 2% del pil investito per la Difesa è un impegno assunto con la Nato che tutti cercano di rispettare il più possibile. Il tema è che la libertà delle nazioni ha un costo, se appalti la tua sicurezza a qualcuno devi sapere che quel qualcuno non lo farà gratis. L’Italia sta facendo e farà la sua parte, lo farà per essere credibile”, ha aggiunto.

Capitolo migranti: “Io non ho parlato del blocco navale per come molti di voi giornalisti lo hanno raccontato. Io non intendo il blocco navale contro la volontà dei paesi del nord africa e poi ‘scateniamo la guerra’. Il blocco navale per come lo intendo io è una missione europea”, ha dichiarato Meloni. “Ieri abbiamo approvato una norma che riguarda il rispetto del diritto internazionale da parte delle organizzazioni non governative”, ha continuato spiegando che: “Sono fedele all’insegnamento di Papa Giovanni II e dico che in Africa bisogna avere un approccio diverso da quello visto in questi anni. Il tema dell’energia offre un’occasione all’Europa di tornare ad essere presente in Africa” e “offre all’Italia l’occasione di fare la nazione capofila di questo nuovo approccio europeo all’Africa. I Paesi africani sono interessati alle nuove tecnologie dell’approvvigionamento energetico. Credo che con poche risorse spese bene si possa ragionare per produrre l’energia che serve diversificando le fonti di approvvigionamento e fare dell’Italia la porta di ingresso di questa energia”. Meloni ha rilanciato il “piano Mattei per l’Africa”. “L’approccio che raccontava Mattei non era predatorio. Nnoi andiamo – ha chiarito  citando l’operato dell’Eni – non per portare via qualcosa ma per lasciare qualcosa. Per questo c’è grande domanda d’Italia” in Africa. 

Capitolo Expo: Penso che” Expo2030 a Roma “sia una grande occasione, io penso che l’Italia e Roma abbiano gli anticorpi per fare quello che vogliono. Io sono subentrata quando la vicenda di Expo 2030 era già avanti, io intendo spendermi in prima persona. Non posso garantire come andrà a finire. Sono subentrata un po’ tardi. Ce la mettiamo tutta, ci stiamo lavorando con garbo ma non ci darei per vinti”.

Una battuta sul congresso Pd: “Sono contenta del fatto che ci siano donne che corrono alla guida del Pd forse anche perchè ho dimostrato che si può fare”, ha detto Meloni.

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