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Mattarella, No al secondo mandato: “Tra 8 mesi mi riposo”

Parlando ai bambini di una scuola primaria di Roma, il Presidente della Repubblica lancia un messaggio ai partiti e sgombera il campo sulle ipotesi di un secondo mandato: “Io sono vecchio e tra qualche mese potrò riposarmI”.

Mattarella, No al secondo mandato: “Tra 8 mesi mi riposo”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella manda un messaggio ai partiti: non è disponibile a fare un secondo mandato. Lo fa con l’eleganza, la pacatezza ma soprattutto la chiarezza che lo contraddistinguono da sempre, parlando davanti a una platea di bambini dell’Istituto Comprensivo Fiume Giallo-Scuola Primaria Geronimo Stilton di Roma: “Tra otto mesi il mio mandato di presidente termina. Io sono vecchio e tra qualche mese potrò riposarmi“, ha detto Mattarella agli alunni. Le speranze di chi spingeva affinché accettasse un secondo mandato, sulla scia di quanto fatto dal suo predecessore Giorgio Napolitano, si spengono dunque definitivamente. I partiti dovranno pensare ad un’altra figura di garanzia che prenderà il suo posto al Quirinale a partire dal gennaio del 2022.

Da mesi si rincorrevano le voci sulle “pressioni” di alcuni esponenti politici che avevano indirettamente invitato il Presidente a considerare la possibilità di effettuare un secondo mandato, un invito rispedito al mittente. Per Mattarella sette anni sono sufficienti. Spetterà al suo successore il compito di continuare il duro lavoro intrapreso per favorire la ripresa post-Covid. Il toto-nomi è già iniziato e alcuni giorni fa il leader della Lega, Matteo Salvini, aveva (non a caso) sottolineato che “Se il premier Mario Draghi si presenterà come candidato presidente della Repubblica lo sosterremo convintamente”.

Rispondendo alle domande dei bambini, il Presidente ha parlato anche di uguaglianza e pandemia: “Siamo tutti uguali. C’è una cosa triste che ce l’ha ricordata in quest’ultimo anno. Ed è la pandemia. Portiamo tutti la mascherina: bambini e vecchi come me, ricchi e poveri, maschi e femmine. Tutti. Perché questa malattia così grave ci ha ricordato che siamo tutti uguali. Questo è il fondamento dell’uguaglianza tra i cittadini”. “In questo anno abbiamo imparato ancora una volta che dipendiamo gli uni dagli altri – ha continuato Mattarella – Abbiamo avuto bisogno dei medici, degli infermieri, delle persone che al supermercato continuano a lavorare, e aiutare gli altri significa in definitiva aiutare se stessi. Quando ci si aiuta non soltanto ne riceve un beneficio la persona che viene aiutata ma anche colui che aiuta”. 

Infine, un breve “lezione” sulla Costituzione: “La legge più importante è la Costituzione che contiene molte indicazioni: l’art 2 parla dei diritti inviolabili; subito dopo l’art 3 indica il valore dell’uguaglianza e questo è il diritto principale. Siamo tutti uguali di fronte alla legge, qualunque sia il colore della pelle, l’etnia, siamo tutti uguali”.

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