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Mediaset, verso assemblea di fuoco: Vivendi non si arrende

Si annuncia un’assemblea di fuoco in Mediaset per deliberare la fusione europea: lo scontro con i francesi di Vivendi sui diritti di voto è al calor bianco

Mediaset, verso assemblea di fuoco: Vivendi non si arrende

Sarà un’assemblea di fuoco quella convocata peril 4 settembre allo scopo di esaminare il progetto di fusione tra Mediaset, Mediaset España e Mediaset Investment NV che dovrebbe portare alla nascita della holding MediaforEurope. 

Lo scontro tra i vertici del Biscione e il colosso francese non accenna a placarsi e in ultima battuta coinvolge anche Simon Fiduciaria, il trust che detiene il 19,2% del capitale e il 19,9% dei diritti di voto di Vivendi in Mediaset.

Ieri Vivendi ha depositato un esposto alla Consob contro Mediaset (10 giorni prima era stato il gruppo di Cologno Monzese a rivolgersi all’Autorità di vigilanza) affermando che il comunicato diramato il 31 agosto dal Biscione sulla decisione del Tribunale di Milano di accettare i francesi nell’assemblea di domani “fornisce informazioni inaccurate e fuorvianti”, capaci di avere influenza sul titolo in Borsa. Il titolo del comunicato era il seguente: “Soddisfazione Mediaset: la quota Mediaset acquisita da Vivendi e affidata a Simon Fiduciaria parti al 19,8% non potrà partecipare all’assemblea del 4 settembre. Lo ha confermato oggi il Tribunale di Milano”.

Secondo Vivendi “al contrario di quanto sostenuto da Mediaset, il Tribunale di Milano non può aver accolto le accuse e difese di Mediaset nei confronti di Simon Fiduciaria” e che il comunicato stampa nel quale la società dichiarava che il Tribunale aveva sostenuto la scelta dei escludere Simon Fiduciaria dall’assemblea “appare in contrasto con i contenuti, le parti coinvolte, gli effetti e gli obiettivi dell’ordinanza”.

“L’ordinanza ha completamente rigettato le eccezioni procedurali di Mediaset e gli argomenti stessi che Mediaset aveva precedentemente utilizzato per negare a Vivendi il diritto di votare all’assemblea degli azionisti di Mediaset del 18 aprile 2019: per queste ragioni, è palesemente fuorviante parlare di ‘soddisfazione Mediaset'”, aggiunge Vivendi nel suo esposto.

A questo punto si attende di capire cosa accadrà durante il cda di Mediaset in programma domani mattina prima dell’assemblea. Nel corso del board i consiglieri dovranno decidere se lasciar partecipare o escludere Simon Fiduciaria dalla riunione dei soci, anche se la “vittoria” la seconda opzione viene data quasi per scontata tanto che il trust ha già fatto sapere che “ritiene di dovere attendere la nuova deliberazione del board di Mediaset relativa alla imminente assemblea del 4 settembre, riservandosi all’esito della stessa qualsiasi ulteriore iniziativa”, si legge nel comunicato di Simon Fiduciaria.


Ricordiamo invece che il Tribunale di Milano ha riconosciuto a Vivendi il diritto di partecipare e votare come azionista all’assemblea. I francesi hanno già annunciato la volontà di votare contro la proposta di fusione di Mediaset in MFE, anche se calcolatrice alla mano il loro voto non sarà determinante sull’esito dell’assemblea. Per far passare la delibera servono i due terzi del capitale presente e da solo il gruppo francese non potrà essere decisivo con il suo 9,98%. Ma se insieme a Vivendi votasse anche Simon, l’operazione di fusione avrebbe pochissime probabilità di essere approvata. La battaglia continua.

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