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Medio Oriente, recessione europea, lavoro Usa: ragioni che innervosiscono le Borse. Milano incerta

Le nuove tensioni in Medio Oriente, la recessione nella zona euro e i deludenti dati sui sussidi di disoccupazione negli Usa innervosiscono i mercati e Bernanke sostiene: “Il mercato immobiliare Usa è in ripresa ma non fuori dalla crisi” – Solo Tokyo sembra fuori dalla tempesta – E Marchionne annuncia 1.000 assunzioni ma a Detroit – Milano stamani è incerta

Medio Oriente, recessione europea, lavoro Usa: ragioni che innervosiscono le Borse. Milano incerta

BORSE NERVOSE, SOLO TOKYO IN RIALZO. FIAT-CHRYSLER ASSUME, MA A DETROIT

Escalation di violenza in Medio Oriente, recessione annunciata  nella zona euro. Più sussidi di disoccupazione in Usa rispetto alle previsioni (439mila contro 375 mila attesi). Un mix di questo genere non può che tradursi in nuova incertezza per i listini.  Sola eccezione Tokyo +1,5% in piena atmosfera preelettorale. A fine seduta Wall Street chiude  in ribasso  con l’indice S&P che scende dello 0,2%, Dow Jones -0,2%, Nasdaq -0,4%.

In Europa Londra ha perso lo 0,7%, Francoforte -0,8%, Parigi è arretrata dello 0,5%. A Piazza Affari l’indice FtseMib è sceso dello 0,5%:  è stata l’ottava seduta in ribasso delle ultime 10 sedute. L’euro è in rialzo contro il dollaro a 1,278, da 1,273 della chiusura di ieri sera.

Il mercato del petrolio vede movimenti contrastanti: il Wti americano consolida i guadagni di ieri a 86,2 dollari al barile (-0,1%). Al contrario il Brent riprende a salire e segna un prezzo di 110,8 dollari, con un rialzo dell’1,1% che si aggiunge all’1,2% guadagnato la notte scorsa. Ma in mattinata la “febbre” è calata: il Brent è tratatto ora a 108,14 dollari.

ASIA

Fa eccezione Tokyo +1,5%, seguita da Hong Kong +0,4%. Nei listini asiatici considerazioni di natura politica hanno, una volta tanto, oscurato i problemi dell’Europa, del fiscal cliff e del Medio Oriente. 

Per il secondo giorno di fila l’indice Nikkei chiude con un robusto rialzo in vista delle elezioni anticipate di metà dicembre. I mercati scommettono sul successo del partito liberal democratico, oggi all’opposizione, il cui leader Shinzo Abe ha promesso di voler immettere nell’economia tutta la liquidità necessaria per indebolire lo yen a vantaggio dell’export.

In Cina cresce l’attesa per le mosse della nuova leadership del partito sul fronte delle riforme dell’economia. Tra i sette uomini d’oro del comitato centrale ci sono quattro economisti. Intanto nel nuovo Politburo ci sono due donne (su 25 membri).

AMERICA

Il mercato immobiliare americano è in ripresa ma non fuori dalla crisi. Lo ha detto il presidente della Fed, Ben Bernanke, spiegando che parte del problema è ancora rappresentato dalla qualità del credito che è eccessivamente bassa.

La Fed, che si focalizzata sugli acquisti di obbligazioni fondiarie nelle ultime aste, continuerà a fare quello che può per sostenere il mercato immobiliare, ha assicurato Bernanke aggiungendo che: “Sebbene ci siano buone ragioni di essere ottimisti per la direzione presa ultimamente dal mercato immobiliare, non dovremmo essere soddisfatti per i progressi che abbiamo visto finora”, ha detto il presidente della Fed.

Non aiuta i listini la trimestrale di Wal-Mart -4,4%. Il colosso della grande distribuzione, ha registrato vendite in Nord America, a parità di perimetro, in rialzo dell’1,5% anno su anno. Gli analisti si aspettavano un incremento del 2%. Le previsione per l’intero esercizio sono leggermente sotto le aspettative. Intanto la società ha reso noto che sono in coso nuove inchieste su mazzette pagate in Cina, India e Brasile.

EUROPA

Nel terzo trimestre del 2012 il Pil della zona euro è sceso dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% rispetto al terzo trimestre 2011. Così l’Ue è entrata ufficialmente in recessione.  Entrambi i dati sono allineati con le previsioni degli economisti.

Il ministro dell’Economia francese, Pierre Moscovici, ha dichiarato che l’obiettivo della Francia è risolvere una volte per tutte entro l’anno la questione greca e  porre le basi solide per l’unione bancaria. Intanto Moscovici respinge con rabbia i giudizi di The Economist: “La Francia non è il malato d’Europa”.

Oggi intanto  nelle Borse europee tutti gli indici settoriali Stoxx sono finiti in ribasso. Impressiona la mega multa, 4,5 miliardi di dollari, che Bp pagherà come risarcimento per l’inquinamento del Golfo del Messico nel 2010. Il fondo sovrano del Qatar ha dato la sua approvazione al merger da 32 miliardi tra Glencore e Xstrata.

E’ sempre lunga poi la lista dei Paesi che possono spuntare rendimenti negativi sulle emissioni a 2 anni: Svizzera, Danimarca, Germania, Finlandia e Austria hanno rendimenti ancora sotto “zero”.

ITALIA

Il Pil italiano è stato meglio delle attese, con una discesa dello 0,2% sul trimestre precedente (era previsto -0,5%) e un calo del 2,4% sull’anno precedente (stimato -2,9%). Si tratta comunque del quinto trimestre consecutivo con il segno meno.

Lo spread Btp/Bund si contrae di 8 punti base a quota 353, mentre il rendimento del Btp 10 anni scende al minimo delle ultime tre settimane al 4,88%. Bankitalia ha confermato con i numeri quanto già anticipato dal Tesoro e cioè che dopo la grande fuga dall’Italia gli investitori esteri stanno progressivamente tornando sui nostri titoli di Stato.

A settembre sono stati acquistati dall’estero bond governativi per 16,2 miliardi di euro netti suddivisi tra scadenze brevi (7,3 miliardi) e medio/lunghe (8,9 miliardi). Su quest’ultima fascia c’è stato l’effetto maggiore passando da un  deflusso di 7,9 miliardi ad agosto a un afflusso di 8,9 miliardi a settembre. 

Fra le blue chip milanesi spicca la caduta di Autogrill -3,26%, che insieme a Mediaset -2,7% uscirà a fine mese dall’indice globale MSCI. Luxottica è salita dello 0,3%: secondo alcuni trader, potrebbe aumentare di “peso” nel medesimo indice. Forte ribasso anche di Campari  che ha perso il 4,2%: molti investitori si aspettavano che il titolo sarebbe entrato nel MSCI, invece non compare fra le “new entry”.

Brillante per tutta la seduta,  Diasorin ha perso vigore nel finale ed ha chiuso a  26,28 euro, in rialzo dello 0,1%. In giornata era arrivata a guadagnare quasi il 3% a 26,90 euro, grazie alla doppia promozione da parte di Morgan Stanley e Berenberg. Le banche si sono mosse in ordine sparso: Unicredit è salita dello 0,7%, Intesa è scesa dello 0,8%, Banco Popolare-1,3%,MontePaschi è avanzata dello 0,8%. Fra i titoli industriali il panorama vede alcuni rialzi, tra cui Fiat +1,1%.

La fusione con Chrysler sarà portata a termine nel 2014. In un’intervista concessa ad Automotive News , Sergio Marchionne nega ritardi sulla tabella di marcia. “Il gruppo Fiat venderà oltre 4,3 milioni di vetture nel 2013, con un minimo di 2,6 milioni da parte di Chrysler. Dipenderà molto da cosa succederà in Europa”, ha aggiunto Marchionne. Nel 2012 il gruppo prevede di commercializzare circa 4,2 milioni di unità, “Chrysler venderà 2,4 milioni, il resto è Fiat”. Ieri, intanto, Chrysler ha annunciato oltre mille assunzioni a Detroit.

Sono scese Finmeccanica -0,7% e StM-2,6%. In serata la società ha emesso un comunicato per smentire un articolo di  Bloomberg su un prossimo spin off della St-Ericsson. “STMicroelectronics – si legge – continua a smentire con forza l’esistenza di un progetto che possa compromettere l’unitarietà della Società. Inoltre, un tale progetto non è stato mai presentato al Consiglio di Sorveglianza della ST. La direzione della Società e il Consiglio di Sorveglianza sono perfettamente allineati”.

Il rialzo del greggio non ha avuto effetti positivi sui titoli del settore: Eni ha chiuso invariata, Saipem ha perso il 4%, Tenaris -0,6%. Saras è caduta del 3,9% dopo essere stata declassata a sell da Société Générale. Telecom Italia ha perso l’1,8%. Il cda del 6 dicembre valuterà una possibile offerta per l’operatore brasiliano GVT e lo scorporo della rete fissa italiana.

Lo ha detto durante una conferenza di investitori organizzata da Morgan Stanley l’ad Marco Patuano, aggiungendo che, se si deciderà di procedere con l’offerta potenzialmente da 7 miliardi euro su GVT, allora valuterà come finanziare l’operazione, inclusa la recente proposta di Naguib Sawiris di investire in Telecom attraverso un aumento di capitale.

“Abbiamo sempre detto che il Brasile è un’area strategica per noi, e c’è un asset in vendita di buona qualità e interessante”, ha detto riferendosi alla società attiva nella banda larga messa in vendita da Vivendi.

Moody’s ha rivisto al ribasso il rating ‘corporate family’ di Italcementi a Ba2 da Ba1 alla luce dei risultati del terzo trimestre che hanno evidenziato una persistente debolezza dei risultati operativi e del cash flow del gruppo cementiero. In forte ribasso MaireTecnimont -12% dopo l’annuncio dell’aumento di capitale, Landi Renzo -9%, e Trevi-6%.

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