Condividi

Mediobanca: moda batte manifattura, Prada e Ferragamo leader

Alla vigilia della Settimana della Moda, il report Mediobanca R&S fa il punto su 143 aziende del settore. La moda italiana meglio della grande manifattura per crescita, redditività e solidità finanziaria grazie ai 15 big del lusso italiano – Il fatturato globale 2015 stimato in crescita del 13% – Tengono i negozi monomarca, sale lo shopping turistico e online. Dipendenti a quota 58.000

Mediobanca: moda batte manifattura, Prada e Ferragamo leader

La Settimana della Moda sta per cominciare e quale miglior occasione per cercare di capire come sta andando uno dei settori chiave del made in Italy, quello che da anni e anni rappresenta il nostro fiore all’occhiello, uno dei pochi punti d’orgoglio che ci distingue positivamente nel mondo.

R&S Mediobanca ha presentato l’indagine annuale sui principali Gruppi Moda in Italia dal 2010 ai primi nove mesi 2015, analizzando le 143 maggiori aziende nostre con almeno 100 milioni di euro nel 2014.

In base allo studio della banca milanese, il giro d’affari mondiale dei beni di lusso per la persona è salito nel 2014 a 224 miliardi di euro, +2% rispetto al 2013. Ma la stima per il 2015 prevede addirittura un rialzo di 13 punti percentuali.

Come da tradizione, è il mercato europeo a primeggiare a livello mondiale con 76 miliardi di euro, seguito dai 72 miliardi delle Americhe e dai 45 miliardi di euro dell’Asia Pacifico.

Nel Vecchio Continente la spinta propulsiva del settore moda è legata in particolare ai flussi turistici: il 58% del totale dei consumi infatti è rappresentato dal travel retail, un mercato stimato intorno ai 48 mld in Europa e distribuito in gran parte (circa il 74%) in quattro paesi (Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia). Positivi anche i primi nove mesi 2015 con un aumento del 26% in Europa e del 19% in Italia dello shopping turistico tax-free.

Un impatto sempre maggiore arriva dal mercato dell’e-commerce. Nel 2014 le vendite online hanno raggiunto i 12 miliardi di euro (2 miliardi in più dell’anno precedente) e per il 2015 ci si attende una crescita di due punti percentuali del valore del mercato del lusso nel suo insieme che ad oggi si attesta al 5%.

Parlando dell’Italia se la manifattura arretra, la moda avanza. Nel 2014 l’industria ha registrato un calo del fatturato pari allo 0,8%. Parallelamente le Aziende Moda Italia hanno segnato una crescita dell’utile pari al 5,8%, mentre le Top15Moda salgono del 5,8%. L’ebit margin delle Aziende Moda Italia è superiore a quello della grande manifattura italiana (9,3% contro il 6%) e quello del Top15Moda è addirittura oltre il doppio (12,3%). Anche il roe del Top15Moda è maggiore di quello dell’industria italiana.

Nel periodo 2010-14 i ricavi aggregati delle Aziende Moda Italia hanno segnato una progressione del 27,7% fino a toccare i 58,1 mld nel 2014. Ma sono le maggiori 15 a registrare la crescita più consistente: +30,8%, dai 21,3 mld del 2010 ai 27,8 mld del 2014.

A dominare la scena nei quattro anni analizzati da Mediobanca è senza dubbio Prada. L’azienda guidata da Patrizio Bertelli, dal 2010 ha registrato una crescita del 73,5%. Parlando dei ricavi ottimi risultati anche per Ferragamo (+70,8%), Calzedonia (+63,8%), Moncler (+61,9%) e Armani (+59,7%). In controtendenza invece i ricavi di Benetton (-20,6%) e D&G (-5,7%).

In termini di fatturato, nel 2014, vince Luxottica con 7.652 milioni, davanti a Prada (3.552 milioni) e Armani (2.535 milioni).

Anche per quanto riguarda la solidità finanziaria, la moda si distingue rispetto alla grande manifattura. Le Aziende Moda Italia segnano infatti una bassa incidenza del debito finanziario sui mezzi propri (36,8% nel 2014), in calo dal 2010 di 9 punti percentuali.Non solo: il Top15Moda registra anche una liquidità maggiore, superiore al debito oneroso, mentre le Aziende Moda riportano un’incidenza del 73,7%, contro il 50,8% della grande manifattura.

Nel fatturati delle aziende italiane del 2014, l’estero pesa per il 60,1% (+9,8 punti percentuali rispetto al 2010, pari a un +52,6% contro solo un +2,6% dell’incremento dei ricavi nazionali)

Infine occorre segnalare che, in base al report di Mediobanca, le maggiori vendite nel periodo 2010 – 2014 hanno generato un aumento del 22,7% delle assunzioni in tutto il comparto italiano. Tradotto in numeri si parla di a oltre 58 mila dipendenti che portano il numero complessivo a 316 mila unità a fine 2014. Sono le aziende a proprietà italiana quelle che hanno assunto di più (+24,2% rispetto a +16,6% di quelle a proprietà straniera).

Commenta